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A piedi da Taranto a Napoli. La sfida di un avvocato per accendere un faro sul sistema malato della Giustizia

26 maggio 2020 | 13:51
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A piedi da Taranto a Napoli. La sfida di un avvocato per accendere un faro sul sistema malato della Giustizia

Passo dopo passo per raccontare e sfidare il sistema delle aste giudiziarie e della malagiustizia in alcuni tribunali

Raggiungerà Napoli a piedi, per andare a depositare una denuncia contro “il sistema delle aste fallimentari”. E’ partita ieri da Taranto, l’avvocato Anna Maria Caramia. Percorrerà circa 310 chilometri per sfidare quello che definisce “un sistema che insabbia e copre”.

“Porto con me -spiega- le persone esecutate che hanno perso tutto quello che avevano a causa di una procedura fallimentare di cui ho denunciato anomalie e irregolarità.”

Napoli sarà l’ultima tappa di un viaggio alla ricerca di giustizia, cominciato da Taranto, approdato poi a Potenza, dove sono finiti i fascicoli riguardanti magistrati in servizio al tribunale pugliese, Catanzaro, competente sui giudici potentini, e Salerno, sede competente sui magistrati calabresi. Il Palazzo di Giustizia partenopeo, dunque, per l’avvocato, sarà l’approdo finale per tentare di accendere un faro su quanto denunciato in questi anni nel settore delle aste fallimentari tarantine e di cui anche questo giornale si è occupato più volte. 

Anna Maria Caramia a piedi verso Napoli L’avvocato Caramia, a destra, con una signora esecutata

“La sfida, passo dopo passo”- così l’ha chiamata l’avvocato Caramia che aggiunge: l’ho intrapresa in un momento storico in cui si registra una totale sfiducia nella magistratura; ci sono anch’io a tentare di dimostrare come davvero non sia più tollerabile il sistema di abusi che, il più forte potere dello Stato, ha adottato e porta avanti, in danno della gente,  per realizzare finalità del tutto estranee all’amministrazione della giustizia.

Inevitabile il riferimento a quanto emerso in questi giorni dopo la pubblicazione di intercettazioni che coinvolgono alcuni magistrati: “Ha ragione lui ma dobbiamo colpirlo”, le ultime parole attribuite a Palamara per me non sono una novità, ma la regola: io lo so bene-sottolinea l’avvocato in cammino- che quando vergo atti e difendo la gente (e me stessa) ho ragione, e anche loro lo sanno… Ma mi devono colpire, a prescindere e per posizione presa!” Sono infatti numerose le denunce che lo stesso avvocato ha ricevuto “per aver avuto l’ardire di scoperchiare il sistema delle aste fallimentari”.

Anna Maria Caramia a piedi verso Napoli

“E così, in occasione della mia ultima denuncia contro il malaffare giudiziarioaggiunge- ho deciso di non lasciare il mio atto di accusa semplicemente depositato in un Palazzo, in attesa dei tempi che poi mostrano il nulla incartato in fascicoli (quando non invertono i ruoli e da parte offesa ti ritrovi indagata). No, questo mio atto lo accompagno, passo dopo passo, a piedi, sino a Napoli. La mia iniziativa vuole portare la giustizia fuori dai palazzi, dove spesso viene frustrata e svilita, e farla camminare sulle mie gambe, per strada.

La sfida… passo dopo passo ha anche un’altra valenza: dopo la sfida a me stessa, se dovessi vincerla, essa diventerà la mia sfida al sistema, a coloro che non ci pensano due volte a distruggere la gente, con lo strumento del processo e al calore della legge.

La mia è un’iniziativa che sa di strano anche a me-conclude- ma quando una le tenta tutte ed ottiene solo il nulla, con aggravio di pesi, cosa può fare se non rendere il proprio lavoro anche una protesta?

L’avvocato durante il percorso viene seguita in auto da due esecutati che l’assisteranno in caso di bisogno. Quella stessa auto sarà il suo letto per la notte, le fontane che troverà lungo il percorso, il suo bagno per lavars. Vivrà questi giorni come molti dei suoi assistiti, finiti per strada, dopo aver perso tutto.

Per raccontare la sua sfida Caramia ha creato un gruppo Facebook a cui tutti coloro che condividono la sua battaglia possono iscriversi.

Anna Maria Caramia a piedi verso Napoli