Solidarietà. Le principali differenze tra donazione e lascito testamentario

23 aprile 2020 | 09:45
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Solidarietà. Le principali differenze tra donazione e lascito testamentario

Sono sempre di più gli italiani che decidono di fare un lascito testamentario ad una onlus. Ciò che spinge queste persone è il desiderio di rendersi protagonisti di un gesto di solidarietà e di assicurarsi che parte dei beni che hanno accumulato nel corso della vita possano essere impiegati per aiutare gli altri

Molte persone sono mosse dal desiderio di donare parte dei loro beni e sono quindi interessate ad informarsi sulle procedure che si possono seguire per consegnare i propri beni ad altre persone. Una domanda frequente riguarda la differenza fra la donazione ed il lascito testamentario, due procedure ben distinte e tra le quali non si deve fare confusione.

Sia con la donazione che con il lascito testamentario si potranno indirizzare i propri beni alla realizzazione di progetti di utilità sociale. Le organizzazioni senza scopo di lucro accettano le donazioni, ma a queste stesse organizzazioni si può dare un contributo economico anche attraverso il lascito testamentario onlus. Si potrà dunque scegliere il momento della vita in cui versare il contributo economico, optando per una donazione o per il lascito.

Donazione e lascito testamentario: cosa cambia?

Ciò che fa differire la donazione dal lascito testamentario è il momento in cui i beni che si destinano ad un’altra persona o ad un’organizzazione potranno effettivamente essere ricevuti dal destinatario. Nel caso della donazione la somma in denaro o il bene viene donato in vita, mentre con il lascito i beni vengono donati dopo la morte del proprietario.

Al momento della stesura del lascito va ricordato che non tutto il proprio patrimonio potrà essere donato in questo modo. La legge italiana prevede infatti la cosiddetta quota di legittima, ovvero impone che una parte fissa del patrimonio debba andare agli eredi. Nel caso in cui la quota di legittima non dovesse essere stata raggiunta, gli eredi potranno procedere per vie legali e tornare in possesso dei beni donati agli estranei fino al raggiungimento della quota stessa.

Sia la donazione che il lascito prevedono una tassazione. La tassazione applicata varia a seconda del grado di parentela, in ogni caso sia le franchigie che le aliquote risultano identiche per il lascito testamentario e per la donazione. Si ricorda che sono previsti però dei benefici fiscali per coloro che decideranno di donare parte del proprio patrimonio alle organizzazioni senza scopo di lucro.

Perché fare un lascito testamentario ad una onlus

Sono sempre di più gli italiani che decidono di fare un lascito testamentario ad una onlus. Ciò che spinge queste persone è il desiderio di rendersi protagonisti di un gesto di solidarietà e di assicurarsi che parte dei beni che hanno accumulato nel corso della vita possano essere impiegati per aiutare gli altri. Le organizzazioni senza scopo di lucro si impegnano ogni giorno per migliorare la qualità della vita delle fasce più deboli della popolazione, le quali sperimentano difficoltà di varia natura e necessitano di un aiuto esterno per migliorare la loro condizione.

I progetti delle onlus hanno bisogno però di un sostegno economico per poter essere portati avanti, ecco perché le organizzazioni senza scopo di lucro di utilità sociale sono felici di ricevere donazioni e lasciti testamentari. Solo in questo modo potranno infatti portare a termine i progetti che hanno avviato e potranno davvero fare la differenza per le persone in difficoltà. Con il lascito ad una onlus ciascuno di noi potrà dare un contributo concreto.