Querela Barresi, Cgil: “Non ci faremo mettere il bavaglio”
Il segretario Summa: “Il presidente Bardi ci dica se in Basilicata esiste ancora la libertà di critica”
Abbiamo appreso la notizia che il direttore generale dell’azienda ospedaliere regionale San Carlo di Potenza, Massimo Barresi, ha adottato – addirittura in via d’urgenza – una delibera di conferimento incarico ad un avvocato del foro di Napoli per porre in essere le più opportune azioni giudiziarie civili e penali contro la CGIL di Basilicata e anche contro gli organi di stampa regionali a tutela della immagine dell’azienda ospedaliera.
L’atto è a seguito – si legge nel documento deliberativo – della pubblicazione, nei primi giorni del mese di aprile, di diversi articoli e scritti relativi alla gestione dei pazienti Covid-19 riportanti affermazioni ritenute fortemente lesive della immagine dell’azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza, articoli che secondo il direttore generale costituiscono gli ultimi episodi di un attacco mediatico inconsulto che si protrae già da diverso tempo.
La CGIL Basilicata, non da oggi, ma da sempre, non ha fatto altro che esercitare un legittimo e doveroso diritto di valutazione e critica nel merito delle scelte gestionali ed organizzative compiute dal direttore generale del San Carlo. Mai ha fatto affermazioni contro l’azienda ospedaliera regionale San Carlo, ma al contrario, proprio al fine di salvaguardare la imprescindibile funzione che la stessa da sempre svolge nella Regione Basilicata quale insostituibile e principale presidio di tutela e cura della salute dei lucani, nonché l’inestimabile patrimonio di professionalità che all’interno della stessa a tutti i livelli operano, ha criticato sulla base di oggettivi dati di fatto, le scelte strategiche ed operative del suo direttore generale.
È emblematico che il direttore generale, eludendo tale dato, anziché proporre personalmente l’azione giudiziaria si è affrettato, con le risorse della collettività – l’incarico è stato conferito ad un legale esterno il cui onorario sarà pagato dal San Carlo-, ad approvare un atto per avviare invece le azioni giudiziarie a nome del San Carlo e di tanto la CGIL Basilicata chiederà la valutazione della Corte dei Conti al fine di verificare la ricorrenza dei presupposti del danno erariale.
Del resto è significativa la fretta del direttore generale che ha approvato un atto in via di urgenza nonostante la sospensione dei termini giudiziari operante proprio per l’emergenza Covid esclude ogni problema di tempi e di termini. È chiaro che l’unica urgenza sottesa a tale iniziativa del vertice del San Carlo è quella di intimidire il sindacato, con l’evidente finalità di mettere il bavaglio alla voce critica della CGIL di Basilicata e di chiunque si permetta di criticare l’operato del direttore generale, ma non sortirà alcun effetto, perché la GGIL di Basilicata proseguirà con sempre maggiore attenzione nella sua azione di controllo e critica dell’operato dei vertici dell’azienda nell’interesse dei lavoratori del San Carlo e di tutta la comunità lucana.
Non ci presteremo al tentativo di intimidire chi quotidianamente ha difeso medici, personale sanitario e personale operante nell’azienda in questa fase delicatissima di emergenza sollecitando risposte e azioni alle criticità segnalate, e dando voce alla preoccupazione e indignazione di tanti cittadini che non si sono sentiti adeguatamente tutelati, e non per mancanze degli operatori sanitari, ma per limiti gestionali ed organizzativi del management della sanità lucana. La CGIL di Basilicata attende pertanto serenamente che la Magistratura valuti le azioni giudiziarie del vertice del San Carlo, nella consapevolezza che le stesse si risolveranno in “un buco nell’acqua”.
Chiediamo al presidente Bardi un intervento immediato affinché ci dica se in Basilicata c’è ancora la libertà di critica sancita dalla Costituzione o se intende lasciare ancora agire un certo management, che oltre a manifestare limiti gestionali non all’altezza della funzione chiamato a svolgere, si è spinto fino a porre in essere, un’azione lesiva di una libertà fondamentale.
Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata