Quattro minuti per raccontare, senza retorica e ipocrisia, le 24 ore di un operatore sanitario

24 aprile 2020 | 12:59
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Quattro minuti per raccontare, senza retorica e ipocrisia, le 24 ore di un operatore sanitario

Il video dell’attore lucano Dino Lopardo, realizzato per la campagna NessunoEscluso di Amnesty Iternational, è un modo per andare oltre la retorica degli “angeli” e degli “eroi”

Quattro minuti in cui chi guarda e ascolta può respirare con lo stesso affanno di chi si trova in un letto di terapia intensiva, con la stessa sudore di chi cura e assiste quei malati, con la stessa ansia di chi, a casa, attende notizie. NessunoEscluso è una pillola video di, appunto, solo quattro minuti, realizzata dall’attore lucano, Dino Lopardo, per la campagna promossa da Amnesty International. 

Il progetto video è un esperimento di drammaturgia sonora all’interno di un vero e proprio atto unico che l’autore ha voluto intitolare: Radiodramma 2.0. Corsia. 

È la storia “tragicomica” di un operatore sanitario nelle sue ultime 24 ore in cui tutto, fuori, si è completamente fermato-spiega l’autore- Per lui, invece, scorre in maniera velocissima e intensa la vita carica di contraddizioni, gioie e dolori, amore e odio, gratificazione e frustrazione… La sua vita, un continuo e perenne ossimoro.

Quattro velocissimi minuti in cui viene spazzata via ogni ipocrisia: gli eroi, gli angeli, le canzoni intonate ai balconi, i “ce la faremo”, i “ci rialzeremo” lasciano spazio a uomini e donne, resi tutti uguali da uno scafandro protettivo. Vite normali che si intrecciano a vite in bilico: “paziente positivo”, “mascherine”, “situazione critica”, ‘”cosciente”…”è morta…sola”. Lo scafandro che ti protegge dal virus, nasconde tutto, anche le lacrime.

“Ho deciso e mi sono permesso di fare un tributo a tutte le persone che vivono questa condizione rischiando-aggiunge Lopardo- L’ho fatto con sincerità esorcizzando il demone che mi accompagna da anni ormai: dar vita alle parole che nuotano nelle storie attraverso la materia; purtroppo in questo momento, nell’impossibilità di poter andare in scena con tutto me stesso ho deciso di prendere una parte di me – la voce, le voci – e raccontarle queste storie.

Chi è Dino Lopardo. Dino Lopardo, vanta un lungo curriculum fatto di studio, recitazione e sceneggiature. Si forma come attore nel 2013 all’Aiad- Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Quirino; successivamente frequenta la Q Academy teatro Quirinetta diretta da Alvaro Piccardi. Contemporaneamente si laurea con una tesi sul radiodramma: Eduardo De Filippo in televisione. Nel 2015 si specializza in sceneggiatura televisiva/cinematografica e drammaturgia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.

Successivamente frequenta diversi laboratori tra cui quelli diretti da Sergio Rubini a Olli Hauenstain Krizysztof Gedroyc; Rosa Lello Aena, Carlo Boso. 

Come autore scrive l’atto unico Trapanaterra vincitore del bando cura 2017 e Attesa miglior drammaturgia al festival Indivenire 2018 di Roma. Successivamente ne cura la messa in scena e vince come miglior regia al Roma Fringe Festival 2018. Scrive la sceneggiatura per lungometraggio Batacatash in concorso al premio Siae. Inoltre collabora per l’adattamento dell’Alcesti scrivendone i testi sulle tre moire. Autore dei brani dello spettacolo The Beggar’s Opera andato in scena al Teatro Due di Parma. Nel 2019 Vince il premio miglior spettacolo con Ion al festival nazionale INdivenire.

Diverse anche le partecipazioni a film per il cinema: “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo; “Hai paura del buio” di Massimo Coppola; “Una domenica notte” di Giuseppe Marco Albano; “Passannante” regia Ninì Mastroberti; “Il più bel giorno della mia vita” di Dino Santoro; “Alice e il paese che si meraviglia” di Giulia Grandinetti. “Cuore Affamato” di Domenico Colangelo. In televisione interpreta il ruolo di Savio nella fiction di canale 5 “Solo per amore 2”. Come assistente alla regia lavora con Alvaro Piccardi al Teatro Quirinetta di Roma per lo spettacolo “Il codice di Perelà”.

Numerose le volte che ha calcato il palcoscenico in teatro: dal “Così fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart (regia Gabriele Lavia); “Pene d’amor Perdute” (regia Alvaro Piccardi); “Miles Gloriosus” (regia Alvaro Piccardi); “Tu sei la mia patria” (regia Francesco Sala); Tensione superficiale (regia Jean Paul Sneider) “Vaiasseide – studio” (regia Francesco Saponaro); “Strane Sorelle” (regia Lucia di Cosmo); L’ultima Lacrima, Stefano Benni (regia Alessandra Maltempo); “Out of Joint / Fuori di sesto” (regia Carlotta Vitale); “Cyrano” (regia Lorenzo De Liberato).