La Basilicata è nelle mani della provvidenza. L’infantilismo politico dei cabarettisti allo sbaraglio

3 aprile 2020 | 15:51
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La Basilicata è nelle mani della provvidenza. L’infantilismo politico dei cabarettisti allo sbaraglio

Siamo amministrati da una massa di furbi e avventurieri in una Regione dove le responsabilità sono sempre della malasorte

“In seguito alla morte del signor Antonio Nicastro il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha ordinato l’apertura di una indagine immediata per evidenziare eventuali responsabilità e per prendere tutte le misure necessarie conseguenti.” Lo comunica l’ufficio stampa della Regione Basilicata, ieri 2 aprile.

Il 31 marzo, due giorni prima, Bardi aveva già annunciato che “se ci sono stati così come denunciato casi di mala sanità ho dato disposizione di una immediata indagine interna per verificare quanto accaduto”.

Dunque il presidente della Regione, inseguendo gli articoli di stampa, annuncia indagini interne. Senza dire – come già chiesto da questo giornale – chi e con quale preciso mandato, sulla base di quale atto ufficiale, dovrà indagare.

Se queste presunte “investigazioni” riguardano la gestione dell’emergenza covid-19, allora Bardi dovrebbe indagare su se stesso e sulle persone che egli ha nominato, o che egli ha lasciato che altri nominassero, ai vertici della Sanità. A partire dall’Assessore Rocco Leone e dal coordinatore della Task Force Ernesto Esposito, non dimenticando il capo del suo ufficio stampa, il direttore generale dell’Aor San Carlo e tutte le altre figure opache nascoste nel sottobosco del potere e delle clientele. Ed essendo lui il “Commissario straordinario”, dovrebbe farsi un esame di coscienza rispetto al suo ruolo anche politico nel quadro delle relazioni nella conferenza Stato-Regioni e nelle interlocuzioni con il Governo.

Le verità nascoste fanno male, e un vero politico all’altezza di queste situazioni dovrebbe saperlo. Altri governatori hanno detto la verità ai loro cittadini: “qui non abbiamo tamponi, facciamo fatica a reperirli, quindi state a casa se non volete morire in ospedale”. Più chiari di così? In Basilicata invece si continua ad adottare la logica tipica di chi vorrebbe evitare di spaventare i bambini. Ma non funziona, perché ormai è chiaro che quella logica serve a coprire deficit strategici, lacune nell’organizzazione, incapacità di gestione dell’emergenza a tutti i livelli. Insopportabile, poi, l’arroganza e l’ipocrisia con cui alcuni esponenti della Giunta e della maggioranza raccontano favole ai cittadini e ai giornali seri.

Basta leggere la nota diffusa ieri dall’Ospedale San Carlo di Potenza, a chiarimento – si fa per dire – della vicenda della morte di Antonio, per rendersi conto di quanta cialtroneria sia in circolazione.

A giorni andranno via 5 dei 6 anestesisti disponibili, rimpiazzati da “specializzandi”. Si è fatto ricorso in fretta a furia a personale ancora impreparato, mentre, sempre al San Carlo, si è sprecato danaro pubblico per altre sciocchezze.

Diciamo la verità: non abbiamo i test diagnostici e quando li abbiamo facciamo fatica a somministrarli in tempi decenti e li sprechiamo tra amici, parenti e privilegiati della corte. Si muore anche per questo. Ancora oggi si parte con un sistema di sorveglianza epidemiologica. E diciamo pure che l’Azienda sanitaria di Potenza deve supplicare qualche decina di tamponi all’Azienda Sanitaria di Matera. E diciamo pure che oggi dobbiamo elemosinare altri tamponi al Policlinico di Bari. E queste difficoltà sono dovute anche al fatto che noi, Basilicata, nella “guerra” al tavolo Stato-Regioni contiamo un fico secco, anche perché Bardi conta un fico secco e non può, né è capace di competere con “mastini” come De Luca ed Emiliano, né con regioni dove la situazione è molto più drammatica della nostra.

È l’intero impianto strategico ad essere sbagliato sin dai primi giorni dell’emergenza. I ritardi, contornati dagli annunci a vanvera e dalle ipocrisie di un esagerato infantilismo politico, hanno reso molto complicata la faccenda in una piccola regione dai piccoli numeri. La sensazione è che Vito Bardi non stia facendo nulla semplicemente perché non sa che fare.

I vertici della Regione hanno  dato ampia prova di non essere all’altezza di governare. Per la verità c’era da aspettarselo. Immaginatevi che cosa accadrà dopo questa fase di crisi, quando si sveglieranno dal sonno, troveranno le bisacce vuote e dovranno fare i conti con un disastro economico e sociale.

Superato questo brutto momento, se a lor signori rimarrà ancora un briciolo di buon senso e di dignità, dovranno chiedere scusa e dimettersi: tutti.