Il senatore Pasquale Pepe umilia la Basilicata e il Sud
Nell’intervento in aula del 21 aprile ha sceneggiato la sua fedeltà ai seguaci di Alberto da Giussano
Con il suo intervento al Senato il leghista lucano Pasquale Pepe si è guadagnato la piena fiducia della corte di Salvini. Un investimento per il suo futuro. È evidente che il suo breve discorso a difesa della magnifica terra longobarda, efficiente e solidale, è stato un esercizio retorico di una banalità eccessiva e di una furbizia consuetudinaria. Difendere l’indifendibile, in questo caso attaccando chi ha mosso delle critiche al sistema sanitario lombardo, senza entrare nel merito delle questioni, è tipico della dialettica nel Parlamento italiano. Il senatore Pepe ne ha dato l’altro ieri una prova esemplare.
I senatori e deputati lucani, sono sempre stati, dall’Unità d’Italia in poi “governativi”, anche quando si opponevano al Governo. Nel senso che hanno occupato posizioni di vertice e di prestigio mantenendole grazie ai cedimenti politici in vantaggio del Nord.
Diciamolo, i nostri politici – non tutti ma nella gran parte – hanno sempre obbedito alle istanze delle corporazioni “nordiste”. Il Sud ha potuto contare su ministri, sottosegretari, presidenti del Consiglio, prefetti, a decine e decine, ma questo non ha mai significato una svolta nelle politiche per il Mezzogiorno, ossia un rovesciamento dei paradigmi politici, economici e finanziari nel quadro dell’equità e dello sviluppo armonico dell’intero Paese.
Pasquale Pepe, tuttavia, ha superato il limite della decenza. Pur di ingraziarsi le simpatie dei suoi capi ha lanciato accuse, sotto forma di slogan, contri chi ha osato criticare ciò che va criticato. Il sistema sanitario lombardo, ospedale-centrico, in gran parte privatizzato, finito spesso nella morsa della magistratura per diversi scandali, non è affatto efficiente quando deve affrontare emergenze che richiedono un’organizzazione territoriale praticamente inesistente. Drena risorse pubbliche per profitti privati e grazie a quei profitti e al sistema delle donazioni di un tessuto economico ricco, può permettersi specialisti di alto livello e super pagati. E quando un lucano va a farsi curare a Milano, quella cura non è gratis. E quando un lucano va a lavorare a Milano, il salario non è gratis.
Dunque di quale solidarietà parla il senatore Pepe? Un discorso, il suo, senza alcun riferimento ai fatti, alla storia, al merito delle questioni. Mucchi di banalità dispersi nell’aria per sceneggiare la sua fedeltà ai seguaci di Alberto da Giussano. L’ennesimo episodio di umiliazione del Sud e della Basilicata architettato da un politico lucano. Pasquale Pepe è se stesso soprattutto quando recita le lodi dei suoi padroni.