Coronavirus, morto Donato Sabia. Portò la Basilicata alle Olimpiadi
L’uomo era ricoverato all’ospedale di Potenza
E’ deceduto all’ospedale di Potenza, dove era ricoverato per coronavirus, l’ex mezzofondista e velocista italiano, Donato Sabia.
Sabia, 57 anni, era in terapia intensiva a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. L’atleta medaglia d’oro agli Europei di Goteborg del 1984, due volte alle Olimpiadi, nell’84 e nell’88, viveva a Potenza.
Il 57enne è la quindicesima vittima del virus in Basilicata. Il padre, anche lui colpito dal virus era morto nei giorni scorsi sempre all’ospedale di Potenza.
Con 1’43″88 vantava la terza miglior posizione italiana di tutti i tempi sugli 800 metri piani (dietro il primatista italiano Marcello Fiasconaro e Andrea Longo) e la quarta prestazione nella lista italiana di tutti i tempi della stessa specialità, nella quale è preceduto anche da un secondo tempo di Longo.
Pur essendo prettamente un ottocentista, Sabia vantava la undicesima prestazione italiana all-time sui 400 metri piani con il tempo di 45″73.
Fu il primatista mondiale dei 500 metri piani con il tempo di 1’00″08, rimasto imbattuto per quasi 29 anni, stabilito a Busto Arsizio il 26 maggio 1984, togliendo il record al tedesco Hartmut Weber (1’00″35), conseguito l’8 maggio 1983 a Nußdorf.
Per cancellare il vecchio tempo di Sabia si è dovuto attendere 28 anni e 255 giorni, il 5 febbraio 2013, quando venne battuto da Orestes Rodríguez a L’Avana con il nuovo tempo di 59″32.