Coronavirus. L’Ordine dei medici di Matera: stiamo fronteggiando l’emergenza a mani nude
Lettera all’assessore Leone : “Non condividiamo quanto da lei dichiarato, siamo ancora in attesa dei dispositivi di protezione”
Il testo della lettera che l’Ordine dei medici di Matera ha inviato all’assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone
“In riferimento alle ultime Sue dichiarazioni pubbliche relative all’attività professionale dei Medici di Medicina Generale, l’Ordine dei Medici di Matera non può assolutamente condividere quanto da Lei dichiarato, in quanto i colleghi stanno fronteggiando questa emergenza “a mani nude”, con spirito di sacrificio e abnegazione nonostante non siano dotati di dispositivi di protezione individuale.
Il Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Matera chiede all’Assessore Dott. Rocco Leone se in scienza e coscienza sia sicuro di aver fatto tutto il possibile per consentire ai suoi colleghi di lavorare in sicurezza non lesinando sui DPI, sui tamponi da effettuare almeno a tutto il personale sanitario così duramente esposto.
I Medici del territorio, spesso costretti a lavorare in assordante solitudine hanno la necessità di una concreta vicinanza da parte dell’assessore, che per formazione e scelta di vita professionale conosce la delicatezza e la difficoltà di impattarsi in situazioni difficili come quella che stiamo vivendo. La classe medica lucana non chiede encomi, ma considerazione, vicinanza, disponibilità all’ascolto dell’esigenza di chi combatte ogni giorno con dignità la propria battaglia sempre al fianco di chi soffre.
I Medici ospedalieri, i medici di medicina generale, i medici della continuità assistenziale, i Pediatri di libera scelta e tutto il comparto sanitario non sono eroi, caro assessore, ma colleghi che affrontando una quotidianità difficile testimoniano silenziosamente la passione, l’abnegazione, il rigore che questo splendido lavoro comporta. Ma lei assessore ha mai sentito la necessità di un confronto con la classe medica per capirne le difficoltà, per incoraggiarla, per proteggerla, per consentirle di lavorare in sicurezza?
In questo momento drammatico di emergenza, evitando qualsiasi polemica, in attesa che arrivino i DPI, attendiamo un pronto, attivo e concreto riscontro da parte Sua.”