Accade davvero |
Basilicata
/
Cronaca
/

Coronavirus e petrolio. La Total piange miseria senza vergogna. Umiliati i lucani

21 marzo 2020 | 16:04
Share0
Coronavirus e petrolio. La Total piange miseria senza vergogna. Umiliati i lucani

La multinazionale, all’appello del sindaco di Corleto Perticara, risponde che non può donare nulla per l’emergenza coronavirus

La Total scarica la Basilicata e i 13 comuni che ricadono nell’area della concessione Gorgoglione. La multinazionale francese del petrolio, che gestisce il Centro Olio di Corleto Perticara, e che ha cominciato ad estrarre di recente, rimanda così al mittente la richiesta di aiuto economico avanzata dal sindaco Massari per fornteggiare l’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. 

Il primo cittadino di Corleto Perticara aveva fatto appello ai petrolieri chiedendo una donazione per l’acquisto di test rapidi, dispositivi di protezione personale, un’altra ambulanza e arredi per un sito, già individuato sul territorio comunale, che faccia da filtro per eventuali contagi nel paese.

La somma necessaria prevista, comprensiva di un aiuto economico alle attività del territorio, ammonterebbe a 500mila euro.

Total, però, ha fatto sapere di non poter donare alcunché spiegando di essere in difficoltà economiche “visto il prezzo basso del greggio per barile e la contingenza mondiale sfavorevole del Covid-19”.

Comprensibile lo sconcerto del sindaco di Corleto, il quale si augura che la multinazionale torni sui suoi passi. Ancor più condivisibile lo sconcerto dei lucani, che con ironia amara, stanno commentando la notizia. I più simpatici addirittura hanno proposto una raccolta fondi per la multinazionale. Ridere è sempre salutare, soprattutto in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo. 

Il petrolio, invece, no. Non è salutare. Così come non lo è quello che ha generato in questi anni dal punto di vista dell’ambiente, della salute dei cittadini e della devastazione del territorio. Ma questa non è una novità. I

Intanto, non c’è alcuna ordinanza che vieta il cancro e l’inquinamento fino al 3 aprile per causa del coronavirus. Scusate l’ironia, amara.