Coronavirus Basilicata. Vito Bardi si dia una mossa
Il presidente della Basilicata, ogni giorno, dovrebbe utilizzare il servizio pubblico locale della Rai per aggiornare i cittadini sul funzionamento della macchina dell’emergenza
Vito Bardi e la sua Giunta sembrano inadeguati a gestire l’emergenza coronavirus. Non hanno capito che bisogna fare i tamponi ai sintomatici, tutti i sintomatici. Non hanno capito che bisogna mappare, monitorare, isolare. I medici di famiglia subiscono un carico di lavoro incredibile, mentre i vari numeri verdi, la task force, l’ospedale, il più delle volte fanno spallucce. Gli inviti a mezzo social, lasciano il tempo che trovano. E sono declinabili. Il sistema dei controlli non sembra funzionare come dovrebbe.
Se hai tosse, febbre, o anche problemi respiratori, ti dicono di rimanere in casa, di chiamare il medico il quale non può fare altro che prescriverti una supposta. Se stai morendo vengono a prenderti. Ma nel frattempo se sei positivo hai contagiato qualcun altro, magari in famiglia, il quale non avendo alcun sintomo va a lavorare o a fare la spesa.
Questo non è monitoraggio, è approssimazione.
Se non si è in grado di fare tamponi a tappeto – specie per medici e infermieri – per carenza di strumentazione adeguata, lo si dica e in tal caso a maggior ragione, il monitoraggio deve funzionare alla perfezione.
Le segnalazioni che ci arrivano in redazione ormai sono tante. Bisogna tranquillizzare queste persone: ai primi sintomi, il tampone. E comunque i sintomatici – che siano o no positivi – vanno isolati insieme ai loro familiari.
Ci sono persone che hanno il virus, ma poi guariscono, e non entreranno mai nel calcolo dei contagiati. Intanto, però, hanno frequentato locali, luoghi di lavoro, familiari.
E poi, Bardi. Firma un’ordinanza dietro l’altra sovrapponendosi a quelle governative. Rincorre le dichiarazioni e i comunicati stampa – inutili – dei suoi consiglieri regionali e dei suoi assessori. Il suo ufficio stampa una ne fa e un’altra ne disfa. Errata corrige a gogò. Non sai mai se un comunicato a firma dell’ufficio stampa della Giunta o della task force o della protezione civile, contenga l’informazione corretta o da correggere nei minuti e nelle ore successive.
Bardi fa appelli e scrive lettere – inutili – al governo, anziché stare al suo posto di comando giorno e notte e tenere sotto controllo sia la situazione sia i suoi “ufficiali”. Rilascia interviste imbarazzanti per l’approssimazione delle risposte. Sembrare o essere spaesato non rassicura i cittadini.
E poi ancora, esponenti della Giunta e consiglieri regionali che prendono la parola ogni minuto, sindaci che fanno le dirette sui social prima ancora che i fatti siano chiariti, sindaci che acquistano test in autonomia, sindaci che devono sapere dalla stampa informazioni che dovrebbero ricevere dalle autorità.
Asintomatici a cui viene sottoposto il tampone e sintomatici lasciati a casa in balìa della provvidenza divina.
Il presidente della Basilicata, ogni giorno, dovrebbe utilizzare il servizio pubblico locale della Rai, per aggiornare i cittadini sul funzionamento della macchina dell’emergenza. Lo deve fare lui, non chiunque e in qualunque momento della giornata. Perché quel chiunque spesso si esprime con mezze verità, mezze competenze, mezze informazioni.
È vero, abbiamo una regione con un sistema sanitario sbagliato, per cui la fatica, in emergenza, per chi deve gestire la baracca, è triplicata. Le falle delle scelte politiche del passato e delle non scelte di oggi, emergono tutte adesso nella loro chiarezza. Tuttavia, un governo regionale è proprio in momenti difficili come questo, e in condizioni complicate come questa, che deve dimostrare di essere all’altezza del compito.