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Coronavirus Basilicata. L’assessore Leone smentisce se stesso e non risponde più alle nostre domande

24 marzo 2020 | 17:53
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Dopo le gravi dichiarazioni sui medici di famiglia, il responsabile della sanità lucana prova a rimediare, ma la pezza è peggio del buco Intanto, non risponde sulla vicenda di Antonio

L’assessore alla Sanità della Regione Basilicata, Rocco Leone, oggi avrebbe dovuto darci delle risposte sulla vicenda di Antonio Nicastro, 67enne di Potenza, di cui avevamo scritto giorni fa. Ieri nel corso di un’intervista – all’assessore – avevamo chiesto come mai l’uomo, con sintomi compatibili con il coronavirus, pur avendo contattato più e più volte le autorità sanitarie competenti ad applicare il protocollo per l’emergenza non era stato preso in considerazione se non dal suo medico di base. A Leone avevamo chiesto di spiegarci come potesse essere accaduta una cosa simile, e perché solo dopo aver pubblicato la storia di Antonio, nella giornata di venerdì scorso, finalmente erano andati a fargli il tampone a cui aveva fatto seguito la positività a Covid-19, il ricovero in ospedale e il trasferimento in rianimazione.

Avevamo anche chiesto di spiegarci il perché di altri casi simili a quelli di Antonio e di casi in cui, invece il tampone era stato fatto a persone asintomatiche, o sintomatiche in tempi sicuramente più celeri.

Leone nell’intervista  ci aveva assicurato che sarebbe andato fino in fondo per capire cosa fosse accaduto e individuare eventuali responsabilità e falle nel sistema e che ci saremmo sentiti il giorno dopo (oggi 24 marzo)

Invece l’assessore contattato oggi pomeriggio, non ha più voluto parlare con noi perché non soddisfatto dal nostro modo di fare giornalismo. “Non mi piace”, “Avete fatto quel titolo…Non mi chiamare più” 

A far incavolare Leone l’intervista rilasciata ieri ed in particolar modo le sue stesse frasi, da noi riportate testualmente, sui medici di medicina generale che per l’assessore “hanno ceduto le armi” o peggio “non rispondono al telefono” nella gestione dell’emergenza coronavirus.

Il compito dei giornalisti è fare domande e scrivere e raccontare fatti di interesse pubblico, oltre che riportare quanto viene affermato in un’intervista. La sanità, le sue falle, e le corsie preferenziali dei tamponi per il coronavirus, evidentemente sono fatti di interesse pubblico. Così come evidentemente sono rispondenti al vero le dichiarazioni rilasciate dal dottor Leone sui suoi colleghi, medici di famiglia. Anche se oggi, tira i remi in barca con una lettera agli stessi medici  affermando il contrario: “avete tutto il mio apprezzamento…si può anche essere fraintesi”. Poteva chiedere scusa e invece ha provato a trovare una scusa. Lasciamo ai lettori decidere se ci sia stato fraintendimento nell’audio dell’intervista che pubblichiamo.