Basilicata Covid-19: otto domande alla task force regionale sulla sicurezza di tutti

27 marzo 2020 | 08:08
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Basilicata Covid-19: otto domande alla task force regionale sulla sicurezza di tutti

Quanto sta accadendo in Basilicata, come nel resto delle regioni meridionali, oltre a dimostrare le criticità in termini di programmazione, evidenzia come le competenze e le professionalità siano l’unico fattore discriminante

La nostra regione, come l’intero territorio nazionale, è investita dall’epidemia da COVID 19 anche se i dati attualmente disponibili la collocano al penultimo posto per numero di contagi ma anche per numero di tamponi effettuati (1046 di cui 127 positivi situazione aggiornata al 26.03.2020).

Pur consapevoli dell’assoluta straordinarietà degli eventi e delle misure nazionali e locali finora messe in atto, abbiamo l’impressione che la task force regionale non stia delineando con chiarezza tutte le azioni che sarebbero necessarie e non stia adeguatamente informando la popolazione, attraverso i principali mezzi di informazione e e che l’informazione alla popolazione, sia attraverso i principali media che nella comunicazione istituzionale, sulle misure varate e da varare non sia adeguata.

Le nostre considerazioni prendono spunto anche dalla dimensione circoscritta della popolazione regionale (e quindi alla possibilità di un intervento più incisivo), e dal numero ancora circoscritto di casi accertati, seppur non trascurabile in termini relativi.

Sentiamo dunque l’obbligo di rivolgere alla task-force regionale e al governo regionale le seguenti domande:

  1. Perché non è ancora in atto uno screening tramite tampone di tutto il personale sanitario e di tutte le figure che svolgono ruoli di supporto, ivi compresi i medici di base e il personale socioassistenziale?
  2. Quale è il livello di fornitura dei Dispostivi di Protezione Individuale (DPI) per questo personale?
  3. In regione sono presenti aziende in grado di contribuire alla loro produzione?
  4.  Si stanno predisponendo azioni simili anche per le unità dei settori che prevedono un contatto frequente con il pubblico (ad es. controllo su strada, distribuzione alimentare, uffici postali)?
  5. Quale è l’effettiva capacità e dotazione dei laboratori di microbiologia del San Carlo e degli altri ospedali regionali?
  6. Sono in corso attività di potenziamento del personale e dei macchinari preposte a queste analisi? Sono state già individuate le risorse necessarie all’interno del bilancio regionale?
  7. Quali azioni si vogliono intraprendere per le persone attualmente in isolamento domiciliare e che forse dovrebbero essere trasferite in apposite strutture (alberghi) per evitare l’ulteriore rischio di contagio dei familiari seguendo delle linee guida già messe in atto in altre regioni?
  8. Quale livello di assistenza è garantito attualmente a queste persone sul piano sociosanitario e dei fabbisogni alimentari?
  9. Quale è la capacità di intervento e di risposta a quanti segnalano il rischio di contagio e che non si recano presso le strutture ospedaliere?
  10. Si sta garantendo la continuità del Sistema di Assistenza Domiciliare ? Gli operatori di tale importantissima funzione saranno tutelati e muniti dei Dispostivi di Protezione Individuale ?

Quanto sta accadendo in Basilicata, come nel resto delle regioni meridionali, oltre a dimostrare le criticità in termini di programmazione, evidenzia come le competenze e le professionalità siano l’unico fattore discriminante, tanto oggi quanto per il recente passato, e che la sanità pubblica non può continuare ad essere oggetto di scelte neoliberiste e/o di costruzione del consenso elettorale.

Augurandoci che le condizioni di lavoro per il personale ospedaliero e dei medici possa sensibilmente migliorare ed esprimendo la nostra solidarietà a quanti continuano a lavorare dentro e fuori dagli ospedali, chiediamo con urgenza che la task force regionale e/o la Regione Basilicata diano informazioni e risposte chiare anche alla luce dell’auspicabile ripresa di un confronto democratico sul piano politico, abbandonando comportamenti securitari e di richiamo all’ordine poco utili ad affrontare le emergenze in campo.

Per aderire a questo documento appello si può inviare la propria adesione o scrivere all’indirizzo: covid19basilicata@gmail.com

Giuseppe Biscaglia – Davide Bubbico – Rosanna Bruno- Antonio Califano- Danilo Carbone- Rosella Corda Antonio Graziadei – Paolo Fanti – Mimmo Nardozza – Lucia Pennesi  – Rosanna Salvia