Signor presidente, si può sapere che cosa intende fare?

Ammettiamo pure che qualche centinaio di milioni di euro tra compagnie petrolifere, fondi europei e statali, vada a rimpinguare il bilancio regionale nei prossimi 4 anni. Che cosa succede? L’esperienza del passato ci dice che potrebbe succedere nulla. Che quelle risorse vadano a rimpinguare sprechi, spesa corrente sempre in aumento, incarichi di progettazione, consulenze, incentivi senza speranza, e così via.

Ammettiamo che, grazie alla Giunta regionale di centro destra, le cose cambino, che l’approccio politico e di governo alla gestione delle risorse sia finalmente produttivo di occasioni di sviluppo, di opportunità occupazionali, di rilancio dell’economia del territorio. Ammettiamo che, finalmente, qualcuno abbia la volontà di creare le condizioni per una riforma politica della società lucana. Ammettiamo che Vito Bardi non si dimetta anzitempo. Ammettiamolo.

In tal caso qualcuno dalle parti di via Anzio dovrebbe farci sapere se esiste un piano di sviluppo per la Basilicata. Sarebbe a dire un piano strategico, un documento che definisca gli obiettivi, l’indirizzo, le tappe dello sviluppo. Perché, ormai dovremmo saperlo, in assenza di un piano, si naviga a vista e tutta l’attività di governo verrebbe vissuta giorno per giorno, senza programmazione. Non si avrebbero quindi obiettivi e un’idea delle priorità da seguire.

Un piano strategico dovrebbe definire una visione e una missione, darsi degli obiettivi, dei tempi, e tradursi in tappe misurabili di risultati: tasso di crescita, incremento dell’occupazione, riduzione degli indici di povertà, inversione di tendenza dei dati socio-demografici negativi, e così via. Perché ciò sia possibile occorrerebbe anche stabilire un punto zero di partenza, per evitare, al momento della verifica dei risultati, stravaganti interpretazioni dei dati.

Dunque i cittadini, atteso che questa Giunta non ha mai presentato un programma né un documento strategico, avrebbero il diritto di sapere se esiste e quale sarebbe la visione che questa maggioranza di governo ha della Basilicata e del suo sviluppo. I cittadini avrebbero diritto di sapere quale missione si sono data i nostri amministratori, qual è il Piano di azione e quali sono gli obiettivi a lungo termine e quelli annuali. Avrebbero diritto di sapere come e con chi, con quali modalità di condivisione, la maggioranza di governo abbia eventualmente deciso la stesura di un Piano.

Quali connessioni strategiche si immaginano tra i diversi settori dell’economia, delle società, della cultura, della formazione, del welfare, della sanità, dell’istruzione e della ricerca scientifica? Quali modifiche interne all’apparato amministrativo regionale si intendono realizzare allo scopo di rendere efficaci ed efficienti i percorsi stabiliti nel quadro del piano di azione? Quali connessioni strategiche si intendono costruire tra i vari asset naturali del territorio e gli altri settori produttivi eventualmente individuati nel Piano di sviluppo? Quanto peso hanno, o avranno, nel quadro della programmazione-pianificazione e dell’uso delle risorse il welfare, la scuola, il contrasto alla povertà, la cultura, la promozione delle arti e le azioni di rinforzo del capitale sociale territoriale? Come e in che modo avete immaginato di investire risorse nell’economia civile, nella trasparenza, contro la corruzione e per contrastare socialmente i fenomeni criminali?

Ecco, i cittadini hanno diritto di sapere tutto questo. Altrimenti come faranno a giudicarvi alla fine del mandato? Su quali basi potranno esprimere un giudizio sul vostro operato di amministratori?

Quando ci direte tutto questo? E, soprattutto, quando ce lo fate vedere questo piano?

Qualcuno un giorno da qualche parte ha scritto: “una visione senza un piano è solo un sogno. Un piano senza una visione è solo fatica. Ma una visione con un piano sono in grado di cambiare il mondo.”  E noi aggiungiamo: senza una visione e senza un piano, è follia. State prendendo tempo, perdendo tempo o sprecando il tempo?