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Majara, nel nuovo album di Pippi Dimonte incontro e contaminazione di culture

28 gennaio 2020 | 17:11
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Majara, nel nuovo album di Pippi Dimonte incontro e contaminazione di culture

Il quarto cd del contrabbassista lucano registrato nei Sassi di Matera

Musica classica contemporanea, speziata con ritmi e suoni mediterranei ma dal retrogusto jazz. Questi gli ingredienti di Majara, il quarto Cd del contrabbassista Pippi Dimonte.  Musica colta, elaborata, per palati fini, un ulteriore passo avanti verso quella maturità artistica che il compositore lucano dimostra di acquisire album dopo album.  

Un viaggio lungo le sponde del Mediterraneo con sonorità ed echi provenienti dall’Andalusia, dai Balcani, dall’Armenia, dalla Turchia, dalla Grecia, dal Sahara dei tuareg.  Ipnotici suoni arabi e sciamanici ritmi persiani che lentamente fluiscono in un raffinato jazz di matrice nord europea ma dai timbri rigorosamente acustici. Tutte composizioni originali di Pippi Dimonte con il contrabbasso al centro della scena che dismette il ruolo di semplice accompagnamento per diventare strumento conduttore, con l’arco o col pizzicato,  di tutte le tracce dell’album.

Majara (pronuncia dialettale masciàra) è proprio l’anziana donna di paese del profondo sud  che “curava” alla buona con gesti pagani, religiosi e un misto di superstizione i mali della povera gente. Majara vuole essere incontro e contaminazione di culture diverse, senza etichette di genere, che considera l’eclettismo musicale una sua naturale risorsa.

Brani come Camarda e Grancia sono composizioni ispirate alla sua terra: la Lucania di Carlo Levi e di Rocco Scotellaro. Fenestrelle, fortezza-prigione piemontese al confine con le Alpi francesi è lo struggente lamento dei Briganti lucani  lì incarcerati e lasciati morire di stenti, di fame e di freddo. Quasimodo è un omaggio al grande poeta siciliano padre dell’ermetismo la cui lirica ha sempre toccato le corde della sensibilità artistica di Pippi.  Arroz  sinuosa danza araba che si trasforma in un avvolgente flamenco andaluso.  L’elegante fraseggio di Agavè, l’inquietante Natiwa, la serenità di Taràssaco sono visioni oniriche e tappe di un viaggio immaginario fra  rotte mediterranee a bordo di velieri e traversate desertiche al seguito di carovane e cammelli. Notti di bivacco e di silenzio con i tuaregh  con lo sguardo verso il cielo a contemplare galassie infinite e scie di stelle cadenti.

In questo viaggio Pippi Dimonte e il suo contrabbasso sono ben accompagnati da tre valenti e sensibili musicisti: Francesco Paolino alla chitarra e mandola, Mario Brucato al clarinetto basso ed Emiliano Alessandrini al pandejro. Secondo quel che scrive in un saggio il musicologo e compositore americano Gunther Schuller (1925-2015) un ensemble così fa Chamber Jazz ossia Jazz da Camera, piccole orchestre che fondono musica classica e jazz con strumenti rigorosamente acustici. La foto di sopra del quartetto ben rappresenta questa affermazione.

L’album è stato registrato nella magica atmosfera dei Sassi di Matera presso il LabSonic di Francesco Altieri ed è disponibile su tutti i principali digital store: Spotify, Amazon, Deezer, Bandcamp ecc. Majara è presente anche su YouTube con vari video fra i quali vi consigliamo Quasimodo e Taràssaco con riprese effettuate nell’incantevole Piccolo Teatro del ‘700 di Villa Aldrovandi-Mazzacorati a Bologna.

Giuseppe “Pippi” Dimonte è un musicista professionista originario di Bernalda che vive a Bologna. Dotato di grande versatilità e tecnica suona con numerose formazioni e col suo contrabbasso è sempre in giro per concerti in Italia e all’estero; ha suonato anche in Cina. Compositore iscritto alla SIAE già a 17 anni ha pubblicato altri tre album: Morning Session (2014), Hieronymus (2016) e Trio Mezcal (2018) con brani tutti di sua scrittura. Fra i tanti premi e riconoscimenti Ted Rogen, critico musicale americano, ha scritto di lui: “Dispone di una abilità tecnica tale da poter competere con bassisti quali Victor Wooten, Les Claypool, Flea dei Red Hot Chili Peppers…” mentre un altro critico, sempre americano, Dave Sumner lo ha citato fra i contrabbassisti non statunitensi più interessanti della scena jazzistica internazionale per la realizzazione dell’album Hieronymus.  Attualmente è impegnato in due suoi progetti: Trio Mezcal con il quale è stato fra i finalisti ai Talent Awards 2019 del Montreux Jazz Festival e con Majara www.majaramusic.com