Il tenente Di Bello scrive a Bardi: “Danno erariale alla Regione Basilicata”

22 gennaio 2020 | 22:25
Share0
Il tenente Di Bello scrive a Bardi: “Danno erariale alla Regione Basilicata”

Tenere un ufficiale demansionato e che non svolge il proprio ruolo, rappresenta un elemento di sicuro interesse per la Corte dei Conti

Con la presente il sottoscritto Giuseppe Di Bello, comunica al Presidente della Giunta Regionale Gen. Vito Bardi quanto segue:

il sottoscritto è dipendente della Provincia di Potenza dal 1996 a seguito di assunzione per concorso nella Polizia Provinciale; lo stesso riveste la qualifica di Istruttore Direttivo con grado di tenente della Polizia Provinciale. Lo stesso avrebbe dovuto ricevere in base alla Legge Regionale di Basilicata  sulla Polizia Locale n. 41 del 2009  il grado di Maggiore. Il sottoscritto per una segnalazione del 2010 ad opera dell’allora vice presidente della giunta regionale nonché Assessore all’Ambiente Vincenzo Santochirico per fuga di notizie sulla qualità delle acque ad uso umano e potabile veniva prima sospeso per due mesi dal servizio, in seguito poiché avrebbe potuto danneggiare l’immagine dell’Ente Provincia veniva temporaneamente assegnato alle funzioni di addetto alla vigilanza Museale presso il Museo Provinciale di Potenza.

Da assegnazione temporanea tale fu la concessione nulla osta della Cgil Fp per il dipendente Giuseppe Di Bello quella collocazione di pochi giorni al massimo qualche mese presso la struttura museale si è protratta sino al 2020. La ragione per la quale le scrivo sig. Presidente Bardi è legata ad una evidenza pubblica impressa su due Decreti Presidenziali a firma dell’allora Presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi.  Il primo decreto presidenziale risale al novembre del 2015 allorquando le Province dovevano indicare il personale addetto alle funzioni non fondamentali e quello addetto alle funzioni fondamentali della Provincia di Potenza. Il Decreto Presidenziale n. 104 /2015 indica il Ten Di Bello unico appartenente al Corpo di Polizia Provinciale ad essere assegnato ad un settore Caccia Pesca con l’aggiunta Museo Provinciale. Tutti gli altri Ufficiali o hanno scelto di diventare Comandanti della Polizia Municipale o sono stati inseriti nei settori fondamentali di Ambiente e viabilità.

Se il dato scritto su un Decreto Presidenziale rappresenta lo specchio reale delle assegnazioni di incarichi da svolgersi sul territorio, sig. Presidente Bardi allo stato attuale non vi è alcun ufficiale della Polizia Provinciale addetto alle funzioni di controllo della Caccia e della Pesca che stia sul territorio affinché vengano rispettate le leggi in materia, in quanto il sottoscritto dal 2010 ad oggi non è mai uscito dal Museo per svolgere funzioni di Polizia Provinciali quale che fosse la materia di competenza.

Sig. Presidente Bardi va precisato che il settore Caccia e Pesca Museo scompare su altro Decreto Presidenziale n° 00040/2018 del 05/07/2018 nel quale il Presidente Nicola Valluzzi non da indicazioni circa l’esistenza del servizio di Caccia Pesca e Museo. Il motivo potrebbe verosimilmente essere attribuibile al ramo della Cultura non delegabile alle Province, tant’è che i dipendenti del Museo e della Pinacoteca Provinciali sono dipendenti dalla Regione Basilicata. Inoltre il Presidente Valluzzi con decreto di urgenza,  cancella l’esistenza dei distretti di Polizia Provinciale sul territorio a causa della ristrettezza dei numeri che non consentono di continuare a tenere aperti gli uffici presso le sedi distaccate sul territorio. Stabilendo di fatto che la Polizia Provinciale ha un’unica sede che è quella di Piazza Mario Pagano a Potenza.

Sig. Presidente Vito Bardi vi è un altro aspetto di probabile sicuro interesse della Regione Basilicata ed  è indicato nell’art. 5 del Decreto Presidenziale n° 00040/2018 del 05/07/2018 ed è Il costo del personale della Polizia Provinciale, addetto alle funzioni non fondamentali è rimborsato dalla Regione Basilicata sulla base del rendiconto annualmente predisposto dall’Ufficio Risorse umane della Provincia.

Sig. Presidente Vito Bardi, se il sottoscritto nulla può eccepire rispetto alla collocazione decisione sia pure discutibile di inserire il sottoscritto in Caccia e Pesca piuttosto che nel settore dell’Ambiente, per il quale il sottoscritto tra le altre cose può vantare la nomina in qualità di Consulente della Commissione Bicamerale sul ciclo dei rifiuti ed i reati ad essi connessi oltre ad una lunga serie di atti realizzati nel corso della propria attività lavorativa; di sicuro il sottoscritto può pubblicamente denunciare che il settore nel quale è stato indicato quale unico ufficiale competente nei 100 comuni di cui si compone la Provincia di Potenza, ovvero quello della Caccia e della Pesca in aggiunta a quello della vigilanza Museale, nella realtà rappresenta un enorme falso pubblico in quanto il sottoscritto come più volte ribadito nel corso degli ultimi 10 anni non si è mai mosso dal chiuso delle 4 mura museali, neppure per aggiornamenti professionali né per la patente di servizio, né ha ricevuto le divise che pure con cadenza obbligatoria per legge gli andavano corrisposte.

Alla luce di quanto sopra scritto, ed anche per la nota che la Presidente di Italia Nostra le ha inviato chiedendo formalmente il reintegro del Ten Giuseppe Di Bello insignito del Premio Zanotti Bianco 2019 come Angelo dell’Ambiente. Le chiedo Sig. Presidente Vito Bardi di intraprendere immediate iniziative volte a ristabilire la legalità e la correttezza tra quanto scritto dall’ex Presidente Nicola Valluzzi e quanto praticato dalla Provincia di Potenza. Le leggi sulla Polizia Locale ed il controllo sul rispetto della legge, sono di competenza delle Regioni.

Sottoporre ad evidente ingiustizia un Ufficiale, non rappresenta solo un demansionamento con perdita di immagine e di salario per quell’ufficiale che le ricordo ha vinto due volte in Cassazione nel 2015 e nel 2017; i giudici estensori ribadivano l’interesse pubblico perseguito, che non vi fosse alcun danno alla pubblica amministrazione né all’autorità giudiziaria, l’assenza di un interesse privato e l’incensuratezza del Ten Giuseppe Di Bello. Tutto questo, rappresenta soprattutto un limite all’immagine ed ai servizi offerti dalla Regione Basilicata , l’assenza di un ufficiale formalmente addetto (Decr. Presidente Valluzzi n. 104 /2015) al controllo del territorio boschivo ed agro silvo pastorale in un settore quale è quello della fauna selvatica, della fauna ittica, della caccia e della pesca; un disservizio,  nonostante la Regione Basilicata stia provvedendo con regolarità a rimborsare il costo del mio stipendio alla Provincia di Potenza. Da ultimo va rimarcata la responsabilità derivante dagli esborsi economici, in quanto tenere un ufficiale demansionato e che non svolge il proprio ruolo,  rappresenta un elemento di sicuro interesse per la Corte dei Conti, e coinvolge non solo la Provincia di Potenza ma la stessa Regione Basilicata per i mancati dovuti controlli sulla veridicità degli atti rispetto alla corrispondenza tra quanto scritto e quanto applicato.

Sono certo che questa lettera aperta indirizzata a lei Presidente Vito Bardi, già Generale della Guardia di Finanza, produca come risultato il corretto utilizzo del Personale pagato con i soldi pubblici ovvero di tutti gli Italiani.

Con Osservanza

Giuseppe Di Bello