La Basilicata dei potentati. Mezzetacche, Ominicchi e Quaquaraquà

7 dicembre 2019 | 11:32
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La Basilicata dei potentati. Mezzetacche, Ominicchi e Quaquaraquà

La macchina del potere spiegata in modo semplice a chi non capisce o fa finta di non capire

Non lo sapevate? Da queste parti la vita è molto semplice, tranquilla. Basta tenere la testa a posto, cioè abbassata, e tutto scorre come un fiume pacato. Al resto ci pensano loro, i Potentati locali.

Come funzionano?

Per designazione, grazie al referente politico, capo di turno del territorio, si diventa dirigente di qualcosa, commissario o amministratore o consigliere di un ente sub regionale. Si diventa primario o dirigente alla Regione o alla Provincia o al Comune, da qualche parte insomma, anche nelle istituzioni che dovrebbero far rispettare le leggi. E se prima eri un semplice impiegato, per ordine del capo o dei suoi sottoposti più prossimi puoi assumere una posizione organizzativa o un incarico di funzionario di più alto livello. Questi baciati dal Potente sono i colletti con la coscienza sporca che chiameremo Ominicchi.

Per designazione, grazie al referente politico, capo di turno del territorio, si diventa un grande imprenditore, con un fatturato da commesse pubbliche di tutto rispetto. Ti aggiudichi appalti importanti e partecipi alle spartizioni con gli altri imprenditori fedeli allo stesso padrone. E questi sono gli inquinatori della libera concorrenza e della legalità nell’economia, che chiameremo Quaquaraquà.

Per mantenere in vita e moltiplicare la forza del potere, sia gli Ominicchi sia i Quaquaraquà, oltre a fare i propri interessi, garantiscono ristorni al capo, ossia al leader indiscusso del comitato politico-affaristico locale, che chiameremo Mezzatacca.

Insieme, Mezzatacca, Ominicchi e Quaquaraquà, costituiscono un Potentato locale con i suoi circoli, le sue diramazioni nelle diverse istituzioni e nelle sfere dell’imprenditoria stracciona e della società malata.

Mezzatacca eredita il Potentato da un predecessore deceduto o ritirato a vita privata con una pensione di tutto rispetto. E il predecessore a sua volta lo aveva ereditato da un altro Mezzatacca. E così via, una storia che dura da prima dei Borboni.

Prima di diventare capo e ereditare il “patrimonio” dal predecessore, Mezzatacca è stato un sottoposto fedele e ha dovuto dimostrare destrezza e furbizia politica, spietatezza e diplomazia nelle relazioni sociali, capacità di mantenere e accrescere il consenso politico e sociale. Ha dovuto dimostrare di aver appreso l’arte dell’inganno e di avere un’indole “delinquenziale” sufficiente per comandare con autorevolezza sui sottoposti..

Come gira la macchina del potere

Gli Ominicchi penseranno a sistemare le mogli, i mariti, cognati, i loro figli e i figli dei servitori più fedeli, gli amanti e le amanti, e poi tutti quelli imposti da Mezzatacca, nei vari uffici disseminati sul territorio. Truccheranno i concorsi, scriveranno delibere farlocco, faranno tutto quanto è nel loro potere per soddisfare se stessi, le loro famiglie e le necessità del loro capo.

I Quaquaraquà faranno regali agli Ominicchi – perché una mano lava l’altra – tipo vacanze, appartamenti, e quando necessario un po’ di danaro per mantenere i ragazzi all’università fuori sede. Sempre i Quaquaraquà, assumeranno lavoratori segnalati da Mezzatacca, i quali diventeranno patrioti del Potentato. E quando il Quaquaraquà di turno se la passerà un po’ male per un qualsiasi motivo, minaccerà il licenziamento dei patrioti i quali si rivolgeranno a Mezzatacca che troverà la soluzione per evitare che il “suo popolo” si ribelli. E così, i patrioti continueranno ad essere debitori di riconoscenza verso Mezzatacca il quale avrà risolto un apparente problema al Quaquaraquà che a sua volta riprenderà a foraggiare gli Ominicchi. Perché “tutti devono campare”. E il trucco per distribuire prebende si chiama “emergenze”. L’emergenza è una delle chiavi di volta dell’esercizio del potere economico di Mezzatacca.

Dirigere un Potentato è tuttavia più complicato di quanto possa apparire ai sudditi

Ci sono i giornali che possono dare fastidio e allora bisogna comprarli. Gli Ominicchi e Quaquaraquà ciascuno per le proprie competenze proveranno a foraggiarli alla meglio con contributi camuffati in qualche modo o con inserzioni pubblicitarie di qualche inutilità. E così Mezzatacca avrà dalla sua anche editori, giornali e giornalisti.

Se qualcuno prova ad opporsi viene allertata la macchina del fango. Cannoni che sparano porcherie addosso alla vittima. E se il fango non basta, ecco pronta l’unità d’assalto che scava il vuoto intorno a chi ha osato opporsi: niente più commesse, niente più contributi, niente clienti nel negozio, niente pubblicità sulla testata giornalistica, nessuna possibilità di lavorare. A volte la vittima fugge, si trasferisce altrove. Altre volte resiste e combatte fino alla vittoria o alla sconfitta.

Ci sono alcune associazioni culturali, sportive, di volontariato, artistiche e via dicendo le quali per sopravvivere non conoscono altro modo che bussare di tanto in tanto alla porta di Mezzatacca e chiedere l’elemosina. E lui, Mezzatacca, li rinvia agli Ominicchi e ai Quaquaraquà per la distribuzione di contributi e sponsorizzazioni. E così anche quella parte di popolo è sistemata.

I sudditi

Ai confini del Potentato ci sono i sudditi – che nell’era moderna si chiamano cittadini – usurpati e vessati. Tra i sudditi troviamo i rassegnati che aspirano ad entrare nelle grazie di Mezzatacca, convinti del fatto che soltanto la mano del Potente può cambiare il loro destino e quello dei loro figli. Così Mezzatacca, per quello che può, cerca di accontentare tutti alla meglio e quando non può promette o prova a mantenere più a lungo possibile la speranza nelle promesse. Intanto, però, i rassegnati ottengono qualche beneficio del tipo esenzione del ticket, insabbiamento di una multa, disbrigo veloce di qualche pratica, una raccomandazione per un ricovero in ospedale. Minuscoli favori, in attesa di ottenere la piena cittadinanza nel Potentato ed essere designati patrioti a tutti gli effetti.

Morale della storia

Se non si spezza il legame organico tra la mafiosità dei sudditi e quella dei Mezzatacca e dei loro amici, questa regione continuerà ad essere vittima di un fondamentalismo antimoderno tutto centrato sulla tutela di antichi privilegi. Le ragazze e i ragazzi per bene preferiranno inseguire la modernità altrove.