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Petrolio, Braia: “Bardi estromette tutti dai tavoli ma non ha ancora proposte per sviluppo e occupazione”

7 novembre 2019 | 13:04
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Petrolio, Braia: “Bardi estromette tutti dai tavoli ma non ha ancora proposte per sviluppo e occupazione”

“Assurdo che il presidente e la sua maggioranza neghino il dovere di ricevere il mandato dall’Assemblea Consiliare prima di firmare gli accordi con Total ed Eni”

Apprezzabile quanto espresso dal Presidente di voler aprire alle minoranze e per la volontà di trattare direttamente e senza interlocuzione dei Partiti o dei rappresentanti (senza delega) del suo Governo. Finalmente abbiamo sentito parole nette sull’assunzione di responsabilità per le trattative Total e Eni. Abbiamo, come minoranza, acceso i riflettori da tempo sul 26 ottobre: scadenza, colpevolmente fatta passare, della validità delle compensazioni ambientali. Lo chiedevamo da luglio. Ogni giorno che passa nel mentre che Eni continua imperterrita ad estrarre gratuitamente petrolio, si toglie forza alla trattativa. E’ quanto scrive in una nota, il consigliere regionale di centrosinistra Luca Braia (Avanti Basilicata)

Assurdo, inoltre, che il presidente Bardi e la sua maggioranza -aggiunge Braia- neghino il dovere di ricevere il mandato dall’Assemblea Consiliare prima di firmare gli accordi con Total ed Eni. Si mortifica la rappresentanza a cui si chiede di ratificare e dare indirizzi su tutto, si nega di discutere e definire intese che valgono centinaia di milioni di euro e impattano sul futuro della comunità lucana. Tutto ciò è un’offesa alla democrazia.”

“Bardi ha, di fatto, estromesso tutti – prosegue il consigliere regionale – nonostante da noi richiesto il coinvolgimento consiliare più volte dato il livello delle interlocuzioni. Abbiamo ricevuto, invece, nella conferenza stampa della maggioranza dei giorni scorsi insulti, offese e illazioni, miseramente ritrattate subito dopo.

Ora dobbiamo solo ottenere quanto di meglio è possibile a difesa degli interessi della nostra comunità sotto l’aspetto della salute e dell’ambiente in primis, poi degli interessi  economici ma, soprattutto, delle ricadute di carattere occupazionale e di sviluppo attese dalla comunità lucana.

Avere finalmente ottenuto un dibattito in Consiglio è importante, discutere e definire la qualità e la quantità degli interventi da realizzare è altrettanto fondamentale quanto decisivo. Su questo da oggi in poi, continueremo la nostra battaglia, in attesa di vedere le carte e la bozza delle intese Con Total.

Va consegnata al Consiglio Regionale la possibilità di interloquire e di dare il mandato a firmare i protocolli, sia di Total che di Eni, con la modalità con cui il consiglio ha sino ad oggi operato, nel passato, nel 2006 per l’intesa Total ora in revisione e, nel 1998, con Eni per la quale deve avviarsi la discussione per il rinnovo. Gli accordi sono sempre stati discussi e ratificati in Consiglio Regionale ed era questo il senso della nostra mozione. Cambiamento non può diventare cambiare la modalità operativa che esautora totalmente un Consiglio democraticamente eletto.

Parlare di utilizzo maldestro delle royalties nel passato è pura demagogia, provi il presidente a togliere gli oltre 100 milioni di euro dal bilancio nella prossima manovra, o i 150 che si prevedono per il 2021: vediamo che soluzioni adotterà o quali saranno i servizi che deciderà di tagliare tra università, sanità, trasporti, forestazione, formazione. Nonostante la diminuzione delle entrate da royalties e nonostante la chiusura del Cova da noi attuata per la prima volta nella storia, a tutela della salute dei lucani, abbiamo tenuto, nella precedente legislatura, i servizi e la coesione sociale.

Il prezzo al barile è risalito, dal 2020 in poi l’importo delle royalities, al netto delle compensazioni ambientali, passerà a 140/180 milioni di euro annui.  A questo va aggiunto il gas gratuito (da noi già concordato nel 2006) e la novità della disponibilità del’Ires (conquista politica dei governi regionali e nazionali precedenti) alle regioni e uno scenario totalmente diverso con un bilancio ristrutturato in linea con i desiderata della Corte dei conti e con le nuove norme.

Su questo potenziale economico disponibile, non si è detta una parola, nessuna proposta é stata inserita nella relazione del presidente, solo i consueti giudizi sul passato, nel quale con queste risorse piuttosto, abbiamo mantenuto insieme tutto.

Dobbiamo esserne consapevoli e saper approfittare, come Basilicata, rilanciando la relazione con il Governo centrale che dalle estrazioni nella nostra regione nel prossimo triennio 2020/2022 risparmierà oltre 10 miliardi di Euro (minor acquisto d greggio dall’estero). Dobbiamo oggi chiedere investimenti poderosi in sviluppo e infrastrutturali.

Il gas reso disponibile in maniera gratuita, arrivato grazie alle trattative con Total a 1.2 Miliardi di metri cubi in 20 anni, come sarà utilizzato? Quale il destino dei 250 milioni di euro derivanti dallo stesso accordo, che a bilancio regionale risanato e stabilizzato vanno considerate realmente come risorse economiche in più rispetto al passato. 

Quale la destinazione degli oltre 350 pozzi che risultano essere inutilizzati? Nella trattativa con Eni e Total chiediamo si inserisca la possibilità di mappare prima e poi “caratterizzare” e successivamente avviare operazioni di bonifica e ripristino dei luoghi a fruizione normale, al fine di evitare, come successo nel passato che rimangano segni indelebili nel tempo.

Sulle proposte, oltre quelle messe in campo dai Sindacati e da Pensiamo Basilicata, si sta pensando alla costituzione di fondi di garanzia per piccole e medie imprese e agricoltura?  Oppure per investimenti e ristrutturazione del debito? Perché non pensare a un grande progetto di riqualificazione dei centri storici dei nostri 131 comuni per migliorare e ampliare la qualità dell’accoglienza turistica?

E’ su questo che si giocherà la faccia questo Governo regionale e la classe politica tutta se vorranno renderci partecipi. Si registrano invece solo atteggiamenti sufficienti al limite della umiliazione nei confronti dei sindacati, delle associazioni datoriali, dei nostri sindaci che sono stati costretti a fare assemblee per presentare piattaforme di sviluppo per la Basilicata, di cui si dovrà tenere conto, in assenza di interlocuzioni definite con il Governo Regionale, cosa che ritengo essere atto gravissimo.

La nostra proposta al Presidente rimane, pertanto – conclude il consigliere Luca Braia- quella di tornare in Consiglio per riproporre e ricevere un mandato preciso prima di scrivere gli accordi con Total e quelli in divenire con Eni. Il consiglio deve entrare nel merito delle proposte e recuperare il protagonismo di tutte le parti sociali e datoriali da coinvolgere assolutamente nell’interlocuzione principale che riguarda il futuro della nostra regione. In gioco non c’è il futuro di Bardi, della Lega o del centro destra, ma della Basilicata Intera.”