Ospedale di Potenza. Documento choc: nessuna sicurezza delle cure e niente copertura dei turni
Si aggrava di ora in ora la situazione nel nosocomio potentino a seguito della decisione di licenziare personale tra infermieri e Operatori socio sanitari
“Allo stato, la sicurezza delle cure del paziente non può essere garantita e tantomeno i diritti dei lavoratori (ferie arretrate, permessi, ecc.) già lesi per il buon senso di chi si sacrifica ogni giorno”. Arriva dai Coordinatori delle Unità Operative e Posizioni Organizzative dell’Ospedale San Carlo di Potenza l’allarme per quanto sta accadendo nella più grande struttura ospedaliera regionale.
In una lettera inviata al direttore medico di presidio, ai direttori delle Unità operativa, al dirigente infermieristico, ai direttori di dipartimento e per conoscenza al direttore generale e al direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera regionale, i firmatari della lettera sottolineano la grave carenza di personale infermieristico e di supporto con un peggioramento ulteriore della già precaria situazione del personale in tutte le Unità operative.
A seguito della nota del 6 novembre scorso in cui vengono sottratti anche gli strumenti di gestione in situazioni critiche, quali il pagamento del lavoro straordinario – si legge ancora nel documento- la copertura dei turni di servizio, già garantita con le presenze minime di infermieri, non potrà più essere sostenuta.
La lettera prosegue poi con l’invito a valutare soluzioni quali l’accorpamento di Unità operative, la riduzione dei posti letto, la riduzione delle attività di elezione o l’eventuale rivalutazione, con la Direzione strategica delle prestazioni essenziali presso i presidi periferici, accentrando le risorse lì dove le attività richiedono maggiore attenzione.
Si aggrava dunque di ora in ora la situazione nell’ospedale potentino a seguito della decisione di licenziare personale tra infermieri e Operatori socio sanitari assunto a tempo determinato. Eppure, l’assessore Rocco Leone avrebbe rassicurato nei giorni scorsi che nessuna attività dell’ospedale sarebbe stata pregiudicata.