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La Basilicata Possibile avvia la campagna di adesione

22 novembre 2019 | 17:02
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La Basilicata Possibile avvia la campagna di adesione

Al via il tesseramento 2020 per il movimento nato in occasione delle elezioni regionali del marzo scorso

Inizia una nuova stagione per La Basilicata Possibile. Ad annunciarlo- in una nota- il movimento politico nato in occasione delle elezioni regionali del marzo scorso con la candidatura a presidente del professore Valerio Tramutoli. 

Domenica 24 novembre- si legge in una nota- a partire dalle 10:30 al Grande Albergo di Potenza, daremo inizio alla campagna di tesseramento 2020. Un passaggio importante che ci consentirà di allargare la nostra “famiglia” e di strutturarci in maniera più funzionale e organica sul territorio.  Illustreremo il nostro manifesto politico, spiegheremo chi siamo e cosa ci proponiamo di fare. Continueremo, inoltre, la raccolta delle firme per fermare le estrazioni petrolifere in Basilicata.

La Basilicata Possibile spiega poi in sette punti “chi siamo e cosa vogliamo”: 

La Basilicata Possibile (LBP), unica novità delle ultime elezioni in Basilicata e a Potenza, è un’associazione di cittadini liberi che intendono dar vita a un movimento politico teso a ricostruire comunità, a difendere la democrazia, i diritti di cittadinanza, i valori della Costituzione repubblicana e antifascista. È una proposta che intende restituire alla politica la sua originaria nobiltà e la sua funzione di servizio.

LBP si propone come laboratorio di sperimentazione di nuove pratiche sociali e di partecipazione sul territorio; strumento di confronto e di impegno diretto al servizio di chi si batte per liberare comunità e territori dal sistema di interessi che li soffocano, mettendo in rete esperienze civiche, ambientaliste, solidali e mutualistiche, nate dal basso con l’obiettivo di restituire ai cittadini il potere di disporre del proprio destino. 

LBP è luogo di incontro fra le generazioni per stringere un patto fra padri, madri e figli. È spazio di confronto, di ascolto, di informazione, di analisi, di decisione, nel quale, rifiutando ogni tentazione settaria, si possa promuovere coscienza e conoscenza al fine di contribuire a realizzare il cambiamento.

LBP è luogo di resistenza alla deriva autoritaria, razzista e secessionista di una destra truce che vuole riportare indietro le lancette della storia e le sorti del Paese. Una destra reazionaria che, promuovendo paure e disinformazione con le armi della demagogia e dell’antipolitica, intende colpire i più deboli (persone, comunità, territori), accrescere le diseguaglianze, favorire esclusione e guerre fra poveri, smantellare il tessuto democratico e i valori della Costituzione. Una destra aggressiva che calpesta la dignità della persona e sacrifica, alla voracità di pochi, dei potentati, delle multinazionali, il destino dell’intero pianeta.

LBP si batte, anche in Basilicata, per l’uscita dal fossile e dall’eolico selvaggio. Contro l’asservimento del territorio lucano e delle sue comunità agli interessi predatori di petrolieri e faccendieri, in favore di una riconversione dell’economia alle energie alternative. Per un modello di sviluppo che non solo combatta il riscaldamento globale, ma modifichi il modo di produrre e di consumare, generi e distribuisca nuovo lavoro, contrasti lo spopolamento e la spoliazione del territorio (a partire dai piccoli borghi e dalle aree dell’interno), salvaguardi la biodiversità e le produzioni locali, tuteli le tradizioni e le culture tenendo insieme memoria e innovazione, promuova una qualità della vita e del lavoro fondata sul rispetto della dignità umana.

LBP crede che l’Europa resti l’unica dimensione credibile in cui pensare, progettare il cambiamento necessario. Ma un’Europa dei popoli che promuova alleanza dall’Atlantico agli Urali. Un’Europa politica che si assuma la responsabilità di costruire la pace. Un’Europa capace di respingere i rigurgiti di nazionalismi, sovranismi, egoismi delle piccole patrie. Un’Europa che operi per difendere e globalizzare valori, diritti e poteri conquistati nel corso della propria storia, che sconfigga i modelli neocoloniali che hanno consegnato anche la Basilicata e il Mezzogiorno a una prospettiva di desertificazione umana e di devastazione ambientale.

Per questi e altri motivi -conclude la nota- La Basilicata Possibile vuol essere una sfida e una domanda per tutti. Una proposta concreta per ritrovare le ragioni di un nuovo umanesimo anche nel tempo del disumanesimo. La Basilicata Possibile è l’affermazione che cambiare la politica si può. Anche in Basilicata. L’esperienza di partecipazione già realizzata ci dice che si può fare. Facciamolo insieme. A cominciare da domenica 24 novembre”.