Piano per il sud, cosa può cambiare in Basilicata

25 ottobre 2019 | 10:10
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Piano per il sud, cosa può cambiare in Basilicata

Una sanità efficiente sarebbe un pilastro sul quale fondare l’economia del paese, oggi l’obiettivo sembra utopico proprio a causa di quelle regioni che sono rimaste indietro per via di debiti enormi, frutto di gestioni scellerate nel corso degli anni

È un qualcosa del quale si parla da anni, un piano nazionale per il sud in materia di sanità pubblica. L’assunto dal quale si parte è piuttosto semplice oltre che noto: il meridione è rimasto indietro su alcuni aspetti, in particolare per quanto riguarda il settore sanitario.
Non è un caso che tutte le regioni che sono sottoposte (o lo sono state fino a qualche mese fa) alla rigida disciplina dei piani di rientro o che abbiano vissuto addirittura un’esperienza di commissariamento, siano tutto del centro sud.
Quello che si andrebbe a fare con il piano per il sud sarebbe consentire a queste regioni di spendere tutte le risorse che hanno a disposizione restituendo loro quanto oggi viene impedito in termini di livelli essenziali di prestazioni.

L’importanza della Sanità

Una sanità efficiente sarebbe un pilastro sul quale fondare l’economia del paese, oggi l’obiettivo sembra utopico proprio a causa di quelle regioni che sono rimaste indietro per via di debiti enormi, frutto di gestioni scellerate nel corso degli anni.
Nelle ultime ore il neo ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha tenuto a sottolineare che “la qualità della sanità indica il livello di civiltà di una nazione. La grande sfida è l’accesso di tutti a cure di qualità, in un tempo in cui la popolazione invecchia e le innovazioni tecnologie e farmaceutiche sono sempre più avanzate.”
Un passaggio importante integrato poi proprio da una dichiarazione che si riferisce proprio alla situazione del sud Italia “Dobbiamo garantire il diritto alla salute, indipendentemente dalla Regione in cui si vive e dalle condizioni economiche. Difenderò con tutte le energie l’universalità del sistema sanitario“.

La situazione in Basilicata

Una criticità che abbraccia tutto il sud Italia, anche la Basilicata, che lo scorso luglio ha firmato, per mano del Consiglio regionale, una mozione contro i tagli al fondo sanitario nella quale si parla di conferma delle risorse definite nell’ultima manovra.
Una sfida che passa inevitabilmente da una ottimizzazione dell’intero settore sanitario, ad esempio attraverso l’adozione di strumentazione digitale, software per la business intelligence quale quello prodotto dalla casa di software medici Gipo, con l’obiettivo di risolvere problematiche riferite ad attese eccessive dei pazienti; spese non controllate; sprechi della sanità sia pubblica che privata.
Certamente una sfida non da poco che deve passare da una maggiore presa di coscienza di tutti i soggetti interessati e che, per adesso, si basa sulle buone intenzioni del premier Conte dichiarate in una lettera aperta, nella quale parla di “nuova stagione di investimenti per il Sud” e di “grande piano strutturale da portare avanti nel Mezzogiorno”.