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Inchiesta caporalato, Simonetti: “Regione adesso attui progetti”

10 ottobre 2019 | 15:25
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Inchiesta caporalato, Simonetti: “Regione adesso attui progetti”

Dopo gli arresti nelle campagne del nord Basilicata

L’esito dell’inchiesta anticaporalto nell’Alto Bradano conferma in pieno il progetto di contrasto al lavoro sfruttato e accoglienza per i lavoratori stagionali attuato dal Coordinamento Politiche Migranti della Regione che ho diretto dal 2014 a Maggio 2019. Il Coordinamento, prima Task Force, dall’inizio ha sviluppato  politiche di contrasto al caporalalato anche attraverso indicazioni, segnalazioni e documentazione sulla gestione criminale prima del ghetto di Boreano, eliminato nel 2016, Mattinelle ed altri siti minori. Il rapporto di stretta collaborazione si è strutturato con l’Arma dei Carabinieri di Venosa e successivamente con la Polizia di Stato, la Prefettura di Potenza e l’Ispettorato Regionale del Lavoro.

E’ stata una inchiesta lunga e complessa che ha accompagnato l’adozione delle misure di accoglienza degli stagionali nei Centri provvisori dell’area. Ricordo che nel periodo citato sono stati ospitati circa duemila lavoratori,  assunti regolarmente oltre tre mila extracomunitari, negli ultimi due anni sono stati sperimentati i servizi di trasporto con navette finanziati anche delle parti sociali.

Dall’inizio delle attività sono state sperimentate le liste di prenotazione, istituiti gli sportelli del Centro dell’Impiego e i punti salute Asp. Questo modello è stato assunto e apprezzato a livello nazionale ed europeo che negli ultimi due anni ha finanziato due importati progetti anticaporalato per oltre quattro milioni per gli anni 2019/20. 

Mentre il Ministero dell’interno, attraverso il Pon Legalità, ha messo a disposizione 8 milioni, sei per il progetto Presentato dal Coordinamento per la costruzione del nuovo Centro di Palazzo, bloccato dal Comune e 2 milioni per il Completamento del Centro di Scanzano. Complessivamente il Coordinamento ha ottenuto il finanziamento di 13 progetti per 16 milioni.

L’inchiesta è andata di pari passo con le ideazioni e la progettazione di alternative ai ghetti, alla ospitalità con Progetti innovativi per superare i dormitori e procedere alla inclusione, anche con attività formative e di regolamententazione dei rapporti di lavoro. In questo periodo i caporali non sono rimasti fermi, hanno continuato a costruire baracche, stringendo alleanze territoriali con pezzi di amministrazione locale che hanno prodotto ogni anno resistenze contro  l’apertura dei dormitori con servizi. La cosa più grave è stato  il blocco del progetto del nuovo centro con  la ristrutturazione dell’ex tabacchificio.

Nei prossimi giorni sarà approvato il Piano Nazionale Anticaporalato che riprende ed estende i progetti della Basilicata e delle altre regioni che hanno stretto l’alleanza per la eliminazione dei ghetti e la liberazione dei circa 18 mila “nuovi schiavi” che vi abitano e la tutela dei circa  400 mila lavoratori, 60%dei quali migranti’, sotto sfruttamento lavorativo in Italia.

Le Prefetture, le forze di Polizia, l’Ispettorato del Lavoro, la Magistratura conoscono bene il contributo fornito dal Coordinamento Politiche Migranti e dal Tavolo Regionale Anticaporalato, non solo nell’ambito dell’inchiesta, ma anche in particolare per affrontare strutturalmente, specialmente dopo la stipula dei Protocolli, della approvazione della legge 199 nel 2016  e dei progetto sopra richiamati, la tratta delle braccia.

Si è trattato di un lavoro collettivo, di ricerca e sperimentazione che ha proiettato la Basilicata al centro dell’iniziativa italiana ed europea.

Non sono mancate le minacce, anche personali, abbiamo voluto perseguire un basso profilo comunicativo durente l’inchesta che  ha mostrato la professionalità di quanti la conducevano.

Si tratta ora, per dare continuità all’azione anticaporalato, tenendo anche conto del Piano Nazionale che viene definito per la prima volta in Italia con il totale sostegno della UE  che ha stanziato in modo straordinario sessanta milioni. Tocca adesso alla Regione dotare gli uffici della necessaria struttura tecnica di assistenza e attuare i progetti pena la perdita delle risorse. 

Pietro Simonetti Tavolo Anticaporalato Ministero del Lavoro