Eolico in Basilicata. I legami societari con gli affari siciliani

15 ottobre 2019 | 13:28
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Eolico in Basilicata. I legami societari con gli affari siciliani

L’ombra imbarazzante di Vito Nicastri e Santo Valenti a Potenza

Una rete che chiude il cerchio del ciclo dell’eolico dagli sviluppatori ai finanziatori, dagli investitori agli esecutori, fino alla vendita. Una rete che prende forma liquida attraverso trasferimenti, fusioni, scissioni, conferimenti, subentri, cessioni, partecipazioni incrociate di società in cui è difficile distinguere il capo dalla coda. Funziona così dappertutto. E oggi riprendiamo in parte un articolo già pubblicato nell’aprile scorso, per aggiornarvi sui sottili legami emersi, nel quadro dell’inchiesta siciliana sul re dell’eolico Vito Nicastri, tra società lucane e società siciliane.

Un passo indietro

Partiamo da Agebas S.r.l., capitale sociale 500mila euro. Costituita il 22 gennaio 2009, inizio attività il 29 marzo 2011. Amministratore unico Margherita Macchia. Agebas pare sia l’editore del giornale La Nuova del Sud.  Agebas è di proprietà della Tatt’ S.r.l. costituita il 3 agosto 2017 con 10mila euro di capitale sociale. La Tatt è nominato socio unico di Agebas il 19 febbraio 2018, con iscrizione il 19 marzo 2018. Soci della Tatt’ S.r.l. Margherita Macchia al 2% e Donato Macchia al 98%. La società risulta inattiva. Sedi legali di Agebas S.r.l. e Tatt S.r.l. via della Tecnica 18 Potenza. Agebas nell’oggetto sociale oltre ad avere come attività principale editoria e agenzia stampa, ha, tra l’altro, “attività di progettazione, costruzione installazione, importazione, promozione, commercializzazione, gestione e acquisizione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; la distribuzione di energia elettrica; la commercializzazione di titoli e diritti derivanti dalla produzione di energia.”

Agebas, al 5 marzo 2018, è proprietaria al 100% della Melfi Energie Rinnovabili S.r.l..  Melfi Energie Rinnovabili S.r.l. è costituita il 7 luglio 2010 e inizia l’attività l’1 febbraio 2018. Capitale sociale 10mila euro. Amministratore Unico Domenico Colangelo. Sede legale a Potenza in via della Tecnica 18. L’ingegner Domenico Colangelo lo troviamo amministratore unico della Idoka S.r.l. (Realizzazione impianti di energia rinnovabile, opere d’ingegneria naturalistica, strade, sottostazioni, Elettrodotti, Metanodotti, Oleodotti, Costruzioni edili e civili) con sede legale in Via della tecnica 18 Potenza. Socio al 99,62% della Idoka S.r.l. è la Inerti S.r.l. amministratore unico Nicola Macchia, figlio di Donato, il quale, attraverso la sua società Ni.Co.Ma S.r.l. detiene il 50% delle quote della Inerti S.r.l..  Sede legale della Inerti S.r.l., via della Tecnica 18 Potenza. Nicola Macchia con la Ni.Co.Ma S.r.l. era socio unico della Solertia S.r.l. ora in liquidazione. Il liquidatore è Donato Macchia. Domenico Colangelo è anche amministratore unico della Ares S.r.l. di cui ci occuperemo tra qualche istante. La Inerti S.r.l. si occupa, tra l’altro, di lavori di scavo e movimento terra, di cave e rifiuti.

Melfi Energie Rinnovabili al 27 luglio 2018, è proprietaria al 100% della Mia Wind S.r.l.. La Mia Wind S.r.l. capitale sociale 10mila euro, è costituita il 27 luglio 2018 con inizio attività il 30 luglio 2018. Amministratore unico della Mia Wind è Donato Macchia. Sede legale della S.r.l. in via della Tecnica 18 Potenza.

I legami societari con la Baiwar r.e. Italia S.r.l.

Melfi Energie Rinnovabili, che si occupa di consulenza per attività relative alla realizzazione, costruzione e sviluppo di parchi eolici, conferisce in Rinnovabili Melfi S.r.l. che viene costituita il giorno stesso del conferimento, il 6 giugno 2014 e inizia l’attività il 20 giugno 2014. Rinnovabili Melfi S.r.l. ha un capitale sociale di circa 6milioni di euro. Soci al 16 aprile 2018 sono per il 30% la WIND PARK GMBH, società a responsabilità limitata con sede in Germania e per il 70%, la BAIWAR R.E. ITALIA SRL, società del Gruppo Baiwa, con sede a Milano. Queste due società le ritroveremo nella Breathe Energie in Movimento S.r.l..

La Rinnovabili Melfi S.r.l., con un conferimento del 31 ottobre 2016 diventa Ares S.r.l. che inizia le attività il 10 febbraio 2018. Il capitale sociale della nuova Società è di 6,5 milioni di euro. Socio unico e proprietario al 100%, con atto del 24 gennaio 2019, è la Melfi Energie Rinnovabili S.r.l., la cui proprietà è di Agebas S.r.l., già proprietaria al 100% della Mia Wind S.r.l..  Amministratore unico è lui, l’ingegner Domenico Colangelo. Sede Via della Tecnica 18 Potenza.

La Breathe Energie in Movimento S.r.l. con capitale sociale di 6,9 milioni di euro è di proprietà, con capitale 6milioni e 762mila euro, della Licosenergia S.r.l., con diritto di pegno della Norddeutsche Landesbank Girozentrale. La restante parte di 138mila euro è di proprietà della Baiwar r.e. Italia S.r.l., con diritto di pegno sempre della Norddeutsche Landesbank Girozentrale.

E arriviamo in Sicilia e alla vicenda Nicastri

La Baiwar r.e. Italia S.r.l. e la WIND PARK GMBH erano e sono dunque legate da un rapporto societario con le società di Donato Macchia e company. Nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Vito Nicastri e di Paolo Arata, del luglio scorso, al centro di oscuri scambi c’è anche la Baiwar r.e. Italia e il noto operatore finanziario calabrese ma milanese di adozione, Antonello Barbieri, già arrestato con l’accusa di essere un prestanome. Che c’entra la Baiwar r.e. con la vicenda siciliana?

Al centro dell’attenzione c’è una società che in principio si chiamava Sicilia e Sole. A costituirla, nel 2007, è Nicastri in persona. La Sicilia e Sole diventa Sun Power Sicilia. Si scopre, nell’ambito dell’inchiesta su Nicastri che la Sun Power Sicilia è legata al re dell’eolico.

Quest’ultima, infatti, è la società su cui la Regione Sicilia, ad aprile, ha avviato la procedura di revoca delle autorizzazioni per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da cento ettari (ma era già stata presentata una proposta per raddoppiarne la portata) tra Melilli e Carlentini, in provincia di Siracusa. Sono i giorni delle prime perquisizioni a casa di Nicastri e Arata, e MeridioNews dà la notizia del collegamento tra Sun Power Sicilia e il re dell’eolico: tra i soci infatti compare il 48enne Antonello Barbieri, già condannato per riciclaggio a Torino e già allora indagato nella nuova inchiesta di Palermo.

Il 18 luglio 2017 Barbieri cede l’80% delle quote di Sun Power alla Baywa Re Italia. Barbieri viene pagato con due bonifici: il primo nello stesso giorno di luglio di 490 mila euro e il secondo ad ottobre per un milione e 248 mila euro. Successivamente cederà l’altro 20% e la Sun Power sarà interamente di proprietà della BayWa Re Italia.

Amministratori della BayWa Italia sono, oggi, gli stessi della Sun Power Sicilia. Ma all’epoca dei fatti amministratore era, pare per conto di Nicastri, Antonello Barbieri. Tuttavia, Alessandra Toschi e Lorenzo Palombi, attuali amministratori sia della Sun Power sia della BayWa, in un certo senso arrivano dal passato: tra il 2007 e il 2009, infatti, siedono nel Cda della società quando ancora si chiamava Sicilia e Sole

Ad ogni modo la BayWa Italia è già socio di Macchia ai tempi dell’acquisizione delle quote da Barbieri. Al momento per la BayWa non ci sono risvolti penali se non l’imbarazzo creato da Vito Nicastri nel momento in cui il re dell’eolico ha tentato di incassare gli assegni della vendita delle quote della Sun Power.  Da fonti non investigative apprendiamo che Alessandra Toschi sarebbe stata sentita dagli inquirenti ma non sappiamo a quale titolo.

Il legame societario tra la BayWa Italia e le società di Donato Macchia non ha alcun risvolto illegale, ma dimostra, come vedremo nei prossimi articoli, che la ragnatela delle relazioni d’affari nell’eolico non si sa dove ti porta.

È il caso del sequestro di pale eoliche e terreni a Santo Valenti, uno degli imprenditori a disposizione del clan mafioso Rinzivillo

Ci spiega Simone Olivelli su MerdioNews che a “investire tramite la propria ditta individuale, in un settore su cui la criminalità organizzata ha dimostrato di non avere mai cessato i propri appetiti, come dimostra l’inchiesta su Vito Nicastri e Paolo Arata, è stata Angelamaria Terranova. La donna, 46 anni, è moglie di Valenti, e risulta avere investito, tra il 2015 e il 2017, in diverse aree tra Basilicata e Molise. In ogni terreno sarebbe stato installato un palo del mini-eolico, per singoli investimenti che si aggirano intorno ai 150mila euro. Dietro questi soldi, secondo la Dia, potrebbe esserci anche la mano della mafia.”

La moglie di Valenti risulta intestataria delle particelle di terreno sequestrate a Potenza e Avigliano dal tribunale di Caltanissetta nell’ambito dell’inchiesta sul clan Rinzivillo di Cosa Nostra.  A fare da intermediario in Basilicata sarebbe stato Daniele Ricceri, originario di Catania ma residente nel salernitano, tirato in ballo da Carmen Galgano la consigliera comunale, in quota Fratelli d’Italia, di Potenza. Galgano ha dichiarato che negli anni scorsi ha venduto ai coniugi Valenti progetti eolici sviluppati dall’associazione di professionisti Sky Power di cui è amministratrice. Il contatto con i Valenti sarebbe stato appunto Daniele Ricceri socio della Ne2Gsrl di Gela insieme a Simone Siciliano. Quarantacinque anni, Siciliano è stato vicesindaco di Gela negli anni della giunta nata grillina, e poi sconfessata da Grillo, guidata da Domenico Messinese. La Ne2G S.r.l., sembrerebbe avere avuto in passato altri contatti di affari con Santo Valenti e la moglie.

Carmen Galgano e la Green Solution S.r.l.

La consigliera comunale potentina di Fratelli d’Italia è anche amministratore unico della Green Solution S.r.l., attualmente inattiva, con sede legale a Potenza in contrada Bucaletto. La società è di proprietà al 25% della Galgano e per il resto di altre quattro persone. Uno dei soci al 18% è Domenico Teta, di cui ci siamo già occupati in alcuni articoli della nostra inchiesta sull’eolico selvaggio. La Galgano insomma è in buona compagnia. Ricordiamo in breve le gesta del socio Domenico Teta, un esperto di interessi privati in affari pubblici.

È il 23 ottobre 2015. La Giunta Comunale di Balvano “autorizza Enel Distribuzione spa, all’attraversamento della viabilità comunale alla contrada Montagna nel tratto aereo in cavo MT n.1, per l’allacciamento di n. 8 impianti di mini eolici da 59kw cadauno.” Chi ha chiesto l’autorizzazione lo stesso giorno della delibera? La società capofila che deve connettersi alla rete Enel con il suo impianto eolico. Qui la delibera-giunta-comunale.

E qual è la società? La Te.Ge.st. s.r.l. nella cui compagine sociale risultano, al 25 giugno 2014, l’allora vice sindaco di Balvano (ing. Domenico Teta), oggi consigliere comunale di maggioranza, amministratore unico; altri soci che sarebbero cugini dell’allora e attuale sindaco e alcuni noti imprenditori del posto. E chi sarebbero questi imprenditori? Gli stessi titolari di un’altra società a cui il Comune di Balvano avrebbe riaffidato, senza alcuna gara di appalto, la concessione di una Cava in località Pedicara per l’esercizio dell’attività estrattiva.

Il vice sindaco, nonché amministratore unico della Te.Ge.st. S.r.l., il 23 ottobre del 2015 è presente alla seduta di Giunta che delibera l’autorizzazione.

Chi chiede la procedura abilitativa semplificata? Il vice sindaco che firma quelle richieste per conto della Te.Ge.st. S.r.l. di cui è amministratore unico.

L’inchiesta continua nei prossimi giorni