Basilicata al vento. Il sottosegretario Margiotta e i colossi dell’energia
Ricominciamo dai nuovi parchi eolici di Lavello e di Banzi dove si concentrano 80 milioni di investimento
Abbiamo a che fare con giganti dell’energia “pulita”. Grandi gruppi europei insieme con grandi studi di ingegneria. La Edp Renewables Italia Holding s.r.l. del gruppo Edpr Europe e lo Studio di ingegneria, tra i più noti e potenti in Italia, Margiotta Associati.
Sono gli artefici dell’impianto per la produzione di energia da fonte eolica denominato “Rosamarina”, costituito da 7 aerogeneratori, ciascuno di potenza pari a 5,3 MW per una potenza complessiva pari a 37,1 MW, localizzato nei Comune di Lavello ed opere di connessione ricadenti nei Comuni di Melfi e Venosa. Un mostro di ferro e acciaio, con torri alte fino a 200 metri, che interferisce pesantemente con il reticolo idrografico dei luoghi, con i siti di interesse archeologico, con la rete dei tratturi e che impatta – come scrive il Comune di Lavello nelle sue osservazioni – con un territorio a forte vocazione agricola:
“… il sito scelto per l’intervento ha una forte vocazione agricola. I suoli sono privi o quasi di limitazioni, possono essere usati per una vasta gamma di attività agricole, forestali e zootecniche e consentono un’ampia scelta di colture agrarie, erbacee ed arboree.”
Ma non importa. Non importa se nel progetto sono rilevabili carenze nella relazione anemologica (vento), nella relazione archeologica, nella relazione acustica, nella relazione tecnica in merito agli effetti della rottura degli organi rotanti (pale) e nella relazione paesaggistica. Non importa se ci sono carenze nello studio sugli effetti di shadow flickering o se alcuni interventi interferiscono con particelle demaniali che non sono espropriabili.
La relazione archeologica è firmata da Lucia Colangelo, la stessa dei parchi eolici tra Tolve e San Chirico Nuovo di cui ci siamo abbondantemente occupati.
Quel parco si farà per due ragioni fondamentali. La prima è che sull’affare c’è la potente Edpr Europe con la diramazione italiana EDP Renewables Italia Holding s.r.l. insieme al potente Studio Margiotta Associati. La seconda è che i cittadini da quelle parti sembrano dormire sonni tranquilli. La data di presentazione dell’istanza di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) è il 24 luglio 2019. Il termine ultimo per la presentazione delle osservazioni al progetto è il 16 novembre 2019. Ad oggi pare che soltanto il Comune di Lavello abbia presentato dettagliate osservazioni e nessun altro.
Nessuna meraviglia, se consideriamo che su un altro progetto recente, proposto sempre dalla Edp Renewables Italia Holding s.r.l., del parco “Banzi La Regina”, composto da 8 aerogeneratori di potenza 4,2 MW, per complessivi 33,6 MW, localizzato nel Comune di Banzi e opere di connessione nel Comune di Palazzo San Gervasio, nessuno ha presentato osservazioni. In questo impianto la società di progettazione è la F4 S.r.l. di Potenza partner storico dello Studio Margiotta Associati.
I due impianti tra Lavello e Banzi proposti dalla Edpr, insieme fanno 70 MW, un investimento di circa 80 milioni di euro.
I protagonisti del progetto Rosamarina a Lavello
Edp Renewables Europe S.L (EDPR), proprietaria della EDP Renewables Italia Holding s.r.l., è il quarto produttore mondiale di energia eolica. Con una solida pipeline di sviluppo, risorse di prima classe e capacità operativa leader del mercato, EDPR ha subito uno sviluppo eccezionale negli ultimi anni ed è attualmente presente in 14 mercati. Principale azionista della EDPR è la Energias de Portugal, SA (“EDP”).
EDPR è entrata nel mercato italiano nel 2010 attraverso l’acquisizione di un portafoglio di progetti eolici in fase di sviluppo nel sud del paese. La sede centrale italiana di EDPR si trova a Milano e un secondo ufficio a Bari gioca un importante ruolo logistico nella gestione del portafoglio della regione Puglia e delle aree circostanti.
La EDP Renewables Italia Holding s.r.l. la ritroviamo nel giro delle società dell’editore Donato Macchia. Lo scopriamo partendo dalla Breva S.r.l. che conferisce nella Breva Wind S.r.l. La Breva Wind S.r.l. ha un capitale di 7,1 milioni di euro e si occupa, tra l’altro, della commercializzazione di titoli e diritti derivanti dalla produzione di energia da fonti rinnovabili. È stata costituita il 2 settembre 2016, sede legale a Milano. Socio unico e prioritario al 100% è proprio la Edp Renewables Italia Holding S.r.l., del Gruppo Edpr. Proprietaria della Breva Wind S.r.l. era la Melfi Energie Rinnovabili S.r.l. a sua volta di proprietà Agebas S.r.l. di Donato Macchia.
La Edp Renewables Italia Holding s.r.l. risulta essere a capo del Parco Eolico di Potenza-Montocchio per complessivi 20 MW, i cui lavori, iniziati il 1° febbraio 2018, per le opere civili sono stati affidati alla MancusImmobiliare di Potenza su committenza della Wincap S.r.l. Ai lavori, stimati per 5 milioni di euro, hanno collaborato tra gli altri, su incarico dell’affidatario MancusImmobiliare S.r.l., Donatella Margiotta dello Studio Margiotta Associati, F4 Ingegneria S.r.l. I lavori sarebbero conclusi il 15 ottobre 2018.
MancusImmobiliare S.r.l. è la società dei costruttori Mancusi, tra i più prolifici a Potenza nel campo dell’edilizia e degli affari immobiliari, legati da parentela con l’ex presidente del consiglio regionale, già sindaco della città capoluogo, Vito Santarsiero, Pd.
Lo Studio Margiotta Associati, lo incontriamo spesso nel business dell’eolico: da Vaglio a Roccanova, da Irsina a Tricarico, da Lavello a San Chirico, insomma dappertutto. Molti dei progetti che coinvolgono lo studio di ingegneria hanno senso e valore economico se connessi alla rete elettrica di Terna Spa. Il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti, Salvatore Margiotta, avrebbe avuto, nel passato recente, legami di amicizia con gli esponenti di grandi società del settore energetico, Terna spa compresa. Lo studio associato ha lavorato con molte aziende del settore petrolio e energia.
Nel 2014 a una cena organizzata per finanziare Matteo Renzi nella quale Margiotta raccolse dai suoi due tavoli 20mila euro, a sedere con lui c’erano tra gli altri Edoardo Rossi di Gcf (armamenti ferroviari), Marcel Patrignani (amministratore per l’Italia della multinazionale francese Altran, molto attiva nell’eolico e nel nucleare), Marco Lombardi di Proger (ingegneria), Gianpaolo Venturi (cooperative, settore costruzioni).
Il sottosegretario lucano è stato nel board del Consorzio Ennesys, o meglio Proger-Ennesys, in rappresentanza della Margiotta Associati Studio di Ingegneria. Proger è un colosso dell’ingegneria e da anni lavora in Val d’Agri dove ha anche una sede.
Proger si è aggiudicata il contratto quadro per attività ambientali e supporto alla fase pre e autorizzativa delle opere elettriche di competenza di Terna nell’area del Centro e Sud Italia. Le attività riguardano Studi di Impatto Ambientale e relazioni paesaggistiche ambientali geologiche e archeologiche relative a stazioni elettriche, linee aeree, linee in cavo e/o demolizioni. Il contratto, che avrà durata quinquennale, conferma e consolida il rapporto che l’azienda ha con Terna dal 2010, anno in cui si è aggiudicata tre contratti quadro per la progettazione esecutiva delle opere civili delle nuove stazioni elettriche situate nel Sud Italia, Centro Italia e Sardegna, e Nord Italia (Fonte Proger, dicembre 2015.)
Nei confronti di Terna spa, l’allora senatore, sembra avere qualche simpatia in più considerato che nell’Audizione dei rappresentanti di Terna Spa alla Camera dei Deputati del 27 aprile 2011 Margiotta si esprime così:
“Vorrei porre due questioni flash, una per acquisire un parere di Terna Spa su una problematica e un’altra, invece, che riguarda direttamente le attività di Terna Spa.
A pagina 6 molto giustamente denunciate che gli oltre 130.000 megawatt di richieste di connessione costituiscono un dato irreale, poi precisate che ciò avviene soprattutto in sette regioni del Mezzogiorno. La mia opinione, tuttavia, è che questo non accade perché lì ci sia la pratica della truffa, ma solo perché, ovviamente, sono le regioni più vocate per realizzare impianti eolici e fotovoltaici…
La seconda questione, invece, attiene alle attività di Terna Spa. Sappiamo che gli operatori che devono realizzare un impianto importante, per esempio un impianto eolico – non cito casi concreti ma potrei farlo -, sono tenuti a realizzare delle sotto-stazioni e perché ciò avvenga c’è necessità che Terna Spa dia il parere, segua tutte le pratiche, e in alcuni casi prende in carico degli elettrodotti e li realizza. Su queste procedure i grandi operatori italiani – non parlo di quello che si è messo a fare l’impianto eolico dalla sera alla mattina -, ritengono che i tempi siano molto lunghi, cioè che uno dei colli di imbuto nella realizzazione di impianti per fonti rinnovabili sia anche rappresentato da questo iter autorizzativo che fa capo a Terna Spa, secondo cui gli operatori devono presentare il progetto, Terna Spa deve approvarlo e così via. Tutta questa fase, secondo operatori importanti del settore, ha delle lungaggini molto evidenti che attengono anche al lavoro di Terna Spa”.
Quello che è successo, e sta accadendo, con Terna spa in Basilicata lo abbiamo scritto in tutte le salse.
Insomma, dai nostri approfondimenti di questi ultimi due anni sulla vicenda dell’eolico in Basilicata emerge chiaramente che sul territorio (e tra uffici pubblici, imprese, progettisti, banche, politica, multinazionali) si è insediata una comunità di business potentissima, resistente a qualunque ipotesi di conflitto di interesse. Lo scempio creato da questi signori è evidente e continua a mietere distruzione.