Non bevete quell’acqua. Eolico, petrolio o cosa?

6 settembre 2019 | 10:50
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Non bevete quell’acqua. Eolico, petrolio o cosa?

A San Chirico Nuovo (Potenza), terra di conquista dei signori dell’energia, il sindaco ordina il divieto

Il neo sindaco di San Chirico Nuovo, Rosa Baldassare, il 2 settembre scorso ha emesso un’ordinanza di divieto, a scopo preventivo e cautelativo, di utilizzo ad uso alimentare umano, di irrigazione agricola, e di abbeveramento animale delle acque sorgive delle fontane del Barone, di Lenne, di San Pietro e di Viscilo.

L’Ordinanza si è resa necessaria a seguito di analisi, eseguite sulle acque sorgive, che avrebbero rilevato il superamento della soglia di contaminazione (CSC) rispetto alla elevata concentrazione di Stronzio (Sr-90) e di altri metalli pesanti quali Alluminio, Ferro e di ulteriori elementi inorganici quali il Litio.

Le analisi, comunicate all’Amministrazione comunale in data 19 agosto, sembra siano state effettuate da un laboratorio privato su commissione di un cittadino del luogo.

L’ordinanza ha carattere preventivo e cautelativo in attesa che gli Enti preposti facciano le opportune verifiche.

Tuttavia, quella zona, e precisamente a circa 300-400 metri dalla Fontana del Barone, nel 1994 è stata interessata dalla concessione di coltivazione Orsini alla Petrex, con scopi esplorativi. Fu scavato un pozzo ci circa 2500 metri di profondità. L’esplorazione fornì esito “sterile”.

Di recente, quando era ancora in carica la vecchia amministrazione comunale, l’area della Fontana del Barone è stata interessata da un cantiere eolico, di cui ci siamo abbondantemente occupati, dove una torre eolica insiste proprio a ridosso della Fontana. Su questa vicenda l’architetto Giuseppe Lo Tito, all’epoca responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di San Chirico Nuovo segnalò, con una dettagliata relazione, il rischio derivante da quell’impianto eolico per l’assetto idrogeologico del territorio per le acque sorgive. L’architetto fu licenziato.

Ci auguriamo che le verifiche dell’Arpab diano esito negativo e che le analisi consegnate al Comune siano un falso allarme.