Falsi invalidi, 40 indagati e 5 persone arrestate

23 settembre 2019 | 13:38
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Associazione per delinquere finalizzata all’indebita percezione di pensioni di invalidità e accompagnamento

C’era il falso cieco che giocava a carte e c’era una persona affetta da grave patologia depressiva che si esibiva regolarmente come cantante folk, oppure quello che si era presentato dal medico su una sedia a rotelle per chiedere l’indennità di accompagnamento salvo poi guarire “miracolosamente” quando tornava a casa e al punto da andare a zappare l’orto.

Inchiodati da alcune riprese video fatte dagli investigatori nell’ambito dell’inchiesta, denominata “Il canto delle sirene”, coordinata dalla Procura di Potenza che vede indagate 40 persone a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla truffa all’Inps per conseguire indebitamente pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento.

La Squadra Mobile di Potenza ha eseguito, all’alba di oggi, sei misure cautelari disposte dal Gip del tribuale potentino nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa all’Inps per conseguire indebitamente pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento. Ai domiciliari sono finiti Umberto Sica, Annina Di Giacomo, Carmela Abate, Antonio Covella, Francesco Di Giovanni. Per Aurora Leone De Magistris è stata invece disposta l’interdizione. 

Le indagini, coordinate dalla Procura di Potenza e condotte dalla Squadra Mobile della locale Questura hanno scoperchiato un “sodalizio criminale composto da faccendieri, medici e avvocati potentini finalizzato al compimento di truffe seriali ai danni dell’Inps che hanno causato all’ente un danno di alcune centinaia di migliaia di euro, tuttavia ancora da quantificare esattamente”.

Le investigazioni, particolarmente complesse, sono state svolte anche con intercettazioni ambientali, telefoniche e con l’osservazione degli indagati con la contemporanea ripresa video dei “falsi invalidi”.  E’ stato infatti anche grazie ad alcune riprese che gli inquirenti hanno notato che gli indagati titolari di assegno di invalidità e di accompagnamento svolgevano normalmente attività che stando a quanto dichiarato per ottenere la pensione non avrebbero potuto fare.

“Ogni appartenente all’associazione- hanno spiegato gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa in Procura- si è occupato di un preciso segmento della condotta criminale volta all’indebita erogazione da parte dell’Inps della pensione di invalidità e dell’indennità di accompagnamento. Alcuni degli indagati si occupavano di reclutare persone anziane intenzionate ad avviare l’iter per il riconoscimento della pensione nonostante mancassero i necessari presupposti, altri provvedevano a creare la falsa documentazione sanitaria e altri ancora a seguire i contenzioni con l’Inps fornendo anche assistenza legale nel caso di diniego della domanda.

Un vero e proprio circuito criminale- è stato sottolineato dagli inquirenti- che operava in tutto il territorio di Potenza.