Braccianti agricoli, “anche quest’anno, in Basilicata, la vergogna si ripete”
Usb: “A due settimane dalla fine della campagna di raccolta del pomodoro sono iniziati i lavori di sistemazione per il centro di accoglienza”
Anche quest’anno la vergogna si ripete nel territorio di Venosa e Palazzo San Gervasio nella totale indifferenza e ritardi delle Istituzioni.
Ci siamo recati sul posto ed abbiamo potuto constatare che a 2 o 3 settimane dalla fine della campagna della raccolta del pomodoro solo oggi sono iniziati i lavori di sistemazione provvisoria del centro di “dis”-accoglienza presso l’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio: un immobile fatiscente ed ormai in disuso da moltissimi anni, si stanno montano bagni igienici mobili, a nostro parere in numero insufficiente per le persone che si intende ospitare e tra l’altro all’esterno della struttura, tutto regolarmente chiuso e militarizzato. Infatti non è concesso entrare per prendere visione dei luoghi.
Di contro a questa “non” soluzione abitativa abbiamo preso visione del ghetto di Matinelle, in agro di Venosa, dove sono alloggiati in strutture fatiscenti e baracche(si allegano foto) circa 100 braccianti in condizioni veramente al limite della sopravvivenza, senza acqua né luce.
Allo stato pertanto nessun servizio di quelli sbandierati(Centro per l’impiego, ambulatorio sanitario, trasporti, ecc.) da più parti è stato attivato e come si giustificano i ritardi in merito visto che i braccianti sono tutti degli “invisibili”? La vergogna si ripete puntualmente ogni anno.
Usb torna a chiedere con forza il rispetto degli accordi presi per gli insediamenti abitativi, per i diritti sindacali e sociali. Per la dignità. Prima gli ultimi.
Francesco Castelgrande, Coordinamento braccianti Usb Basilicata