Bimba di 10 anni aspetta sedia a rotelle da mesi. Finalmente arriva, ma è quella sbagliata
La mamma della piccola: “L’azienda sanitaria di Matera nega l’acquisto di una carrozzina adatta in attesa che facciamo nuova richiesta”
Melissa è una bimba di dieci anni, di Bernalda, costretta su una sedia a rotelle. Da cinque mesi era in attesa di una nuova carrozzina dall’Asl di Matera ma al momento della consegna è arrivata l’amara sorpresa. A raccontare cosa è accaduto è Antonella, madre della piccola, che lancia un appello sui social.
La carrozzina di Melissa era diventata ormai piccola per lei e così i genitori hanno fatto regolare richiesta all’azienda sanitaria di Matera per averne una nuova. L’attesa sembrava finita, ma quando la ditta che doveva consegnarla ai genitori li ha convocati, si sono accorti che era più grande di quella richiesta. Il tecnico nel prendere le misure dell’unità posturale si è accorto che la sedia non era idonea.
“La sedia che aveva Melissa è diventata ormai piccola per lei e questo comporta un grave danno di postura per la bimba. La nuova carrozzina- racconta mamma Antonella- è risultata troppo grande. A quel punto la ditta per venirci incontro ha deciso di cambiare la carrozzina con una su misura per Melissa e senza chiedere un soldo in più alla Asm”.
“Tuttavia -spiega ancora Antonella- incomprensibilmente il direttore sanitario dell’Asm ha negato l’autorizzazione all’acquisto della sedia a rotelle più idonea”. Ai genitori è stato detto che avrebbero dovuto prendere la sedia assegnata alla loro figlia, anche senza unità posturale. “Senza, mia figlia non può stare seduta. Poi ci è stato detto che saremmo dovuti andare di nuovo dal prescrittore (il fisiatra) e avrebbe deciso lui se bocciare la pratica e fare una nuova prescrizione”. In attesa che tutto ciò accada la piccola Melissa è costretta a stare seduta ricurva su una carrozzina diventata ormai troppo piccola.
Chiedo il vostro aiuto – scrive mamma Antonella in un post sui social- affinché questa situazione vergognosa diventi di dominio pubblico perché non è giusto che la burocrazia colpisca le fasce più deboli”.
Ed è proprio a seguito del post scritto dalla signora Antonella che in queste ore in molti si sono proposti per avviare una raccolta fondi e comprare una carrozzina idonea a Melissa senza aspettare che l’azienda sanitaria risolva il problema perché, come giustamente è stato fatto notare nei numerosi commenti, “questa situazione è una vergogna”.