Il senatore Pasquale Pepe risponda alle nostre domande
Tanto per non lasciare alcun dubbio sulla sincerità delle sue affermazioni da vice presidente della Commissione parlamentare antimafia
Il senatore leghista e sindaco di Tolve Pasquale Pepe, è stato eletto ieri vice presidente della Commissione parlamentare antimafia. Bene. Un lucano ai vertici di un organismo parlamentare molto importante non può che farci piacere.
“Accolgo quest’incarico con orgoglio e responsabilità – ha detto Pepe a caldo. “I tempi sono maturi – ha aggiunto – affinché lo Stato possa vincere questa battaglia di civiltà, come testimoniano le numerose prese di posizione in tale direzione del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini”.
“La mia attività – continua Pepe – vedrà la sua attenzione anche sulla Basilicata: la relazione del secondo semestre 2018 della Dia ci dice che la nostra Terra non è immune dalla malavita organizzata”.
Bene, lo prendiamo in parola. Intanto, forse è giunto il momento che il nuovo vicepresidente risponda alle domande che gli rivolgiamo da mesi. Tanto per non lasciare alcun dubbio sulla sincerità delle sue affermazioni circa l’attenzione sulla Basilicata. E magari, ma forse chiediamo troppo, dica qualcosa a proposito di alcune nostre inchieste che coinvolgono uomini a lui molto vicini.
E poi dimostri un impegno particolare sulle vicende dell’eolico selvaggio in Basilicata. Magari per verificare se ci siano anomalie nelle procedure autorizzative e intrecci opachi tra esponenti delle istituzioni locali, politici e imprenditori interessati agli impianti energetici. Magari per verificare se ci siano infiltrazioni malavitose e mafiose nell’affare del vento in questa regione.
Ricordiamo che il paese di Tolve, di cui Pepe è sindaco, è il crocevia di numerosi impianti eolici e opere connesse. Impianti sui quali sono emerse alcune criticità che andrebbero probabilmente verificate.
Ricordiamo che a Tolve, in un cantiere eolico, alcuni cittadini e giornalisti sono stati aggrediti da non meglio precisati operai senza che il sindaco e cioè il nuovo vicepresidente della Commissione antimafia, proferisse parola. Non una frase è stata pronunciata, da Pasquale Pepe, in quella inquietante circostanza.
Il senatore ha diritto al beneficio della buona fede e al beneficio della buona volontà. E noi glieli riconosciamo. Intanto, aspettiamo.