Sanità malata. Vince il concorso a ginecologia ma al suo posto nominano un altro

17 luglio 2019 | 14:57
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Sanità malata. Vince il concorso a ginecologia ma al suo posto nominano un altro

A Potenza, la storia della dr.ssa Angela Lauletta che sulla soglia della pensione, dopo 30 anni, ottiene “giustizia”

Ci sono voluti 30 anni per ottenere “giustizia” su quel concorso illegittimo che ha nominato un vincitore illegittimo. È la storia della dr.ssa Angela Lauletta che sulla soglia della pensione deve accontentarsi dell’esito consolatorio di una lunga traversata giudiziaria.

Il dottor Sergio Schettini, attuale primario di ostetricia e ginecologia all’ospedale san Carlo di Potenza, avrebbe avviato la sua carriera in quell’ospedale grazie a un concorso illegittimo e a una nomina altrettanto illegittima. È il Tar Basilicata a stabilirlo con un’ordinanza pubblicata il 28 giugno scorso.

A vincere quel concorso doveva essere la dr.ssa Angela Lauletta che, finalmente, dopo un lungo iter giudiziario, assistita dall’avvocato Luciano Petrullo, ha ottenuto ragione davanti al giudice amministrativo.

Si tratta di una delibera di 30 anni fa, la numero 1800 del 17 novembre 1989 adottata dall’allora Comitato di gestione dell’U.S.L. n. 2 di Potenza, recante l’approvazione dei verbali della commissione esaminatrice del concorso per n. 1 assistente medico dell’Area funzionale di chirurgia presso la Divisione di ostetricia e ginecologia, con il quale veniva dichiarato vincitore il dr. Sergio Schettini. Quella delibera era già stata annullata dal Consiglio di Stato nel 2010.

La stessa Asp di Potenza nel 2013 ha proceduto alla riformulazione della graduatoria di merito di quel concorso dichiarando vincitrice la dr.ssa Angela Lauletta (in luogo del dr. Schettini) con l’impossibilità giuridica, ormai dopo tanti anni, di assumere la stessa dottoressa Lauletta, in ragione del mutato quadro normativo. Già, perché intanto la vincitrice del concorso è finita all’Inps a fare il medico legale, mentre Schettini ha fatto la sua carriera nell’ospedale nel quale Angela avrebbe voluto lavorare.

La scarsa trasparenza nelle procedure concorsuali, nelle nomine, negli scatti di carriera in sanità hanno una storia antica in Basilicata. Molte le vicende che sono ormai note all’opinione pubblica ma ancora tante le zone grigie di cui nulla è emerso. Intanto a pagare gli errori– per usare un eufemismo – dei signori dirigenti sono i cittadini.

Infatti, il Tar condanna l’Asp, che userà i soldi pubblici (dei cittadini), al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla dr.ssa Lauletta, al pagamento totale delle spese legali sostenute nel giudizio di annullamento degli atti concorsuali dinanzi al Tar.

Sarà il verificatore nominato dal Tar ad acclarare l’eventuale sussistenza, e l’entità, delle differenze retributive dovute alla dr.ssa Lauletta tra quanto avrebbe percepito se fosse stata assunta dall’azienda sanitaria e quanto effettivamente ottenuto nel corso del rapporto di lavoro svolo all’Inps. I periodi rispetto ai quali determinare le eventuali differenze, scrive il Tar, sono i seguenti: dalla data di effettiva immissione in servizio di Schettini Sergio (illegittimamente nominato vincitore del concorso cennato) fino al 19 gennaio 2010 e dal 19 gennaio 2011 fino al 16 marzo 2011.

Sarà difficile quantificare i danni non patrimoniali. Quanto valgono la delusione, l’umiliazione, la fine di un sogno per una giovane medico, siamo nel 1989, a cui viene sottratta la speranza di una carriera? Quanto valgono 30 anni di battaglia per ottenere giustizia? Sulla soglia della pensione Angela Auletta deve accontentarsi dell’esito consolatorio di una lunga vicenda giudiziaria. Che a vincere il concorso fosse stata lei, Angela lo sapeva già 30 anni fa.