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Oncologia medica, al San Carlo di Potenza riconoscimenti da Chicago e Barcellona

13 luglio 2019 | 15:28
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Oncologia medica, al San Carlo di Potenza riconoscimenti da Chicago e Barcellona

Due studi sul carcinoma al colon

Due importanti riconoscimenti sono stati attributi all’Unità di Oncologia medica dell’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza a Barcellona, al Congresso Europeo di Oncologia ESMO GI (European Society for Medical Oncology) 2019 e a Chicago, al congresso mondiale Asco (American Society of Clinical Oncology) 2019.

“È il segnale concreto della qualità del lavoro quotidiano e delle ricerche condotte dai nostri medici che continuano a trovare apprezzamento e consensi anche a livello internazionale”, ha ribadito il Direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo”, Massimo Barresi, soddisfatto dei risultati raggiunti dall’UOC di Oncologia medica diretta dal dottor Domenico Bilancia.

Lo studio- si legge in una nota stampa del San Carlo- condotto su pazienti anziani affetti da cancro del colon-retto avanzato, è stato presentato come poster dal dottor Gerardo Rosati, dell’équipe di Oncologia medica del “San Carlo”, al Congresso europeo di Barcellona, che ha visto partecipare quasi 4.000 tra gli specialisti più importanti del settore provenienti da tutto il mondo. 

“Oxaliplatin-based chemotherapy in patients with metastatic colorectal cancer aged at least 75 anni: a post-hoc subgroup analysis of three phase II trials” (Chemioterapia a base di oxaliplatino in pazienti con carcinoma colorettale metastatico e con almeno 75 anni: analisi post-hoc di sottogruppi di tre studi di fase II) il titolo dello studio, ideato e progettato nell’Unità Operativa di Oncologia del San Carlo, che è stato accettato per la pubblicazione definitiva sulla rivista internazionale di oncologia “Cancers”, che ha un impact factor di 6.1. 

In collaborazione con istituzioni italiane, ospedaliere e universitarie, si è valutata, analizzando 3 studi precedenti, l’opportunità di eseguire una chemioterapia notoriamente più aggressiva a base di oxaliplatino e fluoropirimidine in pazienti anziani, con età pari o superiore a 75 anni, in buone condizioni generali e affetti da cancro del colon-retto metastatico. I dati hanno dimostrato che questi soggetti hanno gli stessi vantaggi e le stesse modiche tossicità dei pazienti più giovani. Pertanto, non si dovrebbe ricorrere prudenzialmente a un’inopportuna riduzione delle dosi dei farmaci o addirittura non trattare i soggetti più anziani.

A Chicago-spiega ancora la nota- invece, è stato presentato alla comunità scientifica internazionale in seduta plenaria uno studio clinico, di cui il dottor Rosati è co-autore, i cui straordinari risultati cambiano la pratica clinica. La ricerca è nata dalla collaborazione di eminenti clinici che hanno studiato la possibilità che un trattamento chemioterapico meno intensivo potesse dare gli stessi vantaggi in termini di riduzione del rischio di ripresa di malattia nei pazienti operati per un carcinoma del colon.

Mettendo insieme i quattro studi condotti nel mondo (tra i quali quello italiano “Tosca” al quale l’Oncologia Medica del “San Carlo” ha dato un contributo decisivo reclutando 137 soggetti risultando secondo centro più importante per numerosità di pazienti arruolati), è nato il progetto Idea. Si è valutato se la diversa durata della chemioterapia conseguisse gli stessi risultati anche in pazienti senza linfonodi positivi e definiti comunque ad alto rischio di recidiva”.