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Cronaca
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Lagonegro, dopo i disservizi entra in vigore il nuovo contratto per la raccolta rifiuti

2 luglio 2019 | 11:47
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Lagonegro, dopo i disservizi entra in vigore il nuovo contratto per la raccolta rifiuti
Lagonegro, dopo i disservizi entra in vigore il nuovo contratto per la raccolta rifiuti
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Lagonegro, dopo i disservizi entra in vigore il nuovo contratto per la raccolta rifiuti
Lagonegro, dopo i disservizi entra in vigore il nuovo contratto per la raccolta rifiuti
Lagonegro, dopo i disservizi entra in vigore il nuovo contratto per la raccolta rifiuti

Cittadini auspicano risoluzione delle criticità riscontrate in questi mesi

È entrato in vigore ieri, 1 luglio, in virtù della Delibera comunale n. 105 del 21 febbraio 2019, il nuovo contratto firmato solo venerdì 28 giugno scorso per la gestione del servizio di raccolta rifiuti, che servirà congiuntamente i tre municipi di Lagonegro, Rivello e Nemoli. Per un progetto pilota che, nelle intenzioni degli amministratori, vuole costituire una sperimentazione virtuosa e rappresentare un modello di cogestione territoriale da esportare, se avrà successo, anche in altri centri della Basilicata.

Ditta aggiudicataria del bando di gara valido per i prossimi cinque anni, per un importo complessivo di 4.600.000 euro circa che sarà ripartito tra i tre Comuni, nell’ordine, in quote del 50, del 30 e del 20%, la Ecological System di Muro Lucano, che già si occupava della raccolta dei rifiuti a Lagonegro e aveva mantenuto la gestione del servizio, in qualità di vincitrice e secondo riserva di legge, pure nei mesi passati, in proroga, da quando nel mese di marzo era terminato il contratto precedente. Il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti attivo nel Comune di Lagonegro potrebbe così, e dovrebbe, presto, migliorare sensibilmente.

È quanto si augurano i cittadini residenti e, segnatamente, quelli che abitano all’interno o a ridosso del centro storico, costretti quotidianamente, almeno da qualche mese a questa parte, a convivere con cumuli di rifiuti accantonati ed ammassati ai bordi delle strade misti a vecchi elettrodomestici e materiali di risulta di lavori edilizi o di rattoppi del selciato effettuati alla meno peggio (come si vede dalle foto che pubblichiamo (l’ultima, di ieri pomeriggio alle ore 15,00), senza dimenticare che le aliquote imposte dall’ente sono al massimo consentito dalla normativa vigente in materia a livello nazionale a causa del commissariamento seguito al dissesto di bilancio proclamato nel corso della amministrazione a guida di Pasquale Mitidieri.

E ad assistere inoltre impotenti al doppio paradosso che, da un lato, l’immondizia giace a marcire al sole per giornate intere, alla mercé di cani randagi e altri animali proprio nel cuore del borgo antico di origine medievale, quello dedicato alla Monna Lisa del Giocondo cantata da Pino Mango, per intenderci, a poche decine di metri dal palazzo di città; mentre, per altro verso, la modalità specifica di raccolta di umido, plastica, vetro, multi-materiale ed indifferenziato in vigore da alcuni anni, del differenziato “porta a porta”, impone precipuamente al gestore che non ci siano in giro a disposizione degli utenti cassonetti di deposito, al netto dei cestini di diverso colore in uso per i singoli nuclei familiari. E questo, naturalmente, «perché ogni rifiuto che “sosta” in strada, sia esso libero e depositato da qualche parte o deposto in un cassonetto, è un richiamo a chicchessia ad abbandonarne di altri», chiosa a giusta ragione, interpellato sull’argomento, l’architetto Gaetano Sangineto, responsabile dell’ufficio tecnico per il Comune.

Tante le ragioni dei numerosi disservizi segnalati alla nostra redazione e menzionati solo in parte in questa sede per ovvie ragioni, imputabili in primo luogo a carenze aziendali di uomini, mezzi meccanici, strumenti adeguati (come un semplice paio di guanti da poter cambiare quando troppo usurati), come evidenziato dai rappresentanti sindacali a fronte di vertenze salariali a supporto delle maestranze e come sostengono alcuni operatori, tredici in tutto quelli attualmente attivi in paese. E, però, sebbene in misura minore, in seconda istanza e in qualche occasione, addebitabili anche all’imperizia mostrata da alcuni dei lavoratori impiegati, che sembrano preferire un servizio più agile e veloce del “porta a porta” classico, lasciando impropriamente essi stessi piccole montagne di sacchetti agli angoli dei vicoletti dopo averli prelevati dalle abitazioni e prima di trasferirli sugli appositi furgoncini per il trasporto. Oltre che alla mancanza di rispetto del decoro urbano e di senso civico di qualche “furbetto del sacchetto” o presunto tale, prerequisito essenziale alla riuscita di ogni politica pubblica che interessi la comunità, che non si cura di tempi e modi di consegna dei propri scarti domestici e/o aziendali.

Criticità che, invero, non vengono registrate in tale misura nei paesi limitrofi di Rivello e Nemoli, benché anche qui spiccano le condizioni del lago Sirino e delle rive prospicienti lo specchio d’acqua, solitamente tenuti come un gingillo e, invece, particolarmente trascurate ultimamente, sembra, perché mancavano i soldi per la benzina da mettere nell’auto privata dell’addetto alla pulizia. Non appare migliore del resto, purtroppo, la situazione in cui versa la discarica comprensoriale che servirà i tre Comuni riuniti, situata nei pressi della via di collegamento a località Fortino, dove, dall’esterno del recinto, chiunque vi si rechi può vedere con i suoi occhi (come testimoniano ancora le foto) cumuli mischiati di immondizia di vario genere e non meglio specificata natura tra cui Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) abbandonati liberamente nel piazzale adibito a sito di scarico e stoccaggio, a cielo aperto, non immessi in contenitori o campane, presumibilmente in mancanza di alcun tipo di precauzione igienico-sanitaria e pure in giorni di carico normale, senza eccedenze particolari o straordinarie.

Problematiche che, comunque, andrebbero ascritte alla vacazione temporale e alla disorganizzazione seguita alla mancanza di un contratto con piena effettività nella fase di rodaggio, secondo Sangineto, il quale ricorda a beneficio dei lettori che «vanno innanzitutto armonizzati ed uniformati i calendari a disposizione dei cittadini di tutti e tre i Comuni coinvolti nel progetto per agevolare il ritiro dei rifiuti e far sì che venga svolto nei modi prestabiliti e nei tempi più opportuni». Sarà la nuova figura prevista nel contratto appena siglato, il Dec, acronimo che sta per direttore di esecuzione contratto, l’ingegnere Egidio Grillo, a verificare d’ora in poi sulla appropriatezza e sulla correttezza, appunto, delle modalità sia di conferimento da parte di cittadini e titolari di esercizi commerciali e sia di svolgimento del servizio in capo a ciascun operatore ecologico.

È sempre Sangineto, in conclusione ed a margine di una breve intervista concessa in anteprima esclusiva nel suo ufficio, ad anticipare fiducioso ai nostri taccuini le misure che di qui a poco saranno poste in essere per implementare il programma messo a punto e compendiato nel capitolato d’appalto: «Seguiremo un rigido cronoprogramma e, una volta a regime, otterremo a mio avviso degli ottimi risultati. Ogni utente verrà dotato con un tag personale e codice a barre apposto sui sacchetti o sui contenitori a disposizione, riconoscibile dai lettori in dotazione agli operatori, in modo da eliminare alla radice il problema delle buste sparse a casaccio o “sfuse”. Sarà vietato il deposito di sacchetti non trasparenti o non omologati e, infine, l’azienda concessionaria sta provvedendo al rinnovo del parco mezzi che, in numero di almeno il 30% del totale, dovranno essere Euro 6, elettrici o a metano».