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Matera, un convegno sull’anarchico lucano che si ribellò ai Savoia

7 giugno 2019 | 13:16
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Matera, un convegno sull’anarchico lucano che si ribellò ai Savoia

Sabato 8 giugno nella sede dell’associazione Arte Cultura “Arteria un incontro dedicato a Giovanni Passannante

Sarà dedicata alla figura dell’anarchico Giovanni Passannante, autore il 17 novembre 1878 di un attentato, fallito, al re Umberto I di Savoia, il convegno organizzato dal comitato “Pro Salvia” in programma a Matera, sabato 8 giugno, dalle 17, nella sede dell’associazione Arte Cultura “Arteria”.

L’anarchio di Salvia, il paese del Potentino che cambiò il suo nome in Savoia di Lucania proprio per “riparare” all’attentato al re, arrestato e condannato a morte, dopo aver ottenuto la grazia dal sovrano, fu rinchiuso in una cella sotto il livello del mare del carcere di Portoferraio, all’Isola dell’Elba. Giovanni Passannante scontò una prigionia inumana che sollevò molte critiche nell’opinione pubblica dell’epoca. Ormai debilitato nel corpo e nella mente, nel 1889, fu trasferito nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino dove, il 14 febbraio 1910 cessò di vivere.

Dopo la morte il suo cadavere, sulla base delle teorie criminologiche dell’epoca che collegavano le sembianze fisiche alla devianza, fu decapitato. Cervello e teschio, immersi in una soluzione di zinco e cloruro, furono dapprima custoditi nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino e poi esposti al Museo criminologico di Roma.

Già nel 1996 l’esposizione dei resti aveva causato proteste e interrogazioni parlamentari: Francesco Rutelli, sollecitò la tumulazione delle spoglie dell’anarchico nel suo paese d’origine. L’allora eurodeputato Gianni Pittella, sollevò la questione dinanzi alla Commissione e al Consiglio europeo chiedendo, in base alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, l’umana sepoltura.

Il 23 febbraio 1999 il ministro di Grazia e Giustizia, Oliviero Diliberto, firmò il nulla osta per la traslazione dei resti di Passannante da Roma a Savoia di Lucania, avvenuta poi nel 2007.

Fu l’attore lucano, Ulderico Pesce ad avviare una raccolta firme per riportare il cervello e il teschio di Passannante a Savoia di Lucania. La storia sventurata di Giovanni salì così agli onori delle cronache nazionali grazie anche ad uno scatto che il fotoreporter internazionale, Antonio Pagnotta, riuscì a fare all’interno del museo romano, pubblicato poi sulla stampa nazionale. 

Per il rientro delle spoglie si mobilitarono numerosi personaggi della politica, dello spettacolo, della letteratura e del giornalismo tra cui Dario Fo, Francesco Guccini, Antonello Venditti, Paola Turci, Carmen Consoli, Oliviero Diliberto, Peter Gomez, Marco Travaglio, Erri De Luca e Giorgio Tirabassi. 

Il 10 maggio 2007, i resti di Giovanni Passannante fecero ritorno nel paese natìo per essere tumulati nel locale cimitero.

Cosa è cambiato da quel giorno tra promesse bilanci e aspettative? E’ su questa domanda che si svilupperà il dibattito in programma nella Capitale Europea della Cultura 2019. 

Apriranno il convegno Giuseppe Salvatore, presidente del comitato “Pro Salvia”, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggeri, il sindaco di Savoia di Lucania Rosina Ricciardi, Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Basilicata-Matera 2019 e la giornalista Nicoletta Montesano Rechtien 

La figura dell’anarchico lucano sarà invece tratteggiata da Giuseppe Galzerano, autore del Libro “Giovanni Passannante”, Ferdinando dello Iacono, autore del libro “Salvia un paese in esilio”, Lina Argia Passannante discendente della famiglia Passannante e docente, Ulderico Pesce, autore e attore de “L’innaffiatore del cervello di Passannnate”, Giuseppe Iaquinta scrittore. I lavori saranno coordinati da Giusy Gatto