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Cronaca
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Geologi, si è concluso Geo Matera 2019

14 giugno 2019 | 17:33
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Geologi, si è concluso Geo Matera 2019
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Geologi, si è concluso Geo Matera 2019

Chiude nella Città ei Sassi il convegno itinerante su Ambiente, Territorio e Recupero del Costruito

Rendere attrattiva Matera Capitale Europea della Cultura 2019, quale Geo-Capitale, attraverso la conoscenza geologica del sottosuolo, per farne il volano di azioni conseguenziali che devono vedere Matera come una città smart, una città sicura, una città sostenibile, una città che riusa, ricicla, energeticamente efficiente una città che fa propri gli aspetti del vivere sostenibile: è il messaggio lanciato oggi dalla terza e conclusiva giornata del Convegno Itinerante geo-Matera 2019: Ambiente, Territorio e Recupero del Costruito, che nei giorni scorsi ha fatto tappa a Melfi, Potenza e in Val d’Agri.

Raffaele Nardone componente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Geologi ha parlato dell’importanza e il contributo innovativo che può e deve dare il geologo nella salvaguardia e messa in sicurezza del centro storico di Matera ( ma – ha detto – è un modello da esportare a tutti i nostri centri storici e non solo) analizzando gli edifici non solo dal punto di vista strettamente strutturale e ingegneristico ma, bensì, analizzando anche gli aspetti geologici dei materiali naturali da costruzione con cui sono stati realizzati i nostri centri storici, oltre alla interazione tra sottosuolo-strutture esistenti e dinamiche agenti sul sovra-suolo.

Tale contributo – ha detto – sarà cruciale nel prossimo decennio e consentirà di riferirsi alle problematiche geologiche adottando modelli di riferimento ponendo il cittadino al centro dell’attenzione. La storia dei Sassi di Matera è anche una storia di crolli e sprofondamenti; quindi il criterio della sostenibilità non può non considerarne le cause e minimizzarne la memoria. Per questo insistiamo – ha aggiunto – sull’importanza che direttamente ed indirettamente le conoscenze geologiche del territorio hanno avuto nella nascita e sviluppo della città di Matera e come hanno condizionato la vivibilità, la socialità, la gestione degli spazi e dell’ambiente cittadino in generale, analizzando la relazione tra conoscenza geologica e società urbana nelle diverse sfaccettature, quale presupposto fondamentale per la pianificazione e la gestione degli ambiti urbani. Tra gli interventi il prof. Vincenzo Lapenna del CNR-IMAA ha fatto illustrato l’attività di studio del sottosuolo urbano (progetto CLARA) finalizzato alla mitigazione del rischio sismico ed idrogeologico e la messa in sicurezza della città con particolare riferimento agli aspetti legati alle cavità; il prof. Vincenzo Simeone ha parlato del modello geologico del sottosuolo; il prof. Nicola Cesagli (Cattedra Unesco) di tecniche innovative di monitoraggio in aree urbane.

L’assessore regionale alle Infrastrutture Donatella Merra ha annunciato che nell’agenda di lavoro del Dipartimento tutti i rischi che riguardano il nostro territorio sono considerati una priorità per mettere in sicurezza i cittadini. Sarà ripresa l’attività di mitigazione del dissesto idrogeologico e quella di indagine sismica ma – ha detto – bisognerà superare innanzitutto la grave carenza di geologi che registra lo stesso Dipartimento.

La giornata di Matera è stata l’occasione per un consuntivo dell’iniziativa patrocinata dalla Fondazione Matera 2019 e organizzata dal Consiglio Nazionale dei Geologi e da tutti gli Ordini Regionali dei Geologi d’Italia. Per il presidente dell’Ordine di Basilicata Gerardo Corrado la proclamazione della città di Matera a Capitale della Cultura Europea per l’anno 2019 è un risultato straordinario, un evento unico al quale noi geologi non potevamo mancare e grazie al quale l’intera categoria ha voluto portare il suo contributo proprio alla Città dei Sassi che ha fatto della geologia e degli ipogei la fortuna e dove vogliamo enfatizzare il ruolo importante e imprescindibile che deve avere la conoscenza geologica del sottosuolo nel suo complesso nel rendere le città più smart e resilienti.

Nel chiudere a Matera la tre giorni itinerante, Colangelo ha annunciato che gli atti saranno raccolti in una pubblicazione finale che presenteremo e divulgheremo come contributo dell’Ordine dei Geologi di Basilicata, del CNG e di tutti gli Ordini Regionali d’Italia affinchè città come Matera possano cogliere e vincere la sfida di essere città attrattive e di riferimento anche come “città smart e resiliente” avendo posto al centro delle scelte di governo del territorio la conoscenza geologica del sottosuolo e dell’ambiente in generale garantendo un “vivere sicuro”. Per il presidente del CN Geologi Francesco Peduto lo scopo di seminare cultura geologica e di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sul tema della prevenzione dai rischi è stato ampiamente raggiunto. Abbiamo testimoniato che il Paese ha bisogno dell’impegno e della passione dei geologi.