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Eipli, Trerotola: “Stabilire quote di partecipazione della società e determinare tariffe all’ingrosso”

21 giugno 2019 | 16:57
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Eipli, Trerotola: “Stabilire quote di partecipazione della società e determinare tariffe all’ingrosso”

Il consigliere regionale (Prospettive Lucane) sollecita il presidente Bardi a convocare un tavolo

Al contrario del petrolio destinato ad esaurirsi nel tempo, la risorsa idrica si rinnova ogni anno. La nostra regione, con il suo imponente sistema di produzione ed accumulo idrico, quantificato in circa 1 milione di metri cubi all’anno, si colloca al centro del sistema idrico primario del Mezzogiorno d’Italia. A parlare è il consigliere regionale, Carlo Trerotola (Prospettive Lucane), che in una lettera sollecita il presidente della Regione Basilicata a istituire un tavolo tecnico sul tema. 

La questione idrica nelle regioni meridionali-scrive Trerotola-  registrò il massimo impulso nel dopoguerra quando la mano pubblica intese dare risposte concrete alla crescente domanda di acqua con il trasferimento di ingenti quantità di risorse idriche tra le regioni limitrofe. Nasceva così l’uso “plurimo” ed “interregionale” delle acque, con una impostazione distributiva basata sulla definizione di un bilancio idrico condiviso tra le regioni in un’ottica di rapporti mutualistici tra regione produttrice e regioni utilizzatrici e tra settori d’uso (potabile, agricolo, industriale ed idroelettrico).

In attuazione della L.36/94, nota come Legge Galli che consentiva Accordi di Programma fra le Regioni per l’uso condiviso delle risorse idriche, le Regioni Basilicata e Puglia, di concerto con l’allora Ministero dei Lavori Pubblici, siglarono nel 1999 il primo Accordo di Programma nello specifico settore. Nel mese di Luglio del 2016 l’Accordo è stato rinnovato per ulteriori 15 anni.

In pratica tali strumenti hanno consentito di mettere a punto processi di coordinamento permanenti che hanno permesso nel tempo di utilizzare al meglio la risorsa ed eliminare molte incomprensioni e conflittualità tra le Regioni.

Come è facile intuire, la questione idrica in Basilicata è molto complessa: accanto al tema della grande produzione e all’enorme sistema di accumulo idrico presente sul territorio, costituito da 14 grandi dighe di interesse nazionale, non sono trascurabili gli aspetti ambientali, sociali, ed economici connessi, insieme a quelli legati ai nuovi assetti organizzativi delle strutture preposte al governo dell’acqua.

Per questi motivi, signor presidente, considerata l’importanza e la strategicità della questione, la invito a valutare la possibilità, nel breve medio periodo, di favorire un confronto – dibattito sul tema dell’acqua in Basilicata, nelle sedi e secondo le modalità da Lei ritenute più opportune.

Sempre sul tema delle risorse idriche- aggiunge il consigliere regionale- vi è invece una necessità urgente e non procrastinabile che richiede un’azione immediata da parte della nostra Regione. Mi riferisco al Disegno di Legge 1807, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati.

L’art. 24 del Disegno di Legge tratta l’annosa questione del processo di liquidazione dell’Ente Irrigazione e la costituzione di una Società partecipata dallo Stato e dalle Regioni (Basilicata, Puglia, Campania) a cui dovranno essere trasferite le competenze e le funzioni attualmente svolte dall’ ente.

Occorre stabilire le quote di partecipazione nella costituente Società-ricorda Trerotola- bisogna proporre l’istituzione di un tavolo tecnico tra lo Stato e le Regioni interessate per determinare il valore della Tariffa dell’acqua all’ingrosso i cui proventi, a mente dell’Accordo di Programma, sono devoluti alla Regione che produce la risorsa idrica (componente ambientale della Tariffa), quindi in massima parte alla nostra Regione, bisogna rivendicare la sede della Società in Basilicata, definire la pianta organica e tante altre cose ancora che il Disegno di Legge non prevede.

Signor Presidente-conclude- su un tema così importante, c’è bisogno fin da subito del massimo apporto di tutti, anche attraverso il coinvolgimento dei partiti e dei parlamentari lucani, prima che le cose ci sfuggano di mano con pesantissime ripercussioni in termini politici, sociali ed economici per la nostra Regione”.