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Speculazione edilizia a Potenza, l’associazione Ehpa: “Fermatevi”

17 maggio 2019 | 18:41
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Speculazione edilizia a Potenza, l’associazione Ehpa: “Fermatevi”
Speculazione edilizia a Potenza, l’associazione Ehpa: “Fermatevi”
Speculazione edilizia a Potenza, l’associazione Ehpa: “Fermatevi”

Si continua a rilasciare concessioni edilizie talvolta in aree a vincolo idrogeologico e saturo.

Nella città di Potenza, è ormai sotto gli occhi di tutti, vi sono più appartamenti e palazzi che residenti, eppure per una ignota ragione si continua a rilasciare concessioni edilizie talvolta in aree a vincolo idrogeologico e saturo.

Rione Risorgimento e Via Roma hanno delle aree ad alta instabilità geologica. Basti pensare a due avvenimenti succedutisi nei mesi scorsi o giorni addirittura come il crollo del muro di sostegno del Palazzo Di Lorenzo di Via Maratea e la voragine apertasi su Viale dell’Unicef.  Non si tratta solo di non vedersi cementato quel poco di area a verde pubblico o di ossigeno, visto il traffico intenso h. 24 che attraversa la via a scorrimento veloce della fondovalle, bensì di qualcosa che si chiama principio di precauzione e di rispetto delle aree vulnerabili e già sature di un quartiere di Potenza.

Ehpa è in linea con il programma del candidato sindaco Tramutoli e già nel 2018 ha depositato una denuncia querela e ritiene debba essere verificata in tutta la città di Potenza per  preservare il suolo non urbanizzato e qualificare il verde residuo; riqualificare e riordinare il tessuto già edificato evitando nuovo cemento; ridurre l’impatto del traffico sul territorio; promuovere, nei nuovi ambiti e nelle nuove riqualificazioni di quelli esistenti, la realizzazione di edilizia sociale e/o convenzionata;favorire nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni edilizie l’utilizzo di energie rinnovabili.

Gli iscritti EHPA della città di Potenza e residenti a Verderuolo/ Rione Risorgimento invocano lo stop della cementificazione che incide notevolmente su una zona ad edificazione satura, con un flusso veicolare altissimo e che sottopone i residenti tanto ad inquinamento acustico che di polveri sottili PM10 e PM 2.5.

In questo contesto si vorrebbe ulteriormente aggravare la situazione con l’edificazione di due mega palazzi per altro frutto di atti di sicuro interesse anche per l’Autorità Giudiziaria, per le modalità con le quali alcune concessioni sono state rilasciate.

Già la realizzazione dell’MD Discount all’ingresso della Fondovalle ha lasciato tutti basiti in considerazione dell’indirizzo che avrebbe dovuto essere riservato a quell’area specifica.

Se a quell’opera si aggiungeranno due palazzoni per far posto ai quali si dovrebbero abbattere alberi di alto fusto sottraendo a decine di famiglie l’unica area destinata a verde pubblico per di più realizzando dette opere su un’area ricca di acque che attraverso il fosso (fosso Verderuolo) di Viale dell’Unicef porta le acque sino al Fiume Basento.

Com’è pensabile la realizzazione di mega palazzi senza che l’Ater, il Comune e tutte le Autorità preposte abbiano mai chiesto né avanzato in forma scritta a tutti i residenti l’eventuale diritto di prelazione sui terreni pubblici ivi presenti né se la realizzazione di queste speculazioni ad interesse privato ledessero la quiete e la serenità del loro vivere quotidiano.

Una cosa è chiara il buon senso deve albergare nelle realizzazioni, specie quando due precisi accadimenti raccontano l’estrema delicatezza e vulnerabilità di Verderuolo. EHPA dice no alla costruzione dei due edifici e di qualsiasi altra opera che si intende realizzare nell’area del Vallone Santa Lucia compresa tra la rotatoria di via Roma e la rotatoria prima del “nodo complesso” del Gallitello.

Si chiede il rispetto delle leggi vigenti in materia di aree a rischio idrogeologico, che sia reso pubblico il censimento delle abitazioni già realizzate e vuote e quelle in via di realizzazione in altre zone della città di Potenza affinché si interrompa immediatamente qualsiasi altra concessione edilizia e si verifichi la legittimità delle concessioni già erogate per ritirarle in autotutela prima che debba essere un’autorità giudiziaria a farlo.

Giuseppe Di Bello presidente associazione Ehpa