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Sondaggio falso, Galella (Fratelli d’Italia): “Truffato anch’io. L’inganno in una chat interna di partito”

13 marzo 2019 | 11:29
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Sondaggio falso, Galella (Fratelli d’Italia): “Truffato anch’io. L’inganno in una chat interna di partito”
Sondaggio falso, Galella (Fratelli d’Italia): “Truffato anch’io. L’inganno in una chat interna di partito”
Sondaggio falso, Galella (Fratelli d’Italia): “Truffato anch’io. L’inganno in una chat interna di partito”
Sondaggio falso, Galella (Fratelli d’Italia): “Truffato anch’io. L’inganno in una chat interna di partito”
Sondaggio falso, Galella (Fratelli d’Italia): “Truffato anch’io. L’inganno in una chat interna di partito”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Potenza, Alessandro Galella, chiamato in causa per la diffusione di un sondaggio falso, con un post sul suo profilo social, sottolinea  di essere stato vittima di una truffa

Dopo l’annuncio della società Euromedia Research che smentiva di essere autrice del sondaggio diffuso nei giorni scorsi in merito ai risultati elettorali delle prossime elezioni regionali in Basilicata, di cui abbiamo scritto ieri sul nostro giornale (clicca qui per leggere), il capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Potenza, Alessandro Galella, chiamato in causa dalla stessa società, con un post sul suo profilo social, sottolinea  di essere stato vittima di una truffa. 

Il sondaggio che ho pubblicato -scrive Galella- è stato inviato in una chat di partito a me ed altre persone. Quindi io non ho nessuna responsabilità né tantomeno l’ho falsificato, anzi prima di pubblicarlo mi sono preoccupato di leggere tutti i riferimenti del sondaggio riportati in basso, tra cui la data, ed ho anche verificato l’esistenza della casa di sondaggio indicata sotto, quindi lo ho pubblicato. Purtroppo invece leggo che si trattava di un sondaggio falso.

La società di cui compariva il nome sul sondaggio diffuso da Galella, infatti, rispondendo alla richiesta di chiarimenti avanzata dal candidato presidente del M5S, Antonio Mattia, nella giornata di ieri, aveva smentito categoricamente di aver svolto un sondaggio elettorale in Basilicata. Il legale rappresentante di Euromedia Research sottolineando che il sondaggio riportante il nome della società era completamente falso si è riservata di adire le vie legali “per tutelare i suoi legittimi interessi nelle opportune sedi”.

Dal canto suo, Galella, per rafforzare la sua “difesa” pubblica anche la chat da cui dice di aver preso il sondaggio farlocco e aggiunge: Basilicata24 si è divertito scrivendo nel titolo “nei guai” per farsi un po’ di click in più, ma di nessun guaio si parla semplicemente perché sono stato truffato io come tutti quelli che lo hanno ricevuto. Infatti nell’articolo scrivono che la casa di sondaggi potrebbe perseguire chi lo ha falsificato e non chi lo ha pubblicato ritenendolo vero”. Purtroppo non è così. La Società non parla di falsificazione di un sondaggio ma di un sondaggio inesistente.

Ricapitolando: Galella dice di esser stato truffato, il sondaggio- lo dice sempre lui- è circolato in una chat interna di partito, di cui non è difficile immaginare il nome, quindi la “truffa” di cui sarebbe stato vittima il capogruppo di Fratelli d’Italia, sembrerebbe essersi consumata all’interno proprio del suo schieramento politico. Galella sarebbe stato ingannato dai suoi stessi compagni di partito. A onor del vero bisogna aggiungere che la diffusione dei sondaggi, veri o falsi che siano, è vietata dal 9 marzo e chi viola la legge commette un reato. E sempre a onor del vero bisogna aggiungere che prima di diffondere un sondaggio bisogna accertarsi che sia stato realmente realizzato, verificandone direttamente con la presunta società autrice la veridicità. Non basta leggere un’intestazione.

Insomma, la frittata non può tornare ad essere uovo. Dobbiamo anche aggiungere che quel sondaggio fasullo è stato diffuso anche da altri attivisti e simpatizzanti del centrodestra i quali, vista la mala parata, hanno immediatamente eliminato il post dai loro profili social. Questa vicenda, è inutile nasconderlo, mette nei guai, almeno politicamente, il centrodestra lucano che si presenta come simbolo di legalità nello stesso momento in cui si rende responsabile di un atto illegale. 

Alessandro Galella ha commesso una leggerezza ma non è indagato di nulla. Ci dispiace che in queste ore circoli una narrazione falsa che lo mette sullo stesso livello di un indagato. Galella al momento è solo destinatario di una minaccia di querela da parte della Società Euromedia Research.