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Salvini a Lauria, un fiume di vuoto in piena

16 marzo 2019 | 12:48
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Salvini a Lauria, un fiume di vuoto in piena

La più grande presa per i fondelli della storia meridionale nell’era repubblicana

Parla Salvini. Della Nutella, del pane e salame. Parla degli immigrati, dei drogati, dei grembiulini a scuola. Della sanità splendida della Lombardia. Prima gli italiani, prima i lucani. Dal palco di Lauria, dove ha tenuto un comizio in mattinata, è tutto. Le solite cose che dice ovunque allo stesso modo. Copione sempre uguale, cambia la felpa. Non una soluzione per i problemi della Basilicata. Disoccupazione, sanità malata, infrastrutture, inquinamento, “petrolio che il buon dio ci ha dato.” Niente. Sulle questioni vere dribbla.

Non spiega come superare le condizioni disastrose di questa martoriata regione. Non dice che il nord del Paese è pieno di infrastrutture, anche inutili, grazie ai governi di centro destra e di centro sinistra. Non dice del suo alleato Berlusconi che ha nominato il candidato in Basilicata. Nomina se stesso, Salvini, e la sua unica proposta è: votatemi. Quei pochi lucani che applaudivano sotto il palco, se lo meriterebbero uno come Salvini. Purtroppo per loro il Capitano non è candidato in Basilicata. Candidati, invece, sono personaggi che hanno a cuore ben altro che la Lucania. In quella coalizione leghista ci sono anche candidati occulti: imprenditori dal passato discutibile, ex sindaci del Pd, ex invitati alle tavolate del centro sinistra e poi esclusi, piccoli affaristi in cerca di fatturato. Gente con cui il “capitano” è andato a pranzo e a cena. Altro che carcere per i tossicodipendenti, altro che barconi, altro che pane e nutella!

Questa di Salvini in Basilicata e al Sud è la più grande presa per i fondelli della storia meridionale nell’era repubblicana. E qui, in Basilicata, di culi da prendere a risate sembra ce ne siano abbastanza. Gli alleati della coalizione di centro destra in Basilicata sono due personaggi che hanno sacrificato il Mezzogiorno al loro elettorato settentrionale da sempre. Salvini, figlio di Bossi e della secessione, quello dei “meridionali che puzzano”, quello dei 49 milioni da restituire agli italiani. E poi Berlusconi, quello del bunga bunga e delle minorenni, quello della nipote di Mubarak, quello che ha reso ridicola l’Italia nel Mondo. Ma c’è un altro alleato. Quel popolo che si lascia prendere per i fondelli, ignaro della storia passata e presente, culturalmente miserabile per colpa di un centro sinistra ancora più miserabile.