Il Consiglio Regionale delibera raddoppio dell’eolico con un colpo di mano dell’ultima ora
Usb Basilicata: “Siamo senza parole di fronte a questo provvedimento”
Siamo senza parole di fronte al provvedimento dell’ultima ora approvato dal Consiglio Regionale, che modifica il vigente Piano di indirizzo energetico ambientale regionale (Piear): la potenza nominale eolica installabile passa da 891 MW a 1.962 MW, senza limiti temporali e fino all’approvazione del nuovo Piano.
Con l’approvazione della Legge n. 4 del 13 marzo 2019 “ulteriori disposizioni urgenti in vari settori d’intervento della Regione Basilicata”, “per motivi urgenti”, viene introdotto l’articolo 13 che modifica l’articolo 11 della legge regionale n.8/2012, si aggiunge una clausola al comma 7 che recita: “nelle more dell’adozione della nuova pianificazione energetica ambientale della Regione, ai fini del rilascio delle autorizzazioni di cui all’articolo 12 del decreto legislativo n.387/2003 i limiti massimi della produzione di energia da fonte rinnovabile stabiliti dalla tabella 1.4 del vigente Piear, approvato con legge regionale n.1 del 19 gennaio 2010 sono aumentati per singola fonte rinnovabile in misura non superiore a 2 volte l’obiettivo stabilito per la fonte eolica e per la fonte solare di conversione fotovoltaica e e termodinamica e in misura non superiore a 1,5 volte gli obiettivi stabiliti per le altre fonti rinnovabili in essa previste”.
Tutte le rassicurazioni propagandate in questi mesi alle comunità e ai comitati locali, ai cittadini lucani, sulle posizioni politiche di assoluta contrarietà all’eolico selvaggio in una regione devastata da grandi e piccoli (si fa per dire) cimiteri di croci eoliche, sono naufragate in un atto che non trova alcuna giustificazione a fine legislatura., se non in una concessione di favori alle lobbies locali e multinazionali dell’eolico, che, in Basilicata, hanno consentito l’arrivo di società e imprese, a dir poco sospette: tutto questo a danno e beffa dei territori e delle comunità, dei paesaggi e dell’ambiente.
In tal senso non si comprende quale senso o credibilità abbia la proposta di un piano paesaggistico (in itinere) che conterrebbe principi e obiettivi di tutela e valorizzazione dei paesaggi, delle culture e delle tradizioni rurali, degli ecosistemi e degli habitat, dei centri storici e dei borghi agricoli, prefigurando addirittura un nuovo modello di sviluppo fondato su una Basilicata verde. Siamo invece di fronte a un’ulteriore devastazione non solo ambientale e paesaggistica, ma anche sociale ed economica, che preclude ogni possibilità di futuro per questa regione, e prefigura una regione – piattaforma, al servizio delle lobbies del petrolio, dei rifiuti, delle distese eoliche e fotovoltaiche senza regole: una terra di spartizione di affari e malaffare.
Noi non ci stiamo più ad assistere ancora alla distruzione di questa terra, abbandonata nelle mani di una classe politica e dirigente incapace a governare i processi territoriali in atto, oppure complice.
Attendiamo intanto l’esito di questa consultazione elettorale per lanciare, solo come primo passo, speriamo non in solitudine, una proposta di legge regionale popolare che annulli quanto approvato da questo Consiglio Regionale e contenga una proposta di un nuovo Piano Energetico, sostenibile, ecologico e volto al risparmio, all’autoproduzione energetica e alla diffusione regolamentata, orizzontale e democratica di piccoli impianti, senza energia fossile.
Usb Basilicata Esecutivo regionale