Mafia sulla fascia jonica lucana. Clan e affiliati: “Simm na forza. Si tuocc a uno…tuocc a cient”
Estorsioni, tentato omicidio, incendi ai danni di aziende agricole operanti nel settore orto-frutticolo e di aziende edili del Metapontino, rapine e spaccio di stupefacenti.
Tra gli episodi contestati agli indagati dell’operazione “Centouno” ci sono anche le minacce ricevute dal giornalista Filippo Mele nell’ottobre 2018, oltre una rapina a mano armata ai danni di un supermercato e un incendio a un’azienda ortofrutticola. Nel blitz eseguito questa mattina all’alba dai carabinieri del Comando Provinciale di Matera e del Ros, coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia, sono state arrestate 17 persone (nove in carcere e otto ai domiciliari), per altre tre è stato disposto l’obbligo di dimora, per un’altra l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
I 21 indagati sono ritenuti responsabili di aver fatto parte, a vario titolo, di un’associazione di stampo mafioso con base a Scanzano Jonico, dedita al racket delle estorsioni, tentato omicidio, incendi ai danni di aziende agricole operanti nel settore orto-frutticolo e di aziende edili del Metapontino, rapine e spaccio di stupefacenti.
I dettagli dell’operazione e delle indagini sono stati illustrati in una conferenza stampa alla Procura di Potenza a cui ha preso parte, tra gli altri, il procuratore capo, Francesco Curcio.
Le minacce al giornalista. La particolare capacità d’intimidazione del sodalizio e la sua volontà di imporsi sul territorio-hanno spiegato gli inquirenti- era pure dimostrata dalle minacce ad un giornalista del posto, Filippo Mele della Gazzetta del Mezzogiorno, che si era occupato ed aveva riferito, nel corso della sua attività professionale, delle infiltrazioni, ma sarebbe meglio dire, dell’occupazione mafiosa del territorio da parte della medesima organizzazione.
Il territorio interessato è quello della costa jonica lucana ed il periodo temporale investigato parte dalla fine del 2016 fino ad arrivare al mese di gennaio 2019. Le indagini, coordinate dalla DdaA di Potenza e condotte dalla Compagnia Carabinieri di Policoro e dal Ros si sono concluse con la emissione da parte del Gip Distrettuale del Tribunale di Potenza, di provvedimenti restrittivi che rappresentano l’epilogo e lo sviluppo dell’indagine che aveva portato nell’ottobre del 2018 alla esecuzione di altre 25 misure contro lo stesso sodalizio mafioso denominato “clan Schettino” operante in Basilicata-nei comuni di Scanzano Jonico e Policoro.
Armi, spaccio e uso dei social. L’attivtà investigativa si è sviluppata mediante intercettazioni telefoniche, pedinamenti, perquisizioni e sequestri, anche in in flagranza di reato, ed ha permesso di accertare l’esistenza di un’organizzazione criminale le cui peculiarità erano: avere la disponibilità di armi micidiali; avere la capacità di raccogliere risorse economiche grazie alla fiorente attività di spaccio dei suoi gregari e di finanziare i sodali e le famiglie nelle fasi di carcerazione dei suoi associati; essere in grado di riutilizzare i proventi raccolti in fiorenti attività economiche anche indirettamente gestite; incutere terrore nella popolazione mediante esternazione di atti di forza eclatanti e manifestando anche attraverso i social la propria forza e coesione; condizionare le attività economiche di imprenditori non vicini al gruppo mediante gravi minacce.
All’esito delle complesse investigazioni è stato possibile fare piena luce, inoltre, su diversi di natura incendiaria ed alcune vicende estorsive consumatesi, negli anni, in danno di imprenditori del metapontino, vicende che hanno dimostrato come il sodalizio mafioso fosse dedito ad una intensa attività di assoggettamento e controllo delle attività economiche della zona.
È stato altresì possibile ricostruire le fasi di diversi contatti fra l’organizzazione degli “Schettino” ed altre organizzazioni criminali operanti sul territorio, sfociate anche in tentati omicidi, aggressioni e sparatorie nella pubblica via.
Il video omaggio all’organizzatore del sodalizio. I membri del sodalizio per omaggiare l’uscita dal carcere di Domenico Porcelli, secondo gli inquirenti l’organizzatore dell’associazione mafiosa, avevano finanche fatto realizzare un video musicale neomelodico che riprendeva alcune frasi della serie televisiva “Gomorra”: “Nui simme a milion, simm i chiu’ fort”.
E poi le foto pubblicate sui profili social in cui scrivevano: “Simm na forza. Si tuocc a uno…tuocc a cient”
Tra i vari episodi vanno ricordati:
02.01.2019 – rapina al supermercato “QUI’ Discount”, in Policoro, aggravata dall’uso di armi da fuoco;
10.10.2018 – Minaccia aggravata confronti giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Filippo Mele;
09.04.2018 – incendio azienda agricola in Scanzano APOFRUIT;
19.02.2018 – tentata estorsione in danno dell’impresa edile SINNICA SERVICE S.r.l., mediante apposizione di fiori, lumini votivi e un candelotto contenente esplosivo posto davanti il cancello del cantiere, in Montalbano Jonico;
22.09.2017 — tentato omicidio, mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, nei confronti di Bashiru Abdul Lumin, cittadino ghanese, in Policoro;
20.05.2017 tentata estorsione in danno dell’impresa edile Donadio Giorgio Srl., mediante apposizione di fiori e lumini votivi davanti la porta di ingresso dell’ufficio, in Scanzano Jonico.
I destinatari dei provvedimenti
Schettino Gerardo, nato a Viggianello (Pz) il 25.10.1964, attualmente detenuto nella Casa Circondariale di Agrigento, ex Carabiniere (capo e promotore del sodalizio);
Porcelli Domenico, nato a Bitritto (Ba) il 25.11.1973, attualmente detenuto nella Casa Circondariale di Nuoro (organizzatore del sodalizio);
Schettino Giuseppe, nato a Bari il 28.02.1988, figlio di Schettino Gerardo, attualmente agli domiciliari a Scanzano Jonico (MD (partecipe al sodalizio);
Catalano Alessandro, nato a Bari il 16.09.1991 e residente a Scanzano Jonico (Mt), genero di Schettino Gerardo (partecipe al sodalizio);
Cirelli Giuseppe, nato a Policoro (Mt) il 05.02.1990 e residente a Scanzano Jonico (Mt), attualmente agli arresti domiciliari (partecipe al sodalizio);
Capece Giuseppe, nato a Santeramo in Colle (BA) il 10.01.1990 e residente a Scanzano Jonico (Mt) (partecipe al sodalizio);
Corrado Vittorio, nato a Stigliano (Mt) il 25.07.1986 e residente a Scanzano Jonico (partecipe al sodalizio);
Fittipaldi Leonardo, nato a Policoro (MT) il 28.11.1987 e residente a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio) sottoposto all’obbligo di dimora;
Iannuzziello Leonardo Rocco, nato a Policoro (MT) il 27.09.1997 e residente a Scanzano Jonico al sodalizio);
Latronico Giuseppe, nato a Policoro (MT) il 03.02.1963 e residente a potenza, attualmente agli arresti domiciliari a Pignola (PZ) (partecipe al sodalizio);
Marone Daniele, nato a Pisticci (MT) il 10.10.1984 e residente a Scanzano Jonico (partecipe al sodalizio) sottoposto all’obbligo di dimora;
Melodia Domenico Ventura, nato in Germania il 04.04.1974 e residente a Matera, attualmente agli arresti (partecipe al sodalizio);
Moraniello Myriam, nata a Policoro (MT) l’1.05.1980 (partecipe al sodalizio);
Ventimiglia Nicola, nato a Chiaromonte (PZ) il 04.12.1990 e residente a Policoro (MT) (partecipe al sodalizio);
Wilk Lukasz Marcin, detto “Luca”, nato a Chrzanow (Polonia) il 10.09.1996 e residente a Policoro (MT) (partecipe al sodalizio);
Wilk Mateus Jakub, detto “Matteo”, nato a Chrzanow (Polonia) il 23.09.1997 e residente a Policoro (MT) (partecipe al sodalizio);
Cuppone Francesco, nato a Policoro il 04.10.1984 e residente a Scanzano Jonico (MD, attualmente detenuto nella Casa Circondariale di Potenza (partecipe al sodalizio);
Di Domenico Piero, nato ad Avelhno il 03.04.1967 e residente a Pisticci (MT), attualmente detenuto nella Casa di Melfi (partecipe al sodalizio);
Lopatriello Mario, nato a (MT) il 22.08.1970, attualmente detenuto nella Casa Circondariale di Melfi (PZ) (partecipe al sodalizio);
Castelluccio Giovanni, nato a Policoro (MT) il 31.05.1987 sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G.;
De Paola Salvatore, nato a Policoro (MT) il 25.10.1992 e residente a Montalbano Jonico (MT), sottoposto all’obbligo di dimora.