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Uil: il 2018 si chiude in Basilicata con più 83,2% di cassa integrazione straordinaria

25 gennaio 2019 | 13:15
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Uil: il 2018 si chiude in Basilicata con più 83,2% di cassa integrazione straordinaria

Il sindacato commenta i dati Inps

Con la diffusione dei dati Inps di dicembre, si chiude con circa 4 milioni 700 mila ore di cassa integrazione guadagni concesse in Basilicata, il bilancio 2018. E’ sempre la straordinaria ad “allarmare” (2 milioni 700 mila ore) con un aumento di più 83,2% in un anno rispetto ad un andamento molto differente dell’ordinaria (2 milioni di ore) che segna un decremento annuo del 31,8%.

Lo riferisce la Uil di Basilicata sulla base dei dati Inps.  I valori della cassa integrazione sembrano essere tornati quelli pre-crisi. Vi è però una parte dell’occupazione che continua a perdere il lavoro. Continuano a crescere, infatti, le domande di Naspi che da noi in Basilicata  raggiungono nel periodo gennaio-novembre, le 20.513 unità. Quante delle domande derivino da procedure di licenziamento a seguito della fine del periodo della cassa integrazione e quante, invece, siano la conseguenza di contratti a termine scaduti e non rinnovati – evidenzia la Uil – non è dato conoscerlo.

Se osserviamo, però, i dati Inps sulle nuove attivazioni di rapporti di lavoro, emerge chiaramente – commenta il segretario generale regionale Carmine Vaccaro – la flessione di rapporti di lavoro a termine ed in somministrazione in concomitanza dell’entrata in vigore del Decreto Dignità. Ciò ci induce a ritenere che la crescita delle domande di disoccupazione sia anche l’effetto delle novità di un decreto dignità che è stato poco attento alle esigenze di flessibilità di ogni singolo settore e dell’importante ruolo che sulle tipologie contrattuali può svolgere la contrattazione collettiva.

Naturale è stato, quindi, procedere a trasformazioni a tempo indeterminato di alcuni contratti a termine, come dimostrano i dati della crescita dei contratti standard, anche se si tratta di un trend già presente dall’inizio dell’anno dove probabilmente a fare la differenza è stato soprattutto il vigente sistema di incentivi.

E’ evidente  – aggiunge  – che servono investimenti per creare posti di lavoro, altrimenti l´occupazione strutturale e di qualità non crescerà. La direzione giusta è ancora quella del lavoro, del nuovo lavoro e di una compagine sindacale che vira, svolta verso nuove definizioni. Noi ci attendiamo una discontinuità nei metodi di governo e nelle politiche di sviluppo e ci dobbiamo attrezzare per elevare il livello del confronto. Ma siamo consapevoli che le questioni strutturali da affrontare nel paese e nella regione sono quelle su cui abbiamo appuntato la nostra attenzione nei mesi scorsi. Investimenti e diminuzione del fisco a lavoratori dipendenti e pensionati per rilanciare i consumi interni, sono importanti richieste che porteremo in piazza nella grande manifestazione unitaria nazionale del prossimo 9 febbraio.