Cassa integrazione, in Basilicata tra gennaio e novembre 2018 incremento del 25,9%

3 gennaio 2019 | 11:20
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Cassa integrazione, in Basilicata tra gennaio e novembre 2018 incremento del 25,9%

I dati della Uil

Nei primi undici mesi del 2018 il ricorso alla cassa integrazione in Basilicata ha superato il tetto di 4,5 milioni di ore con un incremento del 25,9% rispetto a gennaio-novembre 2017 consentendo di salvaguardare 2.429 posti di lavoro (501 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). E’ quanto riferisce la Uil Basilicata nel Rapporto sulla cig elaborato dall’Ufficio nazionale. E’ sempre la cig straordinaria ad assorbire il maggior numero di ore (2,6 milioni) segnando un aumento del 78,1% rispetto a gennaio-novembre 2017 e interessando 1.399 lavoratori, seguita dalla cig ordinaria (1,9 milioni di ore) con un aumento molto contenuto (3,7%) rispetto allo stesso periodo 2017 e interessando 1.026 lavoratori.

La Uil segnala inoltre differenze tra le due province: in quella di Potenza l’aumento delle ore di cig (complessivamente circa 3,5 milioni) raggiunge il 38,4%, mentre in provincia di Matera le ore di cig (complessivamente circa 1 milione) segnano un decremento del 5,2%. E’ l’industria inoltre ad assorbire quasi la totalità del ricorso agli ammortizzatori sociali (4 milioni di ore), seguita dall’edilizia (500 mila ore).

Come abbiamo sostenuto in occasione degli attivi unitari Cgil, Cisl, Uil che hanno lanciato la mobilitazione dei lavoratori anche in Basilicata ci preoccupa – commenta il segretario regionale Carmine Vaccaro – la manovra finanziaria del Governo decisamente antimeridionalista. Al Sud è in corso già da tempo un’emergenza occupazionale e sociale gravissima che può divenire strutturale e, quindi, insormontabile. Come rivendichiamo, insieme a CGIL e CISL, nel Documento unitario sottoscritto anche da Confindustria, le grandi priorità sono quattro: il sostegno agli investimenti e alle assunzioni nel settore privato, coerente con l’effettiva specializzazione intelligente dei territori; l’infrastrutturazione materiale e immateriale funzionale a tali specializzazioni, soprattutto in ambito urbano; il rafforzamento della capacità amministrativa; la definizione di sedi di governo stabili della politica.

Sono i punti centrali di un unico disegno di sviluppo che dovrebbe emergere con chiarezza anche nella dimensione locale e regionale e con la conquista di accordi e di patti attuativi. Ma – aggiunge Vaccaro – per far avanzare un Mezzogiorno nuovo, più moderno, più centrale, che si alimenti di un meridionalismo nuovo e di un pensiero e di un’azione meridiana dentro le sue parti vitali, abbiamo bisogno di un sindacato che si fa soggetto ed attore dello sviluppo. La direzione giusta è ancora quella del lavoro, del nuovo lavoro”.

Nello specifico della Basilicata, per Vaccaro, la piattaforma della cultura e turismo dovrà dare continuità alla diffusione dell’immagine e della valorizzazione dei beni culturali ottenuta tramite Matera 2019, con la fruizione del turismo culturale in tutta la regione, anche attraverso strumenti di programmazione negoziata che allarghino all’intero territorio gli effetti diffusivi di reputazione e di immagine che Matera saprà conseguire mediante tale strategico intervento. Qui si deve aprire, a tutto campo, una competizione virtuosa tra i soggetti anche con l’apporto di quelli extra regionali e del Governo per dare un respiro ventennale agli effetti diffusivi di Matera 2019. Per noi essenziali sono la immediatezza con cui Matera 2019 contribuisce alla Zes Jonica e la capacità di ritrovare il filo dei tanti eventi circa 300 nel 2019, per finalizzarli, come abbiamo immaginato nella Marcia per la cultura a presidi di una nuova identità”.