Sanità |
Basilicata
/

Liste d’attesa: “sette mesi per una radiografia sono troppi”

22 dicembre 2018 | 11:58
Share0
Liste d’attesa: “sette mesi per una radiografia sono troppi”
Liste d’attesa: “sette mesi per una radiografia sono troppi”
Liste d’attesa: “sette mesi per una radiografia sono troppi”
Liste d’attesa: “sette mesi per una radiografia sono troppi”

Raccogliamo l’ennesima segnalazione. Intanto il minsitro della Salute ha trasmesso alla Regioni il nuovo piano nazionale

Il Ministro Giulia Grillo ha annunciato, lo scorso 5 dicembre di aver trasmesso alle Regioni il nuovo Piano nazionale che fissa i tempi massimi per le prestazioni sanitarie. Lo scorso ottobre aveva attivato un numero verde, (1500 attivo dal lunedì al venerdì dalle 10alle 16) in funzione per tre mesi, per dare informazioni e recepire segnalazioni al fine di migliorare il sistema e giungere così alla realizzazione del Piano  in accordo con Province e Regioni.  

Non passa giorno, infatti, che i cittadini, non lamentino di dover attendere tempi biblici per potere effettuare una visita medica o un esame diagnostico nelle strutture sanitarie pubbliche.

Questo giornale ha sempre raccolto le testimonianze di coloro i quali si sono trovati di fronte alla scelta, quasi sempre obbligata, di dover ricorrere ad una struttura privata, o al servizio pubblico intra moenia, per poter avere accesso in tempi brevi ad una visita, o un qualsivoglia esame diagnostico.

L’ultimo in ordine di tempo è un cittadino di Potenza, il quale ci ha raccontato di avere prenotato, nel pomeriggio di ieri, una radiografia all’Ospedale San Carlo di Potenza che potrà effettuare solo a giugno 2019.

Viene quasi da pensare che tanto male non gli è andata considerato che altri, di cui pure abbiamo scritto, si sono visti prenotare accertamenti medici anche dopo due anni.

Il signore in questione però, trova che sette mesi per una radiografia siano comunque troppi visto che “l’esame è stato prescritto perché evidentemente necessario”. 

Sconsolato, “ne ho viste tante data la mia non più giovane età” si dice rassegnato a rivolgersi a un centro radiologico privato, ho già chiamato e posso fare la radiografia già lunedì, mi toccherà pagare qualcosina in più ma almeno faccio subito”.

Intanto il Ministro della Salute Giulia Grillo nei giorni scorsi ha trasmesso alla Regioni il nuovo Piano nazionale che fissa i tempi massimi per le prestazioni sanitarie. 

Cosa prevede. Il nuovo Piano nazionale di governo delle liste d’attesa (Pngla) per gli anni 2018/2020 finalizzato a garantire un “appropriato, equo e tempestivo accesso dei cittadini ai servizi sanitari che si realizza con l’applicazione di rigorosi criteri di appropriatezza, il rispetto delle Classi di priorità, la trasparenza e l’accesso diffuso alle informazioni da parte dei cittadini sui loro diritti e doveri”.

Prestazioni ambulatoriali
Nelle procedure di prescrizione e prenotazione delle prestazioni ambulatoriali specialistiche garantite dal Ssn, sarà obbligatorio indicare: prima visita/prestazione diagnostica o degli accessi successivi; quesito diagnostico;
classi di priorità.

Queste le classi di priorità indicate:
U (Urgente)
 da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore;
B (Breve) da eseguire entro 10 giorni;
D (Differibile) da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici;
P (Programmata) da eseguire entro 120 giorni.

Rispetto al vecchio piano nazionale liste d’attesa 2010-2012, nel nuovo viene dunque fissato un limite massimo anche per le prestazioni programmate che non potrà superare i 120 giorni.

Attività intramoenia
Le prestazioni erogate in regime libero professionale dai professionisti in favore dell’Azienda, costituiranno uno 
strumento eccezionale e temporaneo per il governo delle liste ed il contenimento dei tempi d’attesa, nella misura in cui anche tali prestazioni potranno contribuire ad integrare l’offerta istituzionale, allorquando una ridotta disponibilità temporanea di prestazioni in regime istituzionale metta a rischio la garanzia di assicurare al cittadino le prestazioni all’interno dei tempi massimi regionali. Questa “libera professione aziendale” è concordata con i professionisti e sostenuta economicamente dall’Azienda, riservando al cittadino solo la eventuale partecipazione al costo.

Per la piena attuazione del nuovo Piano nazionale liste d’attesa verrà istituito, presso la Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, entro 120 giorni dalla stipula dell’intesa, l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa composto da rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Agenas, delle Regioni, dell’Istituto Superiore di Sanità e dalle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla salute.