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Fatture illegittime di Acquedotto Lucano, il tribunale accoglie le istanze dei cittadini

21 dicembre 2018 | 12:47
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Fatture illegittime di Acquedotto Lucano, il tribunale accoglie le istanze dei cittadini

Erano state emesse sulla base di consumi determinati con criteri presuntivi e impugnate dai cittadini di Castelluccio Inferiore, Episcopia, Paterno, Rotonda e Sasso di Castalda

Il tribunale di Lagonegro in data 18 dicembre 2017 ha emesso cinque sentenze che hanno confermato le decisioni, emesse in primo grado dal Giudice di Pace di Chiaromonte, secondo le quali sono illegittime le fatture emesse da Acquedotto Lucano sulla base di consumi determinati con criteri presuntivi.

Il tribunale di Lagonegro, nella persona del Giudice Martone, ha rigettato gli appelli dichiarandoli inammissibili, poiché la società potentina non aveva indicato quale “principio di diritto” sarebbe stato violato dalle decisioni di primo grado.

La vicenda giudiziaria traeva origine dal fatto che nel 2003, al momento del passaggio della gestione dei servizi idrici integrati dai singoli comuni ad Acquedotto Lucano, quest’ultima non aveva provveduto ad effettuare le letture iniziali dei contatori ma, nonostante ciò, aveva comunque emesso fatture i cui importi erano basati su criteri presuntivi.

Tali fatture, però, sono state impugnate dai cittadini di Castelluccio Inferiore, Episcopia, Paterno, Rotonda e Sasso di Castalda e le decisioni dei giudici di primo grado sono state tutte favorevoli agli utenti.

Soddisfazione esprime l’avvocato Enzo Molettieri, del foro di Avellino, che ha patrocinato gli utenti in primo e secondo grado. “Il tribunale di Lagonegro – afferma il legale – ha accolto una delle nostre eccezioni; tuttavia, essendo state compensate tra le parti le spese del grado di appello, gli utenti si vedranno costretti a pagare la metà delle spese di registrazione della sentenza di secondo grado, che dovrebbe aggirarsi in un totale di 400 euro, attese le richieste formulate dalla società appellante, e questo, francamente, rappresenta una beffa per chi risulta aver vinto i due gradi di giudizio.

Vi sono pendenti altre venti cause in appello, in questi giorni procederò a depositare in tribunale istanze per la fissazione di un’udienza di conciliazione tra le parti; è ovvio che, qualora la società insista nei propri appelli, poi venga condannata anche alle spese sostenute dagli appellati. Così come provvederò a relazionare la Procura della Corte dei Conti di quanto accadrà. Acquedotto Lucano è una società ad intero capitale pubblico ed i soldi dei cittadini devono essere spesi con oculatezza.”