Cassazione, ecco le motivazioni su arresto Pittella: “No gravi indizi”
Per la Suprema Corte: “Il giudice non può spingersi fino a “ritenere adeguata una misura cautelare per comprimere l’esercizio del diritto costituzionale di elettorato passivo”
Il tribunale del riesame di Potenza “non ha individuato elementi indiziari dai quali desumere che Pittella abbia fatto sorgere” o “rafforzato il proposito criminoso nei coindagati”; non è motivato nell’ordinanza il pericolo di inquinamento delle prove e quanto al pericolo di reiterazione, basato sulla possibilità di ricoprire nuovi incarichi, il giudice non può spingersi fino a “ritenere adeguata una misura cautelare per comprimere l’esercizio del diritto costituzionale di elettorato passivo”.
E’ quanto scrive la quinta sezione penale della Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza con la quale, il 26 novembre, ha accolto il ricorso del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella contro le esigenze cautelari emesse a suo carico nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità lucana, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Franco Coppi e Donatello Cimadomo.
Marcello Pittella, era stato arrestato e posto ai domiciliari lo scorso 6 luglio nell’ambito dell’inchiesta su presunti concorsi truccati nella sanità lucana coordinata dalla Procura di Matera. Attualmente il governatore lucano è sottoposto a divieto di dimora a Potenza ed è statao sospeso dalle sue funzioni per effetto della Legge Severino.