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Una vita da record: la storia di Donato Biscione, creatore della scarpa più grande del mondo

22 novembre 2018 | 17:08
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Una vita da record: la storia di Donato Biscione, creatore della scarpa più grande del mondo

L’impresa realizzata dall’uomo, originario di Cancellara, certificata dal Guinness dei primati nel 1993

Donato Biscione è stato un artigiano abile e riconosciuto come tanti altri produttori italiani, ma la sua storia è stata così particolare, costellata da curiosità e record, che l’ha reso indimenticabile.

Passione e abilità, doti da record

Donato nacque a Cancellara, un paese in provincia di Potenza, nel 1919, e sin da piccolo si appassionò alla realizzazione di scarpe. Questa passione segnò la sua vita intera, a partire da quando al posto di andare a lavorare nei campi lucani scelse di imparare il mestiere di ciabattino da un “maestro scarparo” di un paese vicino al suo, per poi salpare come tanti verso l’America in cerca di fortuna. Si ritrovò a lavorare in Argentina, dove rimase per una decina d’anni, sposando nel frattempo una sua compaesana dalla quale ebbe due figli. Al suo ritorno in Italia si stabilì con la famiglia a Bologna, dove continuò a lavorare fino alla pensione. Fin qui si tratta di una storia italiana del dopoguerra come tante: la differenza è che Donato è stato l’autore della scarpa più grande del mondo, certificata dal Guinness dei primati nel 1993. 

La scarpa da Guinness

La scarpa da record fu commissionata a Donato da una conceria pisana per essere esposta come dimostrazione dei materiali dell’azienda. L’artigiano, che amava riprodurre scarpe in miniatura, fu attratto dalla possibilità di cimentarsi in una creazione simile e dopo aver consultato il libro dei Guinness (che riportava il record per la scarpa più grande del mondo ottenuto da un modello alto 1,37 metri) decise di realizzare la sua opera da record: fu così che nel giro di sei mesi fu in grado di produrre una scarpa da uomo alta 1,93 metri, che l’8 ottobre del 1993 fu certificata come la scarpa più grande del mondo. Un evento del genere è estremamente rilevante per la fama di una persona: la presenza nel libro del Guinness dei primati, aggiornato ogni anno e noto in inglese come Guinness World Records, è in grado di imprimere nella memoria collettiva l’autore o il protagonista del record, ed ispirare successivi curiosi a lanciarsi nell’impresa di batterlo.

Non solo oggetti: alcuni dei record più strani

Il libro dei record raccoglie curiosità di ogni genere: da oggetti straordinari a caratteristiche fisiche inusuali, ogni anno vengono certificati nuovi record in tutto il mondo. Tra i più incredibili c’è indubbiamente quello del 2015 di Jon Heywood, soldato inglese che vinse oltre 13 milioni di sterline giocando ad una slot di Betway Casinò, entrando di fatto nel Guinness dei primati per il “montepremi più alto vinto con una slot machine online”. I record più strampalati sono stati raccolti da Corriere.it: uno fra tutti quello di Bernard Schmidt, che nel 2017 è stato certificato come “l’uomo con l’apertura di bocca più larga al mondo”. Quanto agli oggetti, realizzarne di minuscoli o di enormi è una sfida tipica per entrare nel Guinness: dallo scheletro di dinosauro realizzato con i Lego più grande del mondo dallo statunitense Nathan Sawaya (ben 80.020 mattoncini!) al record simile a quello di Donato della cittadina di Casey, Illinois (già nota per i tanti oggetti giganti), che nel 2017 ha aggiunto alla sua collezione gli zoccoli in legno più grandi del mondo, di 3,5 metri di lunghezza.

Le altre creazioni di Donato

L’attività di Donato Biscione non si è fermata a quella della scarpa più grande del mondo: ha anche realizzato un sandalo da 1,63 metri, che ha poi regalato insieme alla forma della scarpa da uomo al suo comune di nascita. I cimeli possono essere ammirati ancora ora, esposti nella sala del Comune di Cancellara, noto anche per i suoi abitanti longevi, per l’orologio ad una sola lancetta e per la curiosa storia della barbiera Rita. Anche se il record di scarpa più grande del mondo appartiene ormai ad un’altra calzatura, una sneaker da 6,1 metri della Superga realizzata nel 2013 per l’inaugurazione dello store di Hong Kong, rimane comunque il fascino dell’impresa di un artigiano partito dalla Basilicata, che ha girato il mondo e che nonostante tutti i successi raggiunti non ha dimenticato il suo paese natale.

Da Cancellara all’Argentina a Bologna, la storia dell’artigiano Donato Biscione è ricca di trasferimenti e persino di un record mondiale: la sua passione per la lavorazione delle scarpe è stata il fil rouge di una vita piena di evoluzioni.