Violenza, donne infeconde e figli mostri biologici. Così parlò una leghista del Sud

25 novembre 2018 | 17:31
Share0
Violenza, donne infeconde e figli mostri biologici. Così parlò una leghista del Sud

L’ignoranza è una delle origini della cultura della violenza. Salvini ne è, speriamo per poco, l’esempio attuale

Adriana Domeniconi, che si firma “Lega Salvini Premier e Responsabile Enac regione Basilicata, un po’ psicologa e un po’ filosofa è l’esempio, lampante, che non tutti dovrebbero occuparsi di temi seri come la violenza sulle donne. 

Vi rendo partecipi del suo ‘aulico’ pensiero. Questo è il titolo di un suo comunicato stampa: “In commemorazione di Desireè e di tutte le Donne, vittime di violenza per mano di un uomo che da Dott. Jekyll si trasforma in mister Hide!
Uno pensa si parli di violenza di genere ad ampio spettro. E invece no. La nostra dispensatrice di pensieri psico-filosofici declina l’argomento secondo il suo credo politico il cui filo conduttore è: “Salvini: Capitano, mio Capitano !”

Con una frase latina, tra l’altro errata (capirete perché se avrete la pazienza di leggere fino alla fine) esordisce così Adriana Domeniconi: “Purtroppo l’assioma: Omnia Niutantur, nihil interit (tutto cambia, nulla scompare) è oggi come sempre più appropriato! In questa giornata e, non solo in questo giorno, nel nostro piccolo, dobbiamo offrire il nostro contributo per cercare di cancellare dal nostro pianeta ogni tipo di violenza: sui bambini, sulle Donne e anche quella sugli Uomini perché, purtroppo, la violenza in tutte le sue forme non conosce genere e viene perpetrata su ogni essere umano da un altro essere umano che infierisce per lo più fisicamente, ma anche psicologicamente, aspetto, che risulta essere la forma peggiore perché oltretutto è il preludio e il primo sintomo di quella fisica!”

Dunque ci dice che la violenza non conosce genere. Bene, brava. Però, da quel che segue, la violenza conosce il colore (della pelle).

Tant’è infatti che la nostra profonda Adriana ci ricorda cosa è accaduto in Inghilterra nel 2012. “Una notizia non recentissima– scrive- ma purtroppo sempre attuale, che è passata sotto tono, nessuno ha dedicato una trasmissione a questo episodio. Risale al 9 maggio del 2012. Violentano 631 ragazzine: arrestata banda di stupratori pachistani. Il fatto è accaduto a Liverpool Episodi del genere o simili, purtroppo, sono palesi e manifesti ancora oggi nelle cronache europee!

Si affida poi -la Domeniconi- alle statistiche d’oltre Manica per ricordarci quanto l’uomo (nero) sia stupratore di donne (bianche). “Secondo quanto riporta il quotidiano Times la vicenda avrebbe dimensioni molto più vaste di quelle emerse durante il processo l’80% degli stupri è commesso da uomini islamici su donne norvegesi, lo stesso avviene in Svezia e in Danimarca. In Olanda i dati non sono certi perché in nome della libertà di informazione è vietato dare ai media il nome e la connotazione etnica dei criminali . In Francia e Australia sono sempre più segnalati stupri di gruppo di islamici contro donne cristiane, cioè infedeli e non velate, quindi violentabili. Non tutti gli stupri sono commessi da islamici e meno che mai tutti gli islamici sono stupratori, ma questi fatti di cronaca del lontano 2012 fino ai nostri giorni sono senza dubbio un orrore!

Forza Domeniconi, ci racconti di qualche stupro o violenza commessa dall’uomo bianco.

L’errore tragico –scrive ancora la leghista– è un’ Europa ubriaca di idiozie che permette a chiunque di entrare, nella convinzione aprioristica che costui sia “buono” e che rispetti regole che non gli appartengono. La tragedia dell’Europa è la convivenza con servizi sociali e giudici corrotti dalla paura. La paura di avere le periferie in fiamme se si tocca la comunità musulmana o quella dei Rom, la paura di essere tacciati di razzismo.

Lo stiamo vivendo in questi giorni con il nostro Ministro degli Interni, Matteo Salvini, che viene apostrofato in modo indicibile o minacciato da una minoranza di finti buonisti solo perché sta facendo rispettare le nostre leggi!

Ah ecco la violenza contro gli uomini (bianchi). Applausi!

La Domeniconi nel suo bel pippone sulla violenza non ci risparmia 5mila battute su come il Corano evidenzi che gli islamici sono contro le donne “a prescindere” ma non trova il tempo per ricordarci qualche femminicidio o stupro commessi da un cristiano.  Niente. 

Se non bastasse a comprendere il “Domeniconi pensiero” sulla violenza contro le donne vale la pena ricordare un’altra perla della nostra Adriana. Sentite un po’ cosa scriveva, il 13 agosto 2018, a proposito di “Utero in affitto”. Al di là delle legittime opinioni sulla pratica in sé, a colpire è ciò che pensa delle donne “infeconde”.

Nell’esprimere la sua “indignazione per tale “pratica barbarica che induce donne indigenti ad accettare questo vergognoso atto con l’aberrante profumo dei soldi”, l’Adriana filosofa scomoda Gian Battista Vico; quella psicologa Maria Rita Parsi e quella politica ‘nientepopodimeno’ che Gramsci. Si proprio lui! E lo fa per farci sapere che, pur non condividendone il pensiero politico, apprezza e trova quanto mai attuale ciò che ha scritto sull’Avanti il 6 giugno 1918 il fondatore del Partito comunista d’Italia in un articolo dal titolo “Merce”.

Attraverso le parole scritte da Gramsci nel 1918 (1918!), che tra l’altro parlava dell’innesto delle ovaie e non di utero in affitto, la Domeniconi sottolinea l’attualità del pensiero gramsciano in tre passaggi importanti:

Primo: l’innesto delle ovaie è una  pratica “per povere fanciulle che potranno farsi facilmente una dote”.

Secondo: l’innesto delle ovaie servirà “alla ricca signora infeconda che desidera prole per l’eredità dei sudati risparmi maritali”.

Terzo: “I figli nati dopo un innesto? Strani mostri biologici, creature di una nuova razza, surrogati umani, necessari per tramandare la stirpe dei pizzicagnoli arricchiti“. 

Ora considerato che nel 1918 una donna era vecchia già a 24 anni, non è che ci sia tutta quest’attualità nello scritto gramsciano, cara Domeniconi. C’è piuttosto un salto indietro nel tempo. Il suo!

La conclusione del ragionamento della Domeniconi poi è da ricordare: “E desidero concludere che i figli nascono da un atto di Amore: l’Amore tra un uomo ed una donna innamorati!”.

Diamo un Premio a questa donna! Un viaggio di sola andata nel tempo: destinazione Medioevo.

Cara Domeniconi, i figli non sono mai mostri e devono essere sempre accolti con amore, in qualunque modo vengano alla luce. A prescindere da lei e da Gramsci. 

E a proposito della frase “Omnia Niutantur, nihil interit”, la versione corretta è: Omnia mutantur, nihil interit (Ovidio).

Ma torniamo seri e ricordiamoci che volge al termine la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Faccio mie le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: La violenza sulle donne purtroppo non conosce confini geografici, distinzioni di classe o di età: è iscritta in tante singole biografie. Ogni ferita fisica e psicologica inferta a una bambina, ragazza o donna, ogni ingiustificata svalutazione delle capacità femminili sono forme di oppressione antica che rendono le donne meno libere, meno uguali, subalterne, infine vittime“.

L’ignoranza è una delle origini della cultura della violenza. Salvini ne è, speriamo per poco, l’esempio attuale.