Elezioni regionali. Sarà vera la “Cosa” Di Marcello Pittella?
Seguendo le voci sotterranee provenienti non solo dai Palazzi ma anche da certe piazze di paese, quelle piazze con le orecchie aperte e con le finestre chiuse, ci sarebbero diverse ipotesi
Nascerà “La Cosa” di Renzi. Un movimento che guarda a Forza Italia e al moderatismo nazionale. Il Pd, forse, non è più nei file del futuro di Matteo. Se questo dovesse accadere sarebbe un’operazione verità necessaria a quella parte del Pd che ancora aspira a rappresentare le istanze dei ceti deboli e a tutelare i diritti civili e sociali. Un Pd, insomma, a sinistra, una sinistra di Governo capace di ritrovare il dialogo con le “altre sinistre” e con i moderati progressisti sparsi qua e là nel mare mosso dell’elettorato.
Questa “Cosa” di Renzi, sarebbe nei pensieri di Marcello Pittella e dei suoi fidati. L’dea che circola in certi ambienti politici piuttosto sotterranei è che dopo la sentenza della Cassazione Marcello proverà a riposizionarsi al centro della vicenda politica lucana, ossia del Pd, con un’opzione di comando. Se ciò non accadrà sarebbe pronta la sua personale coalizione elettorale destinata a diventare una specie di partito o una prima costola territoriale della “Cosa” di Renzi.
Seguendo le voci sotterranee provenienti non solo dai Palazzi ma anche da certe piazze di paese, quelle piazze con le orecchie aperte e con le finestre chiuse, ci sarebbero diverse ipotesi.
Una specie di Lega del Sud, questa volta diversa da quella che aveva visto protagonista all’inizio degli anni 90 il padre di Marcello, Don Mimì. Infatti, Domenico Pittella appartenne alla Lega Meridionale, un movimento politico italiano nato il 27 giugno 1989 su iniziativa di alcuni esponenti legati agli ambienti eversivi dell’estrema destra. Nel 1991 costituì a Roma la Lega Italiana assieme ad altri tra i quali Stefano Delle Chiaie e Licio Gelli. Si coalizza con altri movimenti tra cui il Fronte del Sud e la Lega Nazionale Popolare e si presenta alle elezioni del 1992 con la lista elettorale Lega delle leghe. Questi movimenti furono associati, da alcuni magistrati, ad ambienti di estrema destra e della mafia calabrese e siciliana, alla massoneria, oltre che ai servizi segreti deviati, alla P2 e alla Lega Nord di Umberto Bossi. Secondo la DDA di Palermo che indagava su questi intrecci l’obiettivo era la separazione del Paese. “Mentre la Lega Nord perseguiva la secessione al Nord, massoneria e mafie la perseguivano da Sud, fondando movimenti “leghisti” e promuovendo la destabilizzazione dello Stato. L’indagine fu poi archiviata dalla Procura di Palermo.
La storia è cambiata. Marcello Pittella, che nulla ha che fare con le Leghe di quegli anni, intenderebbe creare un Movimento a difesa del Sud nel quale imbarcare di tutto e di più. Destra, moderati, forzisti, uomini dell’attuale Pd, ex socialisti. Forte delle relazioni del fratello Gianni in Campania e in Calabria e delle sue in Basilicata.
L’altra ipotesi è che Pittella crei un campo politico esclusivamente lucano, fuori dal Pd, in attesa della “Cosa” di Renzi o anche a prescindere da Renzi. Anche in questo caso non mancherebbero interlocuzioni importanti con pezzi del Centrodestra nostrani, compresi alcuni ritagli della Lega.
La strategia, in fondo, sarebbe di contrastare la possibile avanzata del M5S, sia alle elezioni sia eventualmente in Consiglio Regionale con alleanze precostituite sottotraccia e non confessabili in campagna elettorale.
Sarà vero? È fantapolitica? Chissà. A volte le orecchie che ascoltano dietro le finestre chiuse e le voci che sussurrano qualcosa di verosimile, possono per lo meno fornire degli indizi.