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Infrastrutture lucane, al Ministero tavolo tecnico sulle criticità

16 ottobre 2018 | 12:37
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Infrastrutture lucane, al Ministero tavolo tecnico sulle criticità

Fissato per il 18 ottobre, dopo la consegna di un dossier da parte del segretario vicario della Lega Basilicata

Si terrà a Roma, il 18 ottobre alle 11 al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, un tavolo tecnico sulla criticità delle infrastrutture lucane. La convocazione arriva dopo la consegna di un dossier, da parte del segretario regionale vicario della Lega Basilicata, Massimo Zullino.

La convocazione a partecipare, firmata dal sottosegretario Armando Siri (Lega), riguarda Gian Marco Centinaio, Ministro Politiche Agricole Alimentari Forestale e del Turismo, Flavia Franconi, vice presidente della Regione Basilicata, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia; Giuseppe Musacchio, Consorzio Bonifica Basilicata, Ornella Segnalini, Direzione Generale per le Dighe e infrastrutture idriche ed elettriche U.T.D. Napoli e per conoscenza i sindaci di Melfi, Lavello, Venosa, Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Ginestra, Ripacandida, Atella, Filiano, Maschito, Forenza, Palazzo San Gervasio, Banzi.

Nel corso del tavolo si discuterà, tra le latre cose, della Diga del Rendina di Lavello. “I problemi delle infrastrutture – commenta Zullino – sono stati sempre oggetto di promesse da parte della sinistra nelle campagne elettorali, ma molto è rimasto nel dimenticatoio. Nel caso della Diga del Rendina, possiamo affermare che da decenni, nonostante l’utilizzo di ingenti somme di soldi pubblici, rimane una Cattedrale nel deserto, e non ci spieghiamo il motivo”.
Il problema acqua -conclude il vicario della Lega Basilicata-non solo affligge gli operatori agro-industriali dei paesi lucani interessati, ma anche una vasta zona della Puglia. Infatti, gli agricoltori, avrebbero bisogno delle risorse idriche della diga per le coltivazioni, soprattutto nei periodi estivi. E non è da sottovalutare il problema ambientale che la Diga rappresenta nello stato di abbandono in cui versa”.