Bimba morta ospedale di Melfi, “Verità e rispetto”

16 ottobre 2018 | 15:41
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Bimba morta ospedale di Melfi, “Verità e rispetto”

L’appello dei Genitori Consapevoli AsSIS Basilicata e al Comitato Libertà è Partecipazione

Ad una settimana dal decesso della piccola Aurora presso il Presidio Ospedaliero di Melfi, i genitori lucani aderenti a Ge.Co. Genitori Consapevoli AsSIS Basilicata e al Comitato Libertà è Partecipazione desiderano esprimere profondo cordoglio per il lutto lacerante che ha colpito la famiglia e rompere il silenzio composto osservato in segno di rispetto.

Profondamente turbati ed addolorati per l’ennesima morte di un bambino nelle ore immediatamente successive alla somministrazione vaccinale, facciamo nostre le parole del dott. Eugenio Serravale, pubblicate in assis.it , di cui riportiamo un estratto e a cui rimandiamo per le numerose note scientifiche e bibliografiche.

Come genitori e come cittadini chiediamo alle istituzioni tutte di farsi garanti della ricerca della verità e di mettere in atto tutte le possibili strategie affinché non si debba più piangere alcuna altra giovane vita.

Genitori Lucani Ge.Co

VERITA’ E RISPETTO

a cura del Dott. Eugenio Serravalle

Quando muore una bambina di due anni non ci sono parole per esprimere il dolore e ogni commento è inopportuno. E’ pertanto con imbarazzo che interveniamo su quanto accaduto ad Aurora, deceduta nell’ospedale di Melfi 24 ore dopo l’iniezione della vaccinazione esavalente, esprimendo il nostro cordoglio alla famiglia.

Mai come in questi momenti le persone hanno bisogno di conoscere la verità e di essere trattate con rispetto. Non sappiamo se il decesso sia correlabile o meno con il vaccino. Nessuno potrà affermarlo senza una lettura attenta della storia personale della bimba, della sua malattia, di quanto avvenuto tra il 9 e il 10 ottobre. Dovranno pronunciarsi i medici legali, dovrà stabilirlo un magistrato. Eppure, non è mancato chi, contro ogni logica e ogni decenza, ha subito affermato che la vaccinazione non è responsabile di questa tragedia, che i vaccini sono sempre sicuri e tutto ciò che avviene dopo la vaccinazione non è mai causato dalla iniezione, ma solo e sempre da una coincidenza temporale.

La malattia di cui soffriva Aurora è la sindrome di Dravet, detta anche epilessia mioclonica grave dell’infanzia, una sindrome epilettica rara, riconosciuta legata ad una mutazione del gene SCN1A, con conseguente alterazione dei canali del sodio. La vaccinazione non è causa della sindrome, ma può agire da trigger (es. convulsione dopo rialzo febbrile). Le vaccinazioni vanno somministrate secondo la schedula vaccinale prevista con l’avvertenza di controllare la febbre e attuare precocemente l’idoneo trattamento. Questo è quanto riporta la Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni Quinta edizione – Febbraio 2018. Appare evidente che c’è l’indicazione di eseguire la vaccinazione, e che la possibilità che si verifichi un evento convulsivo è contemplata.  Le convulsioni febbrili e non febbrili sono un evento avverso conosciuto dopo le vaccinazioni. La latenza temporale media dalla vaccinazione all’insorgenza di episodi convulsivi generalizzati è stata largamente studiata per il vaccino DTP e MPR. […] Lo studio VSD ha incluso oltre 675 000 bambini di età inferiore ai 6 anni e oltre 340 000 dosi di vaccino DTP ed ha dimostrato che il vaccino aumenta il rischio di convulsioni febbrili nel giorno della vaccinazione di almeno 6 volte, ma poi rapidamente si riduce a un livello non significativo. […]

Tutto ciò per restituire un po’ di verità. Per offrire rispetto, innanzi tutto alla famiglia, sarebbe auspicabile che la morte di Aurora non venisse ignorata da giornali e televisioni, ma trattata con tutte le cautele opportune, senza insabbiare la realtà. Il silenzio dei mezzi di informazione nazionali è assordante, ma le notizie viaggiano ormai per canali alternativi ai media tradizionali e poco può l’omertà ufficiale. Nascondere avvenimenti come questo è inutile e controproducente e finisce per nuocere proprio alle vaccinazioni perché alimenta un clima di sospetto, accresce quella sensazione di non detto che permea ancora la pratica vaccinale quando le informazioni non sono complete e esaurienti, rafforza il tanto condannato complottismo: non si ottiene altro che rafforzare l’esitazione vaccinale. 

Sono la mancanza di verità e di rispetto per i genitori i peggiori nemici delle vaccinazioni.