Petrolio, in Basilicata nuove trivellazioni mettono a rischio produzione di acqua

17 settembre 2018 | 14:45
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Petrolio, in Basilicata nuove trivellazioni mettono a rischio produzione di acqua

Il località  Civita nel comune di Marsico Vetere in Val d’Agri  nell’area cluster   “S. Elia 1-Cerro Falcone 7”

Il località  Civita nel comune di Marsico Vetere in Val d’Agri  nell’area cluster   “S. Elia 1-Cerro Falcone 7” è prevista la perforazione del pozzo Alli 5 attualmente in V.I.A (Valutazione di impatto ambientale)  al Ministero dell’Ambiente  e altri quattro pozzi  (2 +2 bidreni): Pozzo S.Elia 1  profondità circa 4000 (m); S.Elia 1 Or A   profondità  circa 6000 (m); CF 7 profondità circa 6500 (m); CF 7 Or A  circa 6000 (m) http://valutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/docs/10/15/88/DOCUMENT_FILE_101588.pdf

Si trovano tutti nello stesso cluster,  e  sono previste trivellazioni verticali ma anche orizzontali per pescare idrocarburi orizzontalmente  a distanza.   

Sul pozzo Alli 5  oggetto di Valutazione di Impatto Ambientale dovrà pronunciarsi il neo ministro dell’ambiente Sergio Costa, su questa V.I.A.  Mediterraneo No Triv e Noscorie Trisaia hanno presentato le proprie osservazioni. L’area in questione è ricca di sorgenti  che alimentano il fiume Agri e il bacino idropotabile del Pertusillo.

Trivellare le aree nei cui pressi insistono sorgenti significa mettere a rischio la produzione di acqua a lungo termine  contro  l’estrazione di petrolio  a tempo determinato.  Nel solo territorio di Marsico Vetere l’università di Basilicata ha censito ben 5 sorgenti importanti,  mentre nel comune di Marsico Nuovo altre 20. Il pozzo Alli 5 sarà trivellato  in una località montana  a circa 900 metri di altezza, nei pressi del parco nazionale della Val d’Agri e vicino ad aziende biologiche e colture di pregio.

Ricordiamo che al valore economico dell’acqua rispetto al petrolio  ancora  le istituzioni non hanno dato il giusto peso e la giusta valenza, con il rischio di perdere un bene prezioso  e di ampliare un’attività industriale estrattiva altamente impattante  che crea tonnellate di rifiuti al giorno con  grossi problemi di smaltimento. La perforazione del pozzo Alli 5 è richiesta  a circa un anno dalla scadenza della concessione Val d’Agri  che scade nel 2019 e su cui  il ministro Di Maio del Mise (Ministero Sviluppo Economico) dovrà pronunciarsi sul suo rinnovo.

MEDITERRANEO NO TRIV -NOSCORIE TRISAIA